Milano | Cordusio – Una prima bozza per un nuova via Orefici

Dopo le varie ipotesi fatte e annunci, ieri sul Corriere della sera è apparsa una “bozza” di come il Municipio 1 e i commercianti della zona vogliono sistemare quel pezzo mancante dell’area pedonale più lunga d’Europa che va dal Castello a San Babila. Il tutto valorizzato anche e grazie, dalla trasformazione in atto dei palazzi storici di Piazza Cordusio, i quali, da terziario saranno convertiti in commerciale, con nuovi negozi e nuove funzioni, che saranno pronti nel 2018.

 

Via Orefici, secondo la prima bozza, dovrebbe diventare semi pedonale, dove le domeniche, non dovranno vedere passare vetture, ma solo pedoni. Il bozzetto redatto dall’associazione Assorefici, prevede una strada più bella, pavimentata con sampietrini, un ampio marciapiede a raso e una lunga aiuola fiorita che separi la “strada” dalla corsia dei tram che proseguiranno i loro percorsi indisturbati, da via Mazzini/Torino a via Broletto/Meravigli.

Inizialmente saranno quattro le domeniche di chiusura al traffico della via, dal progetto al quale sta lavorando l’associazione di via (così sul Corriere). Il progetto vede tra i protagonisti la Pinacoteca Ambrosiana, che metterà a disposizione i contenuti e il materiale fotografico e iconografico leonardesco, grazie alla disponibilità del prefetto monsignor Buzzi. Via Orefici, piazza Cordusio, il primo tratto di via Dante (fino a via Meravigli) diventeranno un percorso espositivo all’insegna di Leonardo. Il progetto coinvolge le vie limitrofe, dalle vie del gusto a quelle dei mestieri, Armorari, Speronari, Cappellari. Una giornata sarà poi dedicata all’«orto orizzontale», emulazione dichiarata di quello verticale di Boeri. L’orto, spiega il progetto, «si svilupperà in quattro momenti che coinvolgono famiglia, scuola, lavoro e giovani: aratura, semina, raccolto e festa».

Ricordiamo che a due passi c’è anche il progetto, ancora misterioso (noi mostriamo un nostro rendering evocativo) di pedonalizzare e riqualificare piazza Edison, oggi un brutto parcheggio.

E per finire, il progetto di trasformazione urbana del centro prevede anche qualcosa per piazza Santo Sepolcro e piazza Pio XI, sede dell’Ambrosiana. Anche qui, grazie agli oneri di urbanizzazione che prevedono la trasformazione del vecchio e brutto garage Sanremo in via Zecca Vecchia, in un palazzo residenziale che, forse, finalmente porrà rimedio agli sventramenti realizzati negli anni Trenta e che mai vennero portati a termine a causa della Seconda Guerra Mondiale, la quale a sua volta portò qualche contributo devastante.

La piazza sarà “pedonalizzata” come esperimento, in una data ancora da definire, dove le auto parcheggiate (il bello è che sono tutte del Commissariato di Polizia locale che ha sede proprio lì) verranno rimosse. Anche in questo caso abbiamo inserito un nostro vecchio rendering che mostra, in modo evocativo, la piazza senza auto.

L’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran conclude, sul Corsera: «È importante su questi luoghi ragionare per step. È già stata pedonalizzata la piccola piazza davanti alla Pinacoteca (Piazza Pio XI), che è un luogo di straordinario potenziale poco sfruttato. Su via Orefici si sta discutendo da anni. Credo sia importante studiare gli effetti sul traffico prima di prendere decisioni. Sperimentare è un’ottima soluzione».

Per il Municipio 1 è importante presentare qualcosa di concreto entro il 30 giugno, data entro cui gli uffici comunali dovranno individuare i progetti da eseguire, perché l’inserimento nel prossimo piano triennale di opere pubbliche sia possibile.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

17 commenti su “Milano | Cordusio – Una prima bozza per un nuova via Orefici”

  1. mancherebbe il raccordo tranviario di uscita del capolinea di via Armorari, di cui ci sono già (da anni) gli scambi predisposti ed è in programma di realizzazione.
    Invece il raccordo via Orefici Tommaso Grossi si può rimuoverlo completamente, anche per realizzare un più ampio e definito attraversamento pedonale sul’asse via Mercanti via Dante.
    Su via Tommaso Grossi si era parlato di binario compenetrato, per avere marciapiedi più larghi al fine di poter rivalorizzare anche quel tratto di strada. Il senso alternato del passaggio dei tram eliminerebbe qualsiasi intrusione di chi non ci deve circolare.

