Come abbiamo visto nell’articolo sul Ponte Verde di Porta Genova-via Tortona, è saltata fuori la notizia che il muro di cinta dello scalo ferroviario di Porta Genova è tutelato quale bene storico e quindi è sottoposto a vincolo. Quel muro? Quello che corre lungo via Tortona, via Ventimiglia, via Valenza e l’Alzaia Naviglio Grande?
Noi avevamo già sentito questa notizia, che ci lasciava così perplessi e alla quale non potevamo credere. Tutelare un muro che sarà stato realizzato nel 1870-80 e che impediva l’accesso alla ferrovia e che, per giunta, in parte sta letteralmente crollando. Cosa succederà se – come immaginiamo – lo scalo, una volta dismesso, passerà ad altre funzioni quali un giardino, una porzione ad uso uffici e un’altra in residenziale? Ci dovremo tenere questo muro brutto e sporco perché di valore?
Ma la Sovrintendenza perché tutela questo muro e non un bel palazzo come quello abbattuto in via De Amicis? Perché non blocca lo scempio dei sottotetti che hanno deturpato il panorama urbano di Milano?
Forse non conosciamo esattamente le regole di come lavori la Sovrintendenza (o Soprintendenza, come preferite) ma a volte pare si comporti in modo assurdo.
Come si vede dalle immagini, in molti punti il muro è transennato o puntellato perché nessuno delle Ferrovie si è curato di tagliare gli alberi appena nati e ora questi spingono contro la parete rischiando di farla crollare.
Abbatterlo sarebbe un atto di lesa maestà.Il simbolo di Milano è la street art con tutte le sue trentamila e più case dipinte di armonici segni.Ache questo muro è una teoria di opere sublimi,un inno alla bellezza alla quale da più di trenta anni siamo abituati
E’ la nostra Cappella Sistina.
ma per favore…
vedo che hai colto al volo la sottile ironia di Sergio…
Forse era TROPPO sottile
🙂 🙂
non è sistina ?!?!?!?!
se il muro con mattoni a vista fosse pulito e ben tenuto allora si potrebbe conservarlo e avrebbe un senso. avrebbe anche senso se non ci fossero sempre auto parcheggiate.
così com’è fa solo schifo (il mio è un educato eufemismo) ed è pericoloso!
Il minimo che si può dire della Soprintendenza è che schizofrenica. Tutelano un pezzo di muro che non ha nessun valore storico (né ha mai preteso di averlo, a partire da quando è stato costruito) o il pavé su vie che non hanno niente di storico, ma poi permettono scempi di tutti i tipi…
Un esempio che faccio spesso, perché ci passo davanti tutti i giorni, è l’abominevole torretta dell’ascensore piazzata proprio in mezzo a Piazza Duca d’Aosta, che ha rovinato contemporaneamente l’occhio di bue della stazione MM (l’elemento di design più pregevole che aveva la stazione) e la facciata della Centrale, il tutto per un manufatto senza un minimo contenuto di design e completato da due orrendi lampioni a catalogo da centro commerciale.
Comunque bisognerebbe chiedere alla Soprintendenza se è vero che ha vincolato il muro.
La questione del Ponte è stata gestita dal Comune in modo dilettantesco fin dall’inizio e non vorrei che si spacci per vincolo della soprintendenza il semplice e ben noto vincolo paesaggistico sui navigli (che prevede una serie di approvazioni tra cui anche quello della soprintendenza, leggermente più complesso)
Come direbbe Razzi:
Il muro è bello ma non ci vivrei !
Avevo sentito che il parere della Soprintendenza, dopo la riforma Madia, non sarebbe più vincolante. E’ vero?
Pulito, sporco, bello o brutto , qualsiasi cosa faranno in quell area è d ‘ obbligo abbattere quel muro, punto, senza se e senza ma . Quel tipo di muri non devono piu esistere
Conservare quel muro anonimo e derelitto significa staccare una parte di Milano, non far circolare le persone ed il cambiamento.
Se lo avessero fatto anche in Germania?
Demolirlo, e al suo posto costruire la corsia riservata per i tram ( e solo per i tram) eliminando le rotaie dalla strada.
Accanto alla corsia del tram si piantano degli alberi, tanto la M2 è abbastanza profonda in quel tratto.
Magari anche una bella pista ciclabile che prosegua lungo il Naviglio ed ecco che un angolo di Milano magicamente si trasforma.
guarda che lì è già ciclabile….
Si lo so che c’è la pista lungo il naviglio. L”idea è di farla arrivare fino alla piazza della stazione, invece di farla finire su un marciapiedino stretto stretto.
Però bisogna capire cosa succederà dopo che la ferrovia lascierà l’area, dato che quel muro le è strettamente legato.
considerando lo spread alto
la scighera e trump
mi gioco tutto sul ventennale
fine lavori 23/11/2036
Di muri da abbattere ve ne sono molti a Milano.
Ad esempio il muro di cinta del parco Trotter sarebbe bello sostituirlo da una cancellata per dare respiro al parco stesso e a tutto il quartiere.
Le cancellate inoltre non sono attaccabili dagli imbrattamuri.
Domenica c’è stato un evento aperto al pubblico in via Tortona dal titolo “Oltre il ponte – che ne sarà del Ponte di Porta Genova?” (i partecipanti erano Gabriele Rabaiotti, Franco D’Alfonso, Marco Granelli e Sergio Meazzi) in cui sono venute fuori varie tematiche relative agli scali, al ponte e soprattutto alla immediata realizzazione di un passaggio a raso tra via Voghera e via Bobbio.
E appunto è venuto fuori il vincolo della Sovrintendenza…che accetta l’abbattimento di limitate porzioni del muro SOLO SE comprese tra i pilastrini (quindi la larghezza del passaggio è già condizionata)…questi ultimi non vanno toccati, e se demoliti per esigenze di cantiere vanno ricostruiti.
Boh…son d’accordo con Claudio, completamente schizofrenici…
La schizzofrenia é una patologia curabile.
Qui stiamo parlando di un muro senza alcun pregio e che ostacolando su tutto il perimetro l’eventuale progetto di riqualificazione, porterebbe ad un effetto “muro di Berlino” del tutto inutile
Proposta cartografica….
https://www.scribblemaps.com/maps/view/mttclv01/CU0kEC42qo