Milano| Inquinamento: domenica possibili misure per rallentare l’inquinamento

Zone più inquinate in Europa. La Pianura Padana è tra le peggiori
Zone più inquinate in Europa. La Pianura Padana è tra le peggiori

Stop ai diesel Euro 3 se domani Arpa attesterà i 7 giorni consecutivi di sforamento del PM10

Le misure straordinarie previste dal Protocollo regionale sulla qualità dell’aria potrebbero scattare per Milano domenica 11 dicembre. Oggi Arpa molto probabilmente attesterà il superamento del limite giornaliero di PM10 di 50 microgrammi per metro cubo per 7 giorni consecutivi, provocando l’attivazione del ‘Protocollo di collaborazione per l’attuazione di misure temporanee per il miglioramento della qualità dell’aria ed il contrasto all’inquinamento’, promosso dalla Regione e dall’Anci Lombardia e a cui il Comune di Milano aderisce.

“Siamo pronti a mettere in campo le misure per ridurre i livelli di particelle inquinanti dell’aria e allo stesso tempo invitiamo i cittadini a servirsi del trasporto pubblico – afferma l’assessore alla Mobilità e Ambiente, Marco Granelli, che sottolinea come “dall’inizio dell’anno, in città, i giorni di superamento dei limiti di PM10 sono stati 54, a fronte di una media di 132 giorni registrati nel periodo tra il 2002 e il 2010. Anche le concentrazioni di PM10 medie stanno migliorando: nel 2016 siamo a 35, al di sotto del limite di 40 previsto dall’Europa. Anche questo nel periodo 2002-2010 era più elevato e pari a 50. Non siamo ancora ai livelli richiesti dall’Unione Europea e cioè massimo 35 sforamenti all’anno e di certo dobbiamo andare avanti. Ma aver dimezzato il numero dei giorni di sforamento dimostra che questa Amministrazione non aspetta l’emergenza e mette in campo misure efficaci. Tra questi, oltre ad Area C, le restrizioni sulla circolazione degli Euro 3, i fondi per l’installazione dei filtri antiparticolato sui veicoli merci, i controlli delle caldaie negli edifici privati, lo sviluppo del teleriscaldamento”.

A questo proposito, a fine del 2015 erano 100mila gli appartamenti privati allacciati alla rete di teleriscaldamento, il 10% in più rispetto al 2014. Nell’ultimo triennio circa 40 immobili del Comune sono stati raggiunti dalla rete di teleriscaldamento di A2A. Tra questi, il Tribunale, il Comando della Polizia Locale di via Beccaria, i palazzi di via Dogana e via Larga e Palazzo Reale. Interventi che hanno permesso di risparmiare complessivamente 3.895 tonnellate di Co2, 485,9 kg di Pm10 e 855 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio) e di evitare l’utilizzo di 2.800.000 litri di gasolio e 700.000 mc di metano.

Le misure

È previsto lo stop ai veicoli Euro 0 benzina e Euro 0, 1 e 2 diesel anche nelle giornate di sabato, domenica e festivi dalle ore 7.30 alle ore 19.30. Le autovetture private Euro 3 diesel non potranno circolare in ambito urbano dalle ore 9.00 alle ore 17.00, mentre i veicoli commerciali Euro 3 diesel saranno bloccati dalle 7.30 alle 9.30.

Viene introdotto il limite a 19° C (con tolleranza di 2° C) per le temperature medie nelle abitazioni e negli esercizi commerciali; non potranno essere utilizzati impianti domestici alimentati a biomassa legnosa al di sotto della classe 3 stelle in base alla classificazione ambientale individuata da Regione Lombardia; è vietata ogni tipologia di combustione all’aperto.

I provvedimenti saranno sospesi dopo due giorni consecutivi sotto i limiti di 50 μg/m³, con acquisizione del rilevamento ufficiale il terzo giorno e conseguente efficacia il quarto.

Sotto: il ristagno dell’aria, causa principale dell’aumento degli inquinanti.

Immagine satellitare di oggi che mostra il ristagno dell'aria in questi giorni con le nebbie che dominano parte della Pianura Padana fino all'Adriatico e qualche nebbia anche in Toscana e Umbria
Immagine satellitare di oggi che mostra il ristagno dell’aria in questi giorni con le nebbie che dominano parte della Pianura Padana fino all’Adriatico e qualche nebbia anche in Toscana e Umbria
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6 commenti su “Milano| Inquinamento: domenica possibili misure per rallentare l’inquinamento”

  1. cosa dire, non si fa niente, dal punto viabilistico si sa che strada bisogna intraprendere a parole, a fatti se ne fa un’altra coi risultati che si vedono e i problemi ogni anno si ripetono.
    Nel frattempo, tutti quanti gli addetti ai lavori, un anno di stipendio (signor stipendio) l’ hanno incassato.

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  2. E’ evidente che non è un problema della singola città di Milano.
    Qui è la regione Lombardia che deve decidere che fare. Finchè i singoli comuni agiscono (o ignorano) il problema, la situazione non cambierà mai.

    Se le emissioni in Lombardia sono simili a quelle di altre regioni d’Europoa, qui da noi gli effetti sono peggiori a causa del ristagno dell’aria.

    Che fare? Imporre che gli impianti di riscaldamento siano perfettamente mantenuti e moderni e lavorare sui piani integrati dei mezzi pubblici. Se ben fatto, sono certo che possa dare anche un impulso all’economia.
    Non è questio di soldi, ma questione di salute!

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  3. Sarà un problema della Lombardia ma è nel centro di Milano che si toccano punte di smog fuori da qualsiasi tolleranza. La rete di mezzi pubblici a Milano è efficace ed entrare in Area C con le auto è solo una questione di comodità e non di necessità. Raddoppiare da subito il costo degli ingressi ( almeno nel periodo invernale ) dimezzerebbe le aut in circolazione con il beneficio di tutti quelli che in centro ci lavorano

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    • Ma non sarà che lo smog a Milano è alto in Centro perché le centraline dell’Arpa sono in centro? http://www2.arpalombardia.it/sites/QAria/_layouts/15/QAria/IDati.aspx?v=2

      In ogni caso è logico pensare che visto che il primo colpevole per l’inquinamento è il riscaldamento (d’estate gli scoramenti limiti sono molto più rari) il problema debba essere peggiore dove abita più gente e più concentrata ossia nelle zone semicentrali fuori da area C (che sono comunque anche quelle veramente più trafficate)

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  4. la rete dei mezzi pubblici a Milano è potenzialmente efficace, ma nei fatti non lo è, a meno che si vede e ci si muove esclusivamente in metropolitana.
    Ed eventuali blocchi o assenza del traffico non fanno altro che evidenziare una mancata organizzazione di efficienza del trasporto pubblico di superficie, soprattutto nei tram in centro, che arrancano con velocità medie vergognose.

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  5. Il problema non è di milano ma della pianura padana, che a differenza del nord europa non ha venti durante la stagione invernale.
    Quindi noi non inquiniamo di più è semplicemente perchè non abbiamo abbastanza vento.
    E comunque il problema sono i riscandamenti non le auto.
    Bisogna spingere verso le tecnologie alternative, come le sonde geotermiche i pannelli solari ecc…solo così si risolve il problema dell’inquinamento, poi possiamo parlare di ridurre le auto da centro, ma non sono loro il problema più grosso.

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