Milano | Carrobbio – Finalmente restaurano Palazzo Stampa di Soncino

Palazzo Stampa di Soncino è uno dei più grandi palazzi storici della città, dotato anche di una bellissima torre cinquecentesca, finalmente sarà sottoposto ad un ripristino.  Mai ripulito e restaurato dalla proprietà da anni, credo sia uno dei palazzi storici più devastato dalle tags e scritte di ogni genere. Speriamo una volta ripulito, rimanga pulito a lungo.

La storia del palazzo:
Capendo che l’unica soluzione per la sopravvivenza del Ducato era quella di concedersi alla protezione della maggiore potenza dell’epoca, il Sacro Romano Impero, Massimiliano Stampadecise di concedere Milano all’Imperatore Carlo V, ottenendo in cambio l’investitura del marchesato di Soncino (3 novembre 1536). Già nel 1524 Massimiliano aveva ottenuto da Francesco II i feudi di Melzo e Gorgonzola, concessi successivamente per volere imperiale nel 1526 al nobile spagnolo Antonio de Leyva. Stampa ne rientrò ad ogni modo in possesso nel 1530 e vi rinunciò nuovamente nel 1531. Nel 1525 era anche entrato in possesso del feudo di Rivolta d’Adda e poco dopo di quello di Castellazzo di Corbetta, ottenendo nel 1535 il governo delle terre di Tromello. Carlo V, nel 1540 cedette i propri domini lombardi al figlio Filippo, divenuto re di Spagna. Alla sua morte, avvenuta il 23 agosto 1543, Massimiliano Stampa venne sepolto nella chiesa milanese di San Marco. I suoi averi passarono alla moglie, Anna Moroni, la quale si insediò stabilmente nel castello di Cusago. Sua nipote fu la sventurata Marianna de Leyva, ricordata dal Manzoni come “La Monaca di Monza”.
A Milano, la figura Di Massimiliano Stampa viene prevalentemente ricordata per la costruzione delPalazzo Stampa di Soncino, realizzato grazie alla supervisione dell’architetto Cristoforo Lombardo, uno dei maggiori dell’epoca, che realizzò per lui un grandioso portale con le imprese di Carlo V. Si tratta di un vasto edificio, frutto modificazioni dal XVI secolo in poi. Si sviluppa su quattro cortili, il primo dei quali è a portici con archi a tutto sesto su sottili colonne tuscaniche; al secondo piano una serie continua di serliane su due lati funge da affaccio ad una loggia.
Nel 1877, a 2,55 metri sotto il livello del terreno, nel cortile dell’edificio ad angolo con Via Torino, si è scoperto un pavimento musivo ricoprente un grosso ambiente romano.

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