Milano | Vivibilità: sosta e parcheggi auto. Il problema (risolvibile) di Milano.

2015-11-28_Ceresio
Viale Ceresio

Come noi di Urbanfile abbiamo riportato in molti articoli, uno dei problemi annosi della città di Milano è legato alla sosta delle auto in strada.

Sosta sui marciapiedi, sui parterre, nelle aiuole, sulla linea di mezzeria delle strade, sugli spartitraffico, ovunque ci sia uno spazio utile occupabile. Le macchine in sosta si annettono ampie porzioni di città destinate ad altri usi, rendendo l’ambiente urbano degradato con la loro invadenza e onnipresenza e non rendendo fruibili i luoghi (classico è il caso del pedone, magari disabile o con un passeggino, impossibilitato a transitare sul marciapiedi per via delle auto parcheggiate); è sicuramente tra i primi problemi di vivibilità che la città ha. Ed è una cosa molto peculiare di Milano questa anarchia e lassismo, che non si trova in altre parti d’Italia, da Nord a Sud; per lo meno non in queste dimensioni e con questa tolleranza di fatto, sia da parte delle istituzioni che dei cittadini stessi.

Ma è un problema risolvibile se lo si affronta con metodo e con un progetto complessivo.

Va dato atto che, lentamente, ma inesorabilmente, piccoli e grandi interventi sono stati messi in pratica un po’ dappertutto per recuperare alla città spazi urbani abusivamente occupati dalle auto: doppi cordoli per impedire di salire sulle aiuole, dissuasori sui marciapiedi, pedonalizzazioni e risistemazione di piazze e vie. Manca però un progetto complessivo al recupero sistematico di questi spazi (in alcune zone, tipo corso Sempione, si sta tentando; forse anche con eccessiva prudenza) che veda un ridisegno generale dell’arredo urbano della città tutta in funzione della risoluzione del problema della sosta selvaggia. Poiché è, ci rendiamo conto, un programma di per sé ambizioso, si potrebbe aprire a iniziative anche progettate e finanziate (o cofinanziate) dai cittadini. Anche con l’utilizzo di crowd funding, come in realtà sta già avvenendo in molte parti della città, ma senza un coordinamento e un disegno preordinato. Esempio ne è il recupero dei marciapiedi e delle aiuole di via Washington che abbiamo trattato in un recente articolo. Ma i casi che si potrebbero citare sono decine.

Altra questione da affrontare è quella dei parcheggi. Le auto in sosta vietata sulle strade milanesi sono centinaia di migliaia, ma queste auto non possono semplicemente sparire; devono essere ricollocate da qualche parte. C’è bisogno di implementare di nuovo un piano parcheggi che abbia l’obiettivo dichiarato di eliminare le auto dalla strada. Si possono fare molte critiche ai piani ideati dalle vecchie amministrazioni comunali, alcune anche fondate; ma innegabilmente erano stati pensati proprio per perseguire questo obiettivo. Inoltre quasi sempre dove si è realizzato un parcheggio sotterraneo (tra le proteste dei residenti che mal sopportavano i lavori, come spesso avviene in questa città) la zona sovrastante è stata riqualificata e sono stati restituiti alla cittadinanza spazi pubblici da vivere. Crediamo che, dopo cinque anni sostanzialmente di stop, sia ora di rimettere mano a un piano parcheggi che abbia questo tipo di prospettiva; certo evitando gli errori del passato, ma con lo stesso spirito di visione complessiva.

