Milano | Commercio: in arrivo una rivoluzione per i Mercati Comunali

A quanto pare, il Comune sta ripensando una nuova vita per i Mercati Comunali di Milano. Nei giorni scorsi l’assessore al Commercio Cristina Tajani ha visitato tutte le 21 strutture commerciali del Comune per capire le problematiche e le eventuali soluzioni. Anche perché molte concessioni scadranno a fine anno e questa è l’occasione per fare un salto in avanti. Già si è visto col rinnovato Mercato del Suffragio, lungo Corso XXII Marzo, e quello nuovo della Darsena, con un mix commerciale e aperture serali, quindi non più soltanto punti vendita alla vecchia maniera. Anche il mercato al Lorenteggio ha subito un rinnovo “sociale”, con spazi aggregativi per tutto il quartiere.

L’intenzione del Comune è anche quella di convincere chi rimarrà dentro le strutture a cambiare pelle, a rinnovarsi col nuovo trend. Qualche tentativo lo si sta già facendo al Mercato Morsenchio, in viale Ungheria, che ha cominciato ad essere aperto anche alla sera o la domenica. Mentre per il Mercato Lagosta sono gli stessi commercianti ad aver studiato un progetto per ridisegnare il mercato, messo ora in competizione col vicino quartiere di Porta Nuova e la movida serale dell’Isola.

Il modello è quello del consorzio o, in alternativa, del gestore unico come ha spiegato l’assessore Tajani a Repubblica, perché come ben si sa, l’unione fa la forza.

Per quanto riguarda il lato architettonico delle strutture, tranne poche eccezioni, sono tutti edifici ben mantenuti. Il peggiore è senza dubbio il Mercato di piazza Prelati, per il qual il Comune ha già appaltato lavori di manutenzione.

Stessa sorte c’è anche per il più bello di tutti questi mercati, quello nel cuore di Nolo (Nord Loreto), la struttura del 1930 di Viale Monza angolo via Crespi, che andrebbe valorizzata e migliorata, magari con un progetto come abbiamo suggerito noi di Urbanfile a suo tempo e che ha riscosso un discreto successo.

Noi, a nostro tempo, aveva fatto anche una proposta che però non è stata neanche presa in considerazione (ma noi ci proviamo ugualmente) dal Comune, di utilizzare molte strutture dei padiglioni di Expo ora in fase di smontaggio e riutilizzarle rivestendo i vecchi e poco attraenti edifici dei mercati di zona.

MERCATI COMUNALI COPERTI
* Gorla Viale Monza 144 (fermata M1 Gorla)
* Monza Viale Monza 54 (fermata M1 Pasteur)
* Fusina Piazzale Fusina 3
* Rombon Via Rombom 34
* Morsenchio Viale Ungheria
* Monlue’ Via Zante 30
* Ponte Lambro Via Parea 13
* Ferrara P.le Ferrara 2
* Ticinese P.le XXIV Maggio 1
* Baroni Via C. Baroni 95
* Gratosoglio sud Via Lelio Basso 8
* Montegani Via Montegani 33
* S. Ambrogio Via S. Paolino 18
* Giambellino Via Rosalba Carriera 8
* Lorenteggio Via Lorenteggio 177

* Wagner Piazza Wagner 4
* Selinunte P.le Selinunte 2
* Chiarelli Via Chiarelli 10
* Q.T.8 Viale Isernia 5 (dismesso)
* Prealpi Piazza Prealpi 1
* Quarto Oggiaro Via C. Antona Traversi 19
* San Leonardo Via Alex Visconti 24/D
* Vialba Via Maria Drago 3
* Ca’ Granda Via Moncalieri 15
* Zara P.le Lagosta 7
* Gestione COOP Via Livigno 20/22

 

Il Mercato di Nolo-Viale Monza

2016-04-17_Mercato_viale_monza_3 NoLo

Il Mercato di Via Alex Visconti al Gallaratese, che dovrebbe solo essere sistemato e magari rivitalizzato con negozi, ancora oggi molti sono chiusi.

2015-02-14 Gallaratese Mercato Via Alex Visconti 11 2015-02-14 Gallaratese Mercato Via Alex Visconti 9 2015-02-14 Gallaratese Mercato Via Alex Visconti 7

Il Mercato di Piazza Wagner che potrebbe avere una copertura più consona e che magari potrebbe esser chiamato San Pietro, vista la vicina chiesa e l’antico nome del quartiere

2014-11-08 Mercato Wagner 5 2014-11-08 Mercato Wagner 2 Mercato_Wagner_B

Il Mercato del Suffragio, nella piazza omonima, già rinnovato con successo.

1 mercato santa maria suffragio 3 mercato santa maria suffragio 4 mercato santa maria suffragio

 

Su tutto ricordiamo il grande successo di pubblico che ha riscosso il Mercato Metropolitano di Porta Genova (anche se dal punto di vista gestionale è stato un grande fallimento, tant’è che ora versa in condizioni pietose) e che ricorda molto i mercati di New York, come nel Meatpacking District di Manhattan e meglio ancora simile al Gansevoort Market. Bisogna riscoprire questo lato del commercio dei generi di prima necessità, e magari ripensare anche alla vera necessità dei grandi centri commerciali che svuotano i quartieri delle nostre città.

 

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

10 commenti su “Milano | Commercio: in arrivo una rivoluzione per i Mercati Comunali”

    • CONDIVIDO PIENAMENTE. Apprezzabile il tentativo di dare un ‘tono da grande metropoli’ a Milano, ma utilizzare acronimi inesistenti che non hanno alcun riscontro nel pubblico – e che non hanno attecchito per effetto di questi timidi tenativi – mi pare fuori luogo e francamente ridicolo.
      Basta NoLo!

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  1. mi aggrego al concetto, anche se con meno enfasi.
    nolo fa sorridere, con un misto di tenerezza e tristezza, per quanto è inedeguato come nome..

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  2. Sinceramente il Chelsea Market c’entra ben poco con la struttura dei nostri mercati, visto che è un misto di ristoranti, supermercati e negozi. Piuttosto secondo me si potrebbe seguire il concetto della Boqueria di Barcellona, un vero e proprio mercato al coperto. Anche il Mercato del Suffragio mi sembra un bel modello, e quello della Darsena non è male ma può migliorare.
    Secondo me anche il mercato in via Montegani andrebbe rimesso a nuovo, magari potrebbe rilanciare quella dannata via… E poi la facciata cade a pezzi.

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  3. Sui mercati occorre lavorare molto anche sul contenuto. Se trovo semplicemcente le stesse cose del supermercato, allora tanto vale riconvertire tutto in ristorantini… A me piace l’idea dei mercati forniti di articoli originali, alimenti “non standard” e venduti quasi direttamante da chi li produce.

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  4. L’esperienza del “Mercato Comunale” nasce dalla necessità di offrire negozi di prossimità con prodotti di ogni tipo (grazie al controllo delle licenze) e a prezzi calmierati (affitto locali molto ridotto rispetto al libero mercato).
    I Mercati Comunali più autentici (pochissimi) sono ancora così e nel deserto delle periferie ci trovo ancora l’ortolano, il panettiere, il salumiere, talvolta anche il droghiere e il pescivendolo.

    Se mantengono questa impostazione (per evitare che i Supermarket desertifichino tutto) a me va bene, ma se devono diventare solo contenitori per bar e ristoranti, negozi di verdure e alimenti super premium e dell’ultima moda, allora credo che il Comune dovrebbe valorizzarli (=venderli) perché il suo mestiere non è fare l’imprenditore immobiliare nel settore della ristorazione di nicchia.

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