Milano | Progetti: gli Scali ferroviari – Pensare oggi la città del futuro

Mappa Scali Ferroiari

Durante la presentazione fatta dal sindaco Giuseppe Sala, del programma di governo dei prossimi quattro anni e mezzo, avvenuta oggi lunedì 12 dicembre 2016, oltre alle periferie, sono state illustrate anche le linee guida per gli Scali Ferroviari dismessi, altro grande tema di questi tempi.

Gli scali ferroviari sono il cuore del programma di rigenerazione della giunta come abbiamo visto più volte. Il programma prevede anzitutto due tappe: a gennaio 2017 ci sarà un bando per gli usi temporanei degli scali, seguirà uno per il masterplan definitivo per far partire gli interventi tra il 2019 e il 2022. La rigenerazione degli Scali Ferroviari, ultimi grandi vuoti urbani e cerniera tra centro e periferia, rappresenta un’opportunità irripetibile per immaginare l’assetto urbano della Milano dei prossimi decenni e cambiare il volto della città a partire dall’interesse pubblico.

i punti saranno: una visione strategica • la risposta a bisogni locali • aumento considerevole della dotazione di verde fruibile e attrezzato • mix funzionale • sostenibilità e smart city • incremento di housing sociale anche con affitto a riscatto •circle line ferroviaria • usi temporanei

 

scalo_farini Scalo_Romana_Aerea_1 2016-05-28_Scalo_Romana_1

 

 

Oltre agli scali ferroviari attualmente in disuso, ci sono anche altri buchi neri nella città: 180 edifici e aree, private e pubbliche. Il primo intervento previsto per l’anno prossimo, dopo aver convinto i proprietari privati a intervenire, nella mai finita residenza sanitaria per anziani in via Mulas e via Adriano 20, al quartiere Adriano, diventata teatro di fatti di cronaca nera lo scorso anno.

2016-11-27_quartiere_adriano_31 2016-11-27_quartiere_adriano_32

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

14 commenti su “Milano | Progetti: gli Scali ferroviari – Pensare oggi la città del futuro”

  1. Circle Line tutta la vita!!! Vivendo in quella zona posso dire che i trasporti pubblici sono un enorme problema… il tram 24 non avendo corsia preferenziale è decisametne troppo lento

    Rispondi
    • Chiariamo sta cosa: la “circle line” non può e non potrà essere realizzata nel prossimo futuro poiché le linee che dovrebbe percorrere sono interessate dalla presenza di altri servizi che sottraggono capacità. Oltretutto era una semplice sparata politica della Moratti, senza nulla di serio.

      Tra parentesi, il 24 porta in Duomo, la circle line non lo vedrebbe nemmeno col cannocchiale.
      Per favore, concentriamoci sugli interventi seri, tipo la velocizzazione della rete tranviaria, invece di pensare a delle cose irrealizzabili.

      Rispondi
      • GR,
        Senza riesumare la Moratti a sproposito, le proposte del Comune sulla “circle line” (o “curvone” come la chiama qualcuno su UB…) son molto chiare e prevedono frequenze molto migliori e molte nuove utili fermate. Speriamo facciano in fretta!
        Le chart di Settembre son qui:
        http://mediagallery.comune.milano.it/cdm/objects/changeme:65697/datastreams/dataStream14662989966119550/content?pgpath=%2FSA_SiteContent%2FUTILIZZA_SERVIZI%2FTERRITORIO%2Fpianificazione_urbanistica_attuativa%2Fprogetti_in_istruttoria%2FScali_Ferroviari

        Rispondi
        • Ma guarda, io sarei anche favorevole ad una linea circolare San Cristoforo-Rho, solo che è inutile stare a menarsela quando non ci sono le condizioni per realizzarla.
          Ho anch’io quel documento sul telefono. Moltissime di quelle fermate, specialmente Tibaldi e Forlanini (già realizzata per fortuna), sarebbero da realizzare seduta stante. (A proposito, che fine ha fatto “Zama”? È da un po’ che è fuori dallo schermo radar)

          Di quel documento mi preoccupano due cose:
          -il mantenimento del capolinea sud di S16 nel nulla ad Albairate al posto di Abbiategrasso (ma qui è colpa di quest’ultimo comune che vuole l’interramento della ferrovia a tutti i costi);
          -le frequenze alla membro di levriero in Cintura Nord e nella tratta Greco-Lambrate. Del tipo come fanno ad ottenere i 20 minuti se si lavora con una linea da 30 minuti (S16) ed una da 60 (Regionali da Bergamo e qualcuno da Cremona?) . O come fanno ad ottenere i 12 minuti con una linea da 30 minuti (S9) e tre da 60 (Regionali per Brescia/Stradella/Piacenza).

          Grazie per avermi chiarito cosa diavolo fosse il “curvone”

          Rispondi
          • GR,

            Io so che uso la S9 spesso.
            Se leggo le chart, son felice perché le frequenze aumentano e in alcuni casi di molto. E mettono anche le fermate nuove dove servono a me 🙂
            Il fatto che ci abbian messo la faccia mi fa pensare che sian seri e qualcosa succederà.

            Quindi w il Curvone. Anche se la Moratti promise qualcosa di diverso e anche se quelli di Abbiategrasso son stati ai tempi tanto fessi da non volere il raddoppio della linea (ricordo ancora i volantini del mitico comitato dei geni… 🙂 )

    • D’accordo sull’aumentare il verde in città. In tal senso vi era un’idea per realizzare un parco lineare al posto della tratta ferroviaria San Cristoforo-Porta Genova, appena quest’ultima verrà dismessa, invece di farci le solite speculazioni edilizie.
      D’altra parte Milano ha uno spaventoso bisogno di nuove case, soprattutto popolari (il che non vuol dire costruire orrendi palazzoni di cemento eh), e gli scali ferroviari sono l’unica fonte di spazio disponibile. Vedremo come si doserà la cosa.

