Milano | Sempione – Ancora imbrattato l’Arco della Pace

Ma possibile che un “coglione” (scusate il termine, ma quando ci vuole ci vuole) sia artefice di un atto vandalico su uno dei più bei monumenti storici di Milano e le scritte, nonostante siano state anche argomento sui giornali e la segnalazione sia arrivata al Comune, rimangano ancora in bella mostra sul marmo bianco dopo tutti questi mesi? Per giunta questo simpatico personaggio è un noto teppista che è già stato in carcere al Beccaria.

Begli insegnamenti che diamo, lasciando le scritte apparse ormai a gennaio e che ancora sono lì… come dire: venite pure ad imbrattare il monumento, superficie bianca e facile da colorare, tanto il Comune non le cancellerà, non siamo alla Darsena qui.

 

 

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

14 commenti su “Milano | Sempione – Ancora imbrattato l’Arco della Pace”

  1. Il fatto che nessuno intervenga è indubbiamente grave e sembra fatto apposta per stimolare il fenomeno dell’imbrattamento. Ho solo un dubbio: forse è la Sovrintendenza che deve intervenire. Sarebbe bello comunque avere un chiarimento ufficiale fermo restando che non è accettabile una tempistica di intervento, o meglio di non intervento di questo tipo.

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  2. Concordo in pieno con quanto nuovamente fatto risaltare, contando che sono passato anch’io di persona più volte per seguire l’evoluzione della faccenda, evoluzione che incredibilmente non c’è stata.
    Servono punizioni esemplari, non se ne può più.
    Ma ho un suggerimento per tutti i lettori del blog, se mi è consentito: coinvolgete sempre in parallelo anche al Comune di Milano.
    C’è il sito e ci sono i riferimenti dei vari settori, basta registrarsi e scrivere.
    Non è sfiducia nel blog, semplicemente uno stimolo a toccare sempre anche le corde di chi dovrebbe vigilare e intervenire su queste vicende. Siamo in tanti, può funzionare!

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    • Una domenica pomeriggio dello scorso anno ho chiamato sia la polizia stradale che la polizia locale denunciando il fatto che due ragazzi stessero imbrattando un muro (zona portello), mi è stato detto che avrebbero mandato subito una pattuglia. In circa 25 minuti che sono rimasto li ad aspettare non s’è visto nessuno…

      Posso capire che magari avevano altre urgenze però è evidente che c’è qualcosa che non va!

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  3. Postando le foto delle tag si fa il gioco del “coglione” di turno, che gode del fatto che se ne parli per di più dandogli visibilità…

    Pertanto propongo, prima di postare certe foto, di pixelare le tag o scritte così da renderle irriconoscibili.

    Dal mio punto di vista questi fantomatici ‘artisti’ sono un po’ come gli haters sul web, sfigati e isolati dalla società cercano un modo per dire al mondo ‘ehi, ci sono anche io!’

    Sono utili come una scoreggia in ascensore, piace solo a chi la fa…forse.

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  4. Ecco questo vi serva di lezione, quando vi lamentate che la gente non pulisce i palazzi, i privati cittadini chiamano l’amsa per ripulire, ma questa interviene a distanza di mesi…e qui avete la prova che il servizio è inefficiente e il comune deve intervenire e obbligare amsa a fare i suoi interventi più velocemente…altrimenti dovrebbe rifare un bando per far subentrare altre aziende private che dovrebbero garantire un intervento più tempestivo… amsa fa sempre come li pare..perchè non c’è concorrenze e se il servizio fa schifo nessuno ci rimette..

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  5. Io mi offro come volontario armato di una bomboletta spray per cercare questa “pulce”. Così appena lo trovo lo coloro di nero.
    Chi si vuole aggregare?

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  6. Purtroppo il vandalismo c’è sempre stato, spesso in comunità eterogenee come le grandi città, in cui convivono ricchezza ed emarginazione. È una sorta di dialogo tra l’élite che si sente erede e custode di quel monumenti e gli esclusi, che vedono solo simboli negativi da sfregiare. Un dialogo dai toni sempre più accesi grazie ai media che buttano benzina sul fuoco dell’indignazione (seguendo il mantra -quello sì veramente stupido e molto contemporaneo- del “perché la gente deve sapere”.)
    L’amministrazione pubblica questo tema ormai lo conosce bene e dunque investa meno tempo in wishful thinking e più risorse per costruire recinzioni e protezioni anti-writer. Almeno attorno a quei monumenti, come l’Arco della Pace, di cui si può benissimo fruire anche a qualche metro di distanza.

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    • “dialogo tra l’élite che si sente erede e custode di quel monumenti e gli esclusi, che vedono solo simboli negativi da sfregiare”
      Guarda che gli anni ’70 sono stati 45 anni fa…
      Credi veramente che il Sig. Pulce veda nell’Arco della Pace un simbolo da sfregiare? O piuttosto un bel muro bianco vicino al bar dove beve il chupito e trova lo spacciatore di fumo?

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  7. È sicuramente gente che soffre di horror vacui. Quando vede un muro bianco deve scriverci su. Per questo gira sempre con la bomboletta. Il tiro è per l’ispirazione e il chupito per celebrare l’impresa.

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  8. Posso capire che pulire il marmo dell’Arco della Pace necessiti di procedure diverse dalla pulizia dei muri della Darsena, tempi e procedure differenti. Ma che da un mese (forse di più?) il monumento è ancora sporco di stupidità umana, lo trovo inaccettabile.

    Il teppistello Pulce batte il Comune di Milano????

    Non trovo nessuna giustificazione.

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  9. vergognoso e demoralizzante, purtroppo la colpa è sia dei nostri concittadini che per la maggior parte accettano passivi il fenomeno del vandalismo dei tag non capendo o non volendo capire che degrada intere vie facendo anche scendere i prezzi delle zone (quindi anche egoisticamente dovrebbero avere cura che fatti simili non avvengano). Quando poi parliamo di monumenti come l’Arco della Pace è pazzesco che quei burocrati della Sovrintendenza non abbiano trovato il tempo di fare qualcosa. Ah già, Lorsignori devono vigilare che non sorgano grattacieli troppo alti, non sia mai che possiamo attirare qualche investitore internazionale. Ci vuole una linea dura contro i vandali, invece del solito lassismo all’italiana.

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  10. Però al di la della celere pulizia o meno, che probabilmente dovrà essere autorizzata dalla soprintendenza, e quindi fonte di lunghe lungaggini, se il “coglione” è noto alle forze dell’ordine, perché non lo vanno a prendere a cssa e lo rispediscono al Beccaria? In fondo senza essere periti calligrafici si vede che la scritta non è figlia di un emule.
    Come punisci retroattivamente gli ultras allo stadio grazie ai video, qui hai la prova di colpevolezza messa in bella mostra! O forse è un discorso troppo semplicistico

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