Milano | Lazzaretto – La ciclabile fatta un po’ così

Si può dire che dopo due anni la pista ciclabile di Viale Tunisia sia stata completata? Non ancora, qualche ritocchino lo stanno ancora dando, ma oramai è stata consegnata. Una pista ciclabile per entrambi i due lati del viale di circa 800 metri cadauno, per un totale di mt. 1.600. Ci siamo chiesti come mai nonostante la ciclabile sia stata progettata richiedendo anche il rifacimento dei marciapiedi non sia stata realizzata in modo migliore ma pare quasi progettata da qualche ubriaco. Non segue un andamento lineare, sebbene viale Tunisia sia rettilineo.

I lampioni sono stati spostati tutti, compresi i pali per i servizi tecnici dei cavi elettrici della linea aerea dei tram, eppure non sono stati sistemati in linea, ma un po’ tra la pista e il marciapiede oppure tra la pista e la strada. Per non parlare delle soluzioni scelte dove la pista si trova davanti ai bar o ristoranti, dove è stata ristretta e zigzagando pare evitarli vergognandosi. Il massimo secondo noi è stato dato al cordolo di Via Raimondo Franchetti, dove per creare l’isola salvagente nel mezzo della strada è stato ritagliato per non spostare il tombino. Non potevano spostare di qualche centimetro il cordolo anziché spezzarlo denotando un lavoro fatto senza un ragionamento?

Ciliegina su tutto le strisce che delimitano la ciclabile, che quando incontrano i lampioni riposizionati in modo errato, creano una piccola deviazione rendendo anche qui evidente un errore di progettazione. Insomma, poteva essere un bel lavoro, ed invece ce lo terremo così per molto tempo ancora.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

3 commenti su “Milano | Lazzaretto – La ciclabile fatta un po’ così”

  1. E possiamo aggiungere anche che “…ci domandiamo se in viale Tunisia, ora che il secolare cantiere volge al termine, sarà posato un cordolo per proteggere la corsia dei tram.
    Ora come ora, con l’allargamento dei marciapiedi per far posto alle piste ciclabili, le auto in sosta costringono giocoforza le auto di passaggio a invadere la corsia dei tram. Basterebbe una protezione fisica (un cordolo appunto) per lasciare sempre libera la corsia ai tram e anche a impedire la sosta vietata.
    Ci vuole tanto? Solo l’intenzione…”
    Articolo completo: http://muovi-ti.blogspot.it/2015/02/unaltra-corsia-preferenziale-soppressa.html

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  3. Una cosa che mi spiace è che è stata sistemata via Juvarra con marciapiedi enormi ma senza pista. Forse conbveiva farla, e in un fturo raccordarla in via Regina Giovanna con questa di via Tunisia. Anche se il disastro è poi in viale Liberazione: prima dei be grattacieli si arrivata beatamente in bici a Garibaldi, ora è diventato impossibile. Non riesco a redere che oggi come oggi si possano creare dei grattacieli con attorno una viabilità demenziale come quella lascita lì in zona. E’ pazzesco.

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