Milano | Chiesa Rossa – L’itinerario ciclabile inesistente.

Foto e testo di Corrado Sangalli

Ritorno sull’argomento, del quale scrissi già tempo addietro, per denunciare la totale inerzia ed il disinteresse apparente da parte dell’amministrazione comunale di Milano.
Parlo dell’itinerario ciclabile Milano-Pavia, tratta di pertinenza del comune di Milano, che si snoda lungo l’alzaia Naviglio Pavese (da Ascanio Sforza) fino al confine con il comune di Assago (dove inizia la vera ciclovia in sede protetta).
Da anni questo itinerario è inserito nei progetti di riqualificazione e sviluppo della mobilità sostenibile ma da anni non si vede nulla.
In attesa che i biblici tempi decisionali facciano il loro corso, esiste un reale problema di sicurezza per chi percorre questa tratta in bici o anche a piedi, che richiederebbe soluzioni immediate ancorchè “light”.

Due su tutte: presenza della polizia locale che sanzioni i frequenti eccessi di velocità degli autoveicoli e posa di dissuasori.

Beninteso palliativi nella speranza che si passi ad una seria revisione delle condizioni attuali.

Di seguito due immagini del tratto di ciclabile realizzata lungo il naviglio nel Comune di Assago.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

9 commenti su “Milano | Chiesa Rossa – L’itinerario ciclabile inesistente.”

  1. Tralasciando i “buchi” presenti nel comune di Milano, che sarebbero risolvibili quasi interamente tramite pitture di vernice per terra (se proprio non si vuole spendere), voglio concentrarmi sulle ultime due foto.

    Il tratto di ciclabile realizzato nel Comune di Assago è pressoché inutilizzabile a causa:
    – del suo fondo “zigrinato”;
    – della sua inutilità (quella pseudo-ciclabile NON prosegue in direzione del Naviglio ma gira in direzione di Assago, tra l’altro interrompendosi dopo una manciata di metri);
    – del suo difficile accesso (non si vede perché un ciclista dovrebbe salire su un marciapiede, percorrere cento metri e ridiscendere dal marciapiede – con lo spazio presente in strada – rischiando pure di non vedere le auto in arrivo da dietro la curva).

    Insomma, è la solita ciclabile progettata e realizzata da chi una bici non l’ha mai presa, tanto è vero che non la utilizza mai nessuno.

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  2. Io trovo ancora più assurdo che non esista una pista ciclabile per andare dalla Darsena al Duomo o dalla Darsena al Parco Sempione.

    Tra l’altro dalla Darsena al Duomo è anche impossibile andarci senza fare lunghi tratti di pavè e rotaie del tram, che è pure pericolosissimo.

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    • Verissimo.
      Questo asse lo trovo cruciale anche per i turisti che volessero affittare bici.
      Sempreche potrebbe naacere un economia di affitta bici come in olanda.
      E un economia di larcheggio bici.
      E un economia turistica bici.

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  3. Diciamo pure che tutto il sistema di piste ciclabili a Milano sembra non avere senso. Più volte mi sono chiesto se esiste un piano di massima che abbia una visione di come tutta la città possa essere collegata tra i vari quartieri ( soprattutto luoghi ad alto interesse come Darsena e Parco Sempione ) in un futuro prossimo. In una città perfettamente adatta all utilizzo della bicicletta questa dovrebbe essere una delle priorità dell assessorato alla mobilità.

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    • E soprattutto il Comune deve iniziare a ragionare per “assi” di collegamento omogenei e completi (duomo-Darsena-Sempione ad esempio).

      Al momento invece la priorità viene data a interventi locali e disomogenei/scollegati (tipo l’obbrobrio fatto in zona Tortona/Stendhal), che lasciano il tempo che trovano, proprio perché completamente avulsi dal contesto cittadino.

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  4. Vogliamo parlare della farsa della ciclabile di via Carducci che poi si collega a quella di via Olona ? Una striscia di vernice gialla continuamente invasa da ma macchine e motorini che sfrecciano a 70 / 80 Kmh. Ci vuole coraggio a farla ma ancor di più a classificarla come ciclabile nel conto che il comune regolarmente fa in merito ai km di ciclabili disponibili in città. Vista la larghezza del viale proprio non riesco a capire cosa aspettano a metterla in sicurezza separandola in maniera propria dalla carreggiata di scorrimento per auto e moto.

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    • Personalmente nel contesto viario deprimente di Milano, la ciclabile Carducci-Olona la trovo ancora accettabile.

      Il vero problema è la ciclabile Olona-Carducci (ossia l’altro senso) che non esiste!!

      (ed andare contromano nella ciclabile esistente in Via Carducci è pericolosissimo per se e per gli altri: anche se fosse protetta da cordoli, la circolazione contromano in un asse di scorrimento primario della città con l’aggravante di 3 linee di autobus e relative fermate, sarebbe da evitare a tutti i costi)

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  5. Le ciclabili a Milano sia insufficienti. E se si devo partire con la progettazione “seria”, di “sistema”, Darsena Duomo Sempione hanno una priorità bassa. Quella serve ai turisti, ma un sistema realmente utile deve servire i milanesi nei loro percorsi quotidiani. Collegare bene scuole, università, parchi e zone residenziali fuori da Area C dovrebbero essere la priorità.

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    • OK, allora colleghiamo la Cattolica e Festa del Perdono col Parco Sempione e i quartieri Popolari di via Gola, Umanitaria e Via Bobbio, così quando arrivi dal Giambellino non ti ammazzi sul pavè e le rotaie appena arrivato in zona darsena.
      (Il percorso delle ciclabili da realizzare per evitare la morte su rotaie e pavè è assolutamente uguale identico)

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