Milano | Patto per Milano: trasporti

Ieri il sindaco Giuseppe Sala assieme al governatore della Lombardia Roberto Maroni e il ministro della coesione territoriale Claudio De Vincenti si sono incontrati al palazzo della Prefettura per discutere del Patto per Milano e il patto per la Lombardia. Confermato il finanziamento per gli investimenti a Milano nel trasporto pubblico:

– i 23 milioni di € per completare i lavori del prolungamento della M1 a Monza-Cinisello Balsamo;
– gli 8 milioni di € per progettare il prolungamento della M1 da Bisceglie a Baggio;
– i 16 milioni per progettare il prolungamento della M5 da Bignami a Monza;
– i 70 milioni per la variante al progetto M4 che permetterà di fare la connessione con la M3 e l’apertura anticipata di una tratta;
– e l’acquisto di 42 bus elettrici per l’ATM.

Approvati anche dal Governo i 18 milioni di € per il quartiere Adriano. Sono quelli del progetto periferie del Comune di Milano che contiene il prolungamento della metrotranvia (tram 7) da Anassagora a via Adriano. E via libera al 1,5 milioni di € per progettare il prolungamento fino a Cascina Gobba M2.

Per il resto di quello che si è discusso in prefettura vi rimandiamo all’articolo di Affariitaliani.it

Sala_Maroni_De_Vincenti_Prefettura_Patto_Milano_1 Sala_Maroni_De_Vincenti_Prefettura_Patto_Milano_2

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

14 commenti su “Milano | Patto per Milano: trasporti”

  1. Certo che spendere 70 milioni (che son circa il 5% del costo complessivo di tutta la MM4!!) per avere il collegamento con la MM3 (fatto in modo tale che non turbi troppo il Policlinico…) e l’apertura anticipata di una tratta (che credo serva solo alla campagna elettorale del 2021) mi sembra un tantino caro…

    Io avrei preferito che facessero solo il collegamento (a un costo dignitoso però…) e investissero il resto in cose diverse visto che tutte le cose che si potrebbero fare per rendere bella Milano non ci son mai i soldi!

    Rispondi
  2. In effetti 70ml sembra tanto, magari li dentro ci hanno annegato altri extra costi (e qui si possono apripre polemiche e ipotesi a non finire).
    Comunque anticipare l’apertura di una tratta ha un valore non da poco: chiudi prima i cantieri e sfrutti prima l’infrastruttura migliorando prima il servizio pubblico.
    Vedremo se rispettano il nuovo calendario.
    In generale mi sembra una notizia positiva, è sempre bene che si mettono soldi per i mezzi pubblici!

    Rispondi
  3. Mi sa che nei 70 mln ci sono il contentino per il rettore (o forse ex) Vago e per pagare le inutili e disastrose perizie della soprintendenza, oltre che magari a qualche penale per ritardo con le imprese impegnate nel cantiere. Di sicuro per un tunnel sono assolutamente esagerati…a meno che non sia un tunnel di neutrini (cit. Ex ministra Gelmini ;))

    Rispondi
  4. spendere soldi per 42 bus elettrici mentre si lascia andare allo sbando la milano-limbiate e non si fa manutenzione sui filobus della 93 è assurdo.

    anch’io concordo che era meglio non spendere soldi per l’apertura anticipata di una tratta della blu.

    Rispondi
    • Tra l’altro non vedo nemmeno mezzo euro nè per rinnovare la flotta tranviaria nè per rinnovarne gli impianti.
      Oh le Ventotto son bellissime, ma ridendo e scherzando sono in giro da quasi 90 anni. Direi che è ora di mandarle dignitosamente in pensione.
      Sembra sparito anche l’asservimento tranviario.

      Rispondi
      • le 28 stanno ancora molto bene 🙂

        gli impianti, l’asservimento e la revisione dei tram sono la vera questione: è qui che si dovevano investire i soldi.
        il “trenino” milano limbiate rischia di chiudere causa revisione mezzi e impianti fuori norma eppure da solo, in condizioni non ottimali, trasporta 8000 persone al giorno.
        e questi pensano ai bus elettrici lasciando andando in malora anche i filobus monocassa…

        Rispondi
        • Che le 28 stiano benone (meglio di certi Sirio/Sirietti in certi casi) lo so bene, dato che prendo il 23 tutte le mattine.
          Dico solo che ormai dopo quasi 90 anni sarebbe anche l’ora di mandarle in pensione, o di dedicarle a servizi turistici (accessibili con biglietto ordinario ovviamento).

          E qui rientra anche il discorso Limbiate: sono estramamente convinto che in Comune non vedano l’ora che arrivi una bella circolare dall’USTIF che imponga di nuovo la chiusura. Visti i tempi che corrono (vedasi anche la circolare ANSF di quest’autunno che ha introdotto pesanti limitazioni di velocità alle ferrovie regionali private) temo proprio che qualcuno un giorno si svegli e decida che le 28 (e le 4600/4700/4900 non revamp), essendo a pianale alto, non possano più circolare, poiché non pienamente accessibili.
          Ricordiamoci anche della famosa sentenza che ha obbligato ATM a mettere dei Sirio sul 24 per garantire l’accessibilità ai disabili.

          Senza soldi per l’asservimento, la manutenzione della rete e per nuovi tram, temo fortemente per la sopravvivenza della rete tranviaria milanese, a meno di una decisa inversione di tendenza.
          A momenti pare che tocchi rimpiangere De Corato, il che è tutto dire sulla condizione in cui siamo.

          Rispondi
    • Sulla 93 al posto dei filobus serie 900. Le attuali vetture utilizzate sono ormai arrivate ad oltre 30 anni di servizio. Credo che l’idea sia quella di mantenere il servizio elettrico sulla linea.
      Tenendo conto che attualmente girano circa 20/25 vetture ogni giorno sulla linea, il numero dei bus mi sembra sufficiente per sostituire tutti i mezzi attualmente utilizzati.
      Magari riescono a riportare il capolinea a Loreto Via Carretta.

      Rispondi

Lascia un commento