Ultima notazione, ma non per questo meno importante: cercare di disincentivare sia l’utilizzo che il possesso dell’auto. Il tasso di motorizzazione di Milano è altissimo, soprattutto se paragonato a quello di altre città europee (l’obiezione che normalmente si fa in merito è che ciò sia dovuto a un migliore funzionamento del trasporto pubblico di queste ultime; non è così, Milano ha un ottimo trasporto pubblico, anche per gli standard europei); questo grande parco circolante non ha conseguenze solamente sul traffico, tutto sommato meno caotico di quello che amiamo raccontarci, ma anche, se non soprattutto, sullo spazio urbano da dedicare alla sosta di queste auto. L’alto tasso di motorizzazione (che è alto in tutta Italia) è dovuto a una pluralità di fattori, anche culturali; anche qui le cose stanno lentamente cambiando: il tasso di motorizzazione è in diminuzione, l’auto è sempre meno uno status symbol e si diffondono sempre più servizi come il car-sharing. Il pubblico può fare la propria parte continuando a implementare politiche di disincentivo dell’uso dell’auto e di incentivo all’uso di mezzi alternativi. Ma può fare anche, per tornare più strettamente al tema dell’articolo, politiche che disincentivino a possedere l’auto in città o per lo meno disincentivino a parcheggiarla per strada. In città come Parigi la sosta è a pagamento ovunque, per esempio, mentre a Tokyo l’acquisto di un’auto è subordinato al dover dimostrare che si ha un posto privato dove tenerla. Non diciamo di applicare politiche similari (che non sarebbero consentite dalle normative vigenti, peraltro), ma almeno di far funzionare l’attuale sistema della sosta, sanzionando veramente chi non parcheggia come prescritto. Cosa che oggi non avviene, o, meglio, non avviene sistematicamente, in tutte le zone e per tutte le fattispecie di sosta vietata. Non pretendiamo che dall’oggi al domani cambi la situazione (anche se vorremmo che ci fosse minore lassismo), ma pensiamo che la cosa debba avvenire gradualmente e mettendo in atto in parallelo gli altri due punti illustrati sopra, realizzazione di parcheggi ed eliminazione degli stalli ‘abusivi’. Pensiamo che una politica complessiva, ben programmata e ben spiegata e divulgata sarà capita dai Milanesi che, al contrario, risponderebbero male a draconiane decisioni di inflessibilità (seppure derivanti dalla semplice applicazione del Codice della Strada).

Molte altre cose si potrebbero dire, parlare del pendolarismo, delle auto che entrano a Milano, del trasporto pubblico e della programmazione che dovrebbe essere pensata a livello di Città Metropolitana e non del solo Comune. A noi però premeva cercare di accendere un faro sulla condizione attuale, facendo semplici analisi e semplici proposte, perché si discuta di sosta selvaggia e delle sue possibili soluzioni.

Perché ci piacerebbe che il prossimo sindaco, chiunque sia, affronti la questione di petto, cercando di risolverla una volta e per sempre. Facendo di Milano una città dall’aspetto sempre più europeo.

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11 commenti su “Milano | Vivibilità: sosta e parcheggi auto. Il problema (risolvibile) di Milano.”

  1. Bisognerebbe limitare almeno la diffusione della seconda e terza auto di famiglia, spesso usate pochissimo. Quelle vanno sostituite con abbonamenti annuali al tlp e car sharing. Troppe auto sono in sosta perenne sulle strade, vanno eliminate. E poi vanno ripensate le strade! Sono dedicate al 95% alle auto. I pedoni, i ciclisti e chi usa il tlp si contende il restante 5%, non è giusto

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  2. Sono con voi al 110%.

    Vi faccio un piccolo esempio.

    Io abito in zona est (vicino Viale Corsica). Ora, Viale Corsica è il naturale prolungamento di Corso XXII Marzo ma, mentre su 22 Marzo ci sono dei separatori in ciottoli di fiume con piantumazioni, in viale corsica mancano del tutto e si vede benissimo che differenza c’è!!

    Sopratutto (ma non solo) per le attività commerciali che guadagnano spazio e visibilità!

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  3. Il problema del trasporto pubblico non è così poco rilevante, nè in città nè fuori città, esempio venerdi sera ore 21 metro Garibaldi (centro città) attesa metro 9 minuti, in quale altra città europea succede? Ma il problema in città lo si risolve semplicemente usando la bicicletta. la vera questione è il trasporto fuori città. Raggiungere ad esempio le montagne sopra milano per andare a fare una camminata, non dico sia impossibile, ma è davver molto complicato. Inoltre in questi anni si è portata avanti una politica dei prezzi dei treni atta ad disincentivare l’uso dello stesso, è possibile per esempio che Milano-Udine andata e ritorno costi 100€? Basta essere in 2 e la macchina risulta più convenitene. Detto questo, io non ho la macchina e son ben contento di non averla, ma temo che per cambiare la cultura di questo paese non bastino dei parcheggi sotterranei, si dovrebbero attuare delle politiche per cui la macchina diventi inutile se non sconveniente (ad esempio nel raffronto con il viaggio in treno), io ci spero ma vedendo anche come sono andate le cose con le linee della metropolitana nuova, purtroppp ho qualche dubbio.

