Milano | Mobilità: piano da 3 milioni per la rete dei semafori

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MOBILITÀ. PIANO DA 3 MILIONI PER LA RETE DEI SEMAFORI

Previste manutenzioni e luci a led. Più di 600 dei 730 impianti cittadini verranno gestiti e controllati da un’unica centrale operativa. Varato il progetto di Amat sull’analisi dei flussi di traffico

 

Un piano da 3 milioni di euro per interventi su più di 600 semafori in città. Con una delibera di Giunta è stato dato il via all’attuazione del progetto studiato da A2A per gli impianti semaforici.

Un insieme di operazioni che vanno dalla manutenzione straordinaria alla progressiva centralizzazione della gestione di 600 degli oltre 730 impianti cittadini e del controllo dei tempi semaforici in remoto da un’unica centrale del traffico.

Il collegamento di quasi tutti i semafori ad un’unica centrale consentirà di migliorare la gestione nei momenti di traffico intenso per evitare code e ingorghi.

È inoltre prevista la manutenzione straordinaria di 12 impianti esistenti e la riparazione di quelli danneggiati da ignoti per danni che ammontano a circa un milione di euro. Nel complesso dei lavori rientrerà anche la sostituzione delle luci semaforiche con quelle nuove a led e la collocazione dispositivi per non vedenti.

“Prosegue l’impegno dell’Amministrazione per l’ammodernamento della rete dei semafori – spiega l’assessore alla Mobilità e Ambiente Marco Granelli – La manutenzione di alcuni impianti si accompagna alla centralizzazione della quasi totalità dei dispositivi, questo significa disporre di maggiore controllo, sicurezza ed efficienza del sistema”.

A questo proposito, è stato approvato anche il progetto di Amat (Società Agenzia Mobilità Ambiente) per il potenziamento delle attività della centrale del traffico di piazza Beccaria, che prevede l’ottimizzazione e il miglioramento del sistema di rilievo e analisi del flusso di traffico e degli studi sui flussi degli incroci cittadini.

Aggiornamenti tecnologici necessari per definire la semaforizzazione, la segnaletica stradale e il sistema di informazione sul traffico cittadino diffuso sul portale del Comune di Milano e attraverso twitter. Un programma che vale una spesa complessiva di circa 217 mila euro da parte dell’Amministrazione, in cui si inserisce anche l’azione a supporto della centrale operativa della Polizia locale.

“Il piano è strategico perché consentirà di fornire alla centrale del traffico le informazioni necessarie per monitorare i flussi e ci consentirà di intervenire su semaforizzazioni e segnaletica stradale, migliorando la sicurezza di tutti e la qualità delle informazioni in tempo reale per i cittadini”, conclude l’assessore Granelli.

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

14 commenti su “Milano | Mobilità: piano da 3 milioni per la rete dei semafori”

  1. Come si dice…meglio tardi che mai. Led e telecontrollo non sono esattamente tecnologia di avanguardia visto che da ben 17 anni siam nel 21 secolo, ma l’importante è che anche Milano ci arrivi!!

    Per me la ciliegina sulla torta sarebbe che uniformassero il giallo su tutti i semafori pedonali (al momento si va da 2 a oltre 10 secondi, e spesso rischio la pelle) o in subordine che mettano il contasecondi.

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  2. Credo che Milano sia la prima città D’Italia con i semafori a led.. Ci siamo arrivati tardi ma primi in Italia.. tutto è relativo.

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    • Ci sono già a Roma da un paio d’anni e persino in molte città e paesi del Sud Italia. Stavolta Milano arriva in ritardo invece

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  3. E tutte le spire “affogate” nell’asfalto installate in questi ultimi anni, per l’ottimizzazione delle fasi dei semafori per rendere così più fluido il traffico? Nei lavori di riasfaltatura ho visto fresare, tirare su tutto e riasfaltare senza ripristinare le spire. Per non parlare delle telecamere di sorveglianza che conosco, quelle di solito di color bianco poste in punti critici per il controllo del traffico, ma a che cosa possono mai servire se, in casi di congestione o altro, non si interviene gestendo le fasi semaforiche in modo opportuno oppure inviando una pattuglia di vigili… pardon! polizia locale.

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  4. Diciamolo chiaramente. L’intero sistema sarebbe da ripensare, usando tecnologie davvero all’avanguardia (e non le spire nell’asfalto del Paleozoico), e investendo seriamente, magari con l’integrazione di telecamere in grado di sanzionare in automatico velocità e rossi bruciati. Le lampade a led possono essere ok per la manutenzione, ma i problemi sono ben più importanti.
    Senza dimenticare che, come in altre città europee importanti, sarebbe magari il caso di uniformare stile e composizione delle lanterne semaforiche dal punto di vista dell’arredo urbano.
    Tutte questioni finora accuratamente slalomate dalle giunte attuale, e passate.

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  5. Certo che si potrebbe far di meglio. Ma è il solito problema dell’allocazione di risorse scarse o, se volete, della coperta troppo corta. Già così spendono 3 milioni di Euro (oltre ad altre svariate centinaia di migliaia di Euro per migliorare l’illuminazione in alcun parchi pubblici ed aree verdi). Gli investimenti “seri” presuppongono ben altre cifre e, allora, addio fondi per le periferie, nuove scuole, piste ciclabili, arredo urbano ecc. ecc. Altra possibilità: .aumentare IMU, TASI, TARI ecc., ma è politicamente impraticabile. Io direi, per ora accontentiamoci . La nuova Amministrazione la giudicheremo tra 5 anni in base al risultato complessivo e alle scelte operate nel’allocazione delle risorse o, se volete, negli investimenti effettuati.

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    • Sono stufo di accontentarmi. Mi sono accontentato con Pisapia, devo aspettare 5 anni per giudicare Sala… I soldi non ci sono mai…
      Non ho mai dato il mio voto a Moratti, Albertini & co. Proprio per questo, però, vorrei vedere una svolta.
      Vedo invece una giunta impiccata sempre e solo a questioni di modesta ragioneria, trincerata dietro il mantra del “non si può fare sennò aumentano le tasse”. Così si asfalta l’autostrada ai populisti. Che si chiamino Salvini o Grillo cambia poco.

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  6. 730 semafori sono una enormità, io credo che solo eliminandone una metà migliorerebbe il traffico autonomamente. Contestualmente vanno canalizzati i flussi ed eliminate svolte pericolose. Il tutto con una spesa veramente ridotta e un conseguente risparmio data la diminuzione del numero di impianti

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  7. Sarebbe anche il caso, ad esempio in corso Buenos Aires, di cominciare a separare il verde per i pedoni da quello per le auto. Adesso la svolta a destra è quasi impossibile senza infilarsi tra i pedoni che comunque hanno la precedenza. Questo crea pericoli ai pedoni e enormi rallentamenti.

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