      Per l’ennesima volta, la “circle line” (non circus) è una sparata politica senza alcun fondamento dietro. Non capisco poi cosa voglia dire quel “veloce”.
      L’unico aumento di servizio possibile viene dallo sdoppiamento della linea S9 in due linee spaziate a 15 minuti fra loro, raddoppiando così la frequenza attuale, con l’aggiunta di nuove fermate. Aggiungi che una volta chiusa Porta Genova i regionali ivi attestati migreranno su Rogoredo, aggiungendo ulteriore servizio su quella zona, che potrebbe contare su 5-6 treni/ora per direzione. Una quantità enorme rispetto al nulla totale a cui era stata costretta la Cintura Sud dal 1991.

      Per avere una vera “linea circolare”, dovresti avere una coppia di binari ad uso esclusivo di tale linea da San Cristoforo a Rho, in modo da avere una frequenza decente. Oggi questa opzione è impossibile, per via delle presenza di altri servizi lunga la Cintura Est (regionali per Piacenza-Stradella-Voghera) e Nord (treni merci e treni da/per Milano Centrale), oltre al casino presente nella tratta Rho-Milano Certosa.

      Al momento, con M4 in costruzione, la priorità è migliorare la rete di superficie, tram in primis, e iniziare a progettare la M6 prevista nel PUMS 2015 del Comune di Milano.

      Rispondi
      • Però dagli schemi di Roberto si vede chiaramente che per esempio nella tratta forlanini lambrate non vengono toccate le linee S ma semplicemente si fanno fermare i treni regionali linee R, de facto facendole diventare un nuovo treno passante circolare.

        Cioè già adesso molti regionali passano su quella tratta senza fermarsi nelle stazioni cittadine9,mentre a leggere il nuovo schema sembrerebbe che molti di questi si farebbero fermare in stazioni già oggi dovee fermano le linee S andando a diminuire di molto i tempi tra le stazioni sia circolare nuova sia passante vecchio.

        Mi sembra di aver capito che la chiave sia rimodulazione per far fermare anche i regionali che oggi passano senza fermarsi.
        Può essere una cosa del genere?

        Ps.
        Tra forlanini e lambrate sarebbe decisivo (ossia anche tra Romolo e lambrate) che invece di avere ogni 30 minuti, tempo assurdo inutile, si passa a ogni 10 20 minuti. Allora si che tutto il quadrante est decolla.
        ?

        Rispondi
        • Si, in cintura Est il potenziamento è dato dal far fermare anche i regionali nelle stazioni “S”, cosa buona e giusta, visto che aggiugendo ad esempio la fermata di Forlanini ai Regio per Piacenza e Stradella l’aeroporto di Linate diventa raggiungibile con un solo cambio (oggi con la 73, domani con la M4), aprendo inoltre un collegamento diretto e rapido fra Forlanini e Rogoredo (che ricordo essere in teoria la “stazione di porta sud”), oggi inesistente o attuabile solo con i mezzi di superficie (45+M3, 27+93+M3, per fare due esempi)

          Rispondi
          • Bhe allora ottimo!
            Sarebbe la chiave di volta di tutto il quadrante EST, mettere a circolo (un triangolo) tra le stazioni nevralgiche di scambio:

            1) Forlanini (Lambrate)[metro 4 e metro verde]
            2)- Rogoredo[treni AV tutta italia]
            3) – Porta Vittoria [passante milano]

            Questi tre punti interafacciano metrò e passanti con l’AV nazionale, e LINATE e anche punti di partenza per Malpensa e RHO Fiera.

            Quindi un buon scambio di questo triangolo mi sembra una ottima cosa.

            Ps.
            Senza contare che come dici tu sono punti di approdo per moltissimi convogli regionali lombardi da est,sud e nord est.
            Quindi ottimo approdo per tutti gli iterscambi modali tra diversi vettori:
            metro,aereo,bus,treno av, passante…

          • In teoria si ma in realtà molto meno: Rogoredo e Lambrate si parlano poco (zero dal punto di vista delle linee S).
            Idem Forlanini e Rogoredo.
            Porta Vittoria ha frequenze anche future abbastanza basse su Forlanini.

            La vera stazione che metterebbe tutto in corrispondenza potrebbe essere Zama, che però un giorno c’è e il giorno dopo scompare.

            Comunque è poco comprensibile perché quando si parla di zona est di Milano le cose son sempre così approssimative

  2. GR: non vedo il problema di utilizzare meglio le linee esistenti per creare dei collegamenti urbani più efficienti. Con un sistema semaforico moderno, si possono gestire entrambe con successo come in molte città europee (tipo zurigo). Il 24 è una linea inutile finchè dovrà incolonnarsi dietro il traffico civile come accade in via ripamonti e in vigentina. La linea M6 forse la vedranno i miei nipoti che comunque saranno già emigrati a Shangai…

    Rispondi
  3. il 24, potenzialmente è efficiente, basterebbe ridurre il traffico su via Ripamonti a locale e residenti, con giochi di divieti di accesso alternati, con la marcia dei tram gestita dall’asservimento semaforico. Sistemare le fermate, allargare i marciapiedi dove serve.
    Per il problema di corso di porta Romana tra Crocetta e Santa Sofia, forse basta la gestione al semaforo Crocetta, gestendo i flussi di traffico privato in modo di non incolonnarsi nel tratto critico: fermi per fermi, si aspetta più indietro. I tram (16 e 24) che arrivano da vie riservate, accedono immediatamente alla tratta che così risulta sgombra.

    Rispondi

Lascia un commento