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    • I tuoi esempi sono sbagliati. Qui non si parla di non avere auto, ma di usarla con criterio e di non possederne in numero sovrabbondante.
      Ci sono molte misure da prendere, per i mezzi pubblici è stato fatto molto e ancora c’è da fare , ma sul lato sosta selvaggia bisogna rimboccarsi le maniche.Ad esempio molti non utilizzeranno mai i parcheggi interrati se sanno che potranno parcheggiare ovunque e impunemente. Bisogna dissuadere la sosta non solo con multe ma con una buona progettazione con dissuasori, aree pedonali ecc.
      Comunque vorrei difendere la metro di Milano che in molti casi è decisamente superiore a metro europee o americane , come New York, quanto a corse , pulizia e segnalazioni (impossibile a New York sapere l’attesa dai pannelli).

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  4. I parcheggi sotterranei possono risolvere solo il problema del singolo quartiere ma saranno un ulteriore incentivo a possedere sempre più auto.
    E’ vero che a volte muoversi in auto è più comodo, ma è più comodo solo perchè a Milano si ha la quasi certezza di restare impuniti parcheggiando selvaggiamente.
    Bisogna invece far passare il concetto che se decidi di andare in macchina dove non puoi parcheggiare ti becchereai una multa o la tua auto verrà rimossa. (altra nota dolente le poche rimozioni che vengono fatte).
    Milano è una città pianeggiante, piccola e con tanti mezzi pubblici e alternative possibili. E’ giunto il momento di applicare tolleranza zero contro chi non rispetta le regole. Questa amministrazione ha fatto tanto ma sempre con molta lentezza e timore di ferire parte dell’elettorato. Bisogna avere coraggio perchè sono i cittadini di Milano i primi a chiedere una città migliore.

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  5. Siamo sicuri che sia sempre un problema di mancanza di spazi e non di cultura? Fate un giro nell’autosilo di piazza Piemonte, sempre vuoto nonostante costi solo 1,5€/h, e poi andate 120 metri più a nord in via Buonarroti/Marghera.

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  6. Apprezzo lo sforzo di Urbanfile di dire la verità ma in modo tenue e dolce per non scontentare l’amata giunta… La verità è che questa giunta è stata troppo timida, lenta, brava a parlare e a riprendere vecchi progetti ma di nuovo nulla o quasi… Maran parlava di auto tra gli alberi nel 2011, anni dopo ancora nulla in nessuna parte della città, se non pochi progetti spesso indipendenti dal Comune.
    Hanno confermato i vertici della Polizia Locale e questi sono i risultati: non esistono multe né rimozioni a Milano. Si può fingere di parlare in eterno, la verità è che tutti usano l’auto perché costa poco (potendo parcheggiarla ovunque gratis). Con una serie repressione, che con questa giunta non c’è stata, la situazione sarebbe ben diversa a livello cittadino ed extracittadino.

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  7. iniziamo a chiamarlo con il nome corrispondente alla funzione: “piano garage privati”.
    Perchè il problema è l’assenza di posti auto adeguati negli edifici costruiti fino agli anni ’70, che sono la stragande maggioranza di quelli presenti nel tessuto urbano della città (anche oltre la cerchia 90/91).
    L’errore principale delle precedenti giunte è stato di concedere i ricavi da parcheggio a rotazione che sarebbe stato usato quindi per le destinazioni degli spostamenti, che sono molto più imprevedibili sia come quantità che come gestione e tipologia (su periodi pluridecennali) rispetto alle origini dei viaggi.

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  8. Sono d’accordo con CM, il problema è che i residenti non hanno dove mettere la macchina.
    Ci sono zone densamente popolate dove esistono solo i posteggi in strada e non ci sono box negli edifici residenziali costruiti prima degli anni 70.
    Per quello che non vengono fatte le multe perchè non ci sono abbastanza posteggi per i residenti.

    Pensate a chi lavora fuori milano e non può usare i mezzi pubblici per evidente problema di tempo e costi, quando rientra alla sera nei posti residenti trova gente di altre zone o persone che arrivano da fuori città. sono loro il problema quelli che vengono da fuori città.Loro devono essere tolti dalle strade.
    L’amministrazione deve tutelare i residenti e non chi abita fuori.

    La prima cosa estendere l’AREA C fino ai confini del comune e con i soldi creare posteggi interrati per i residenti dove non ci sono.
    Così liberiamo le strade dalle auto e le diamo ai pedoni e agli alberi.

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