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    • In teoria il binario in via Armorari dovrebbe essere riutilizzato come capolinea per la linea 8, previo smembramento della linea 14 in due tratte post attivazione M4: Cim Maggiore-Centro e Centro-Lorenteggio. L’8 dovrebbe occuparsi del ramo Lorenteggio e fare capolinea sul riattivato anello di via Armorari, del quale credo manchi un pezzo di binario e la connessione con la linea in via orefici (c’è lo scambio ma non è collegato al resto della tratta). Per ora via Armorari è un tronchino per le emergenze e per le vetture guaste.

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  2. L’aspetto migliore della proposta è che arriva dall’associazione dei commerciati! Non è UF che si immagina come migliorare la città ma finalmente i negozianti sono propositivi! Propongono fioriere, spazi per bici, pavimentazione. Saranno quindi più proattivi nel vigilare sulla qualità del progetto che sarà eseguito dal Comune.
    Tutte le premesse per un successo.

    PS le avete già postate molte volte, ma le foto attuali di p.za S.Sepolcro mi fanno vergognare di vivere a Milano.

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  3. Ottimo! Le auto e le moto che passano per il duomo sono ancora troppe. Il loro numero ideale sarebbe zero, via libera solo a bici e tram, ma iniziamo da questa riqualificazione, speriamo che si faccia presto, le città evolute sono molto più avanti, Milano non può stare indietro

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  4. Mi vien da sorridere a pensare che una operazione così scontata è giustificata ( lo chiedono addirittura i commercianti ) venga sbandierata ai quattro venti come innovativa.

    Mi vien ancora più da ridere sul fatto che la situazione va sperimentata per step per capire l’impatto sul traffico. Mi spiegate per quale motivo uno deve arrivare fino in piazza Duomo in macchina ?

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    • Penso che “Cuor di Leone” Maran intenda dire che bisogna essere sicuri che i tassisti non si lamentino troppo e quindi bisogna andare per step e “sperimentare” – probabilmente sperando che noi cittadini vedendo la zona che progressivamente diventa sempre più bella, ci dimentichiamo di volerla tutta pedonale.

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      • Ah capito! Sì, per step, mica fretta, se no poi si spaventano e pensano che abbiamo in testa solo quello. Quindi, all’inizio, luci soft e solo qualche toccatina, preliminari insomma.

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        • Se la tecnica step by step ci porta a Pedonalizzare l’area in fretta e con poche polemiche dei sempre contrari a tutto, benvenga.

          Invece se è una strategia per non arrivare mai all’obiettivo e rimandare all’infinito un ridisegno generale i cittadini si arrabbiano e si sentono presi in giro.

          C’è da dire che basta non essere imbecilli fino al midollo per guardare il progetto proposto su via orefici, soprattutto la,creazione di area marciapiede veramente pedonale davanti ai negozi per capire quali effetti rivoluzionari possa avere questa cosa per tutto il centro.

          Si allarga veramente una zona tranquilla di godimento della passeggiata centro storico con sosta fronte bar negozi, ristori spezzando l’effetto fuga in avanti dell’asse castello Duomo.

          Da fare subito.

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  5. Ma insomma, via. Una piazza cosi’ bella non può’ sembrare un hub di tram e metro’. Dovrebbero chiudere la fermata della metro tanto basta duomo e cairoli e spostare tram e/o fermate. Ricavere una piazza pedonale vera. Poi “bastano” due fontane e cordusio diventerebbe piazza navona. Tavolini, ombrelloni, fioriere, bancarelle….Non mi sembra cosi’difficile. Se Piazza Castello la si vuole lasciare vuota, almeno che Cordusio faccia da contrappeso….

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    • altro esempio strepitoso è la piazza di vigevano. Li’ non ci sono neanche le fontane. Basta solo il Basolino cheta l’atroresta in tema con il castello sfornisco nello sfondo….Basta con il minimalismo! fa venire solo tristezza…

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    • Se nel 1957 è stata prevista e costruita una fermata in piazza Cordusio un motivo ci sarà no? Altrimenti si risparmavano il fastidio di tirare giù mezza piazza per costruire il mezzanino e tutti gli accessi con tutti i relativi costi (tieni presente che la tratta originale di M1 è stata costruita interamente con soldi comunali).
      Cordusio sarà anche vicina a Duomo (300 m circa), ma è ben frequentata (e lo sarà in futuro con i nuovi negozi aperti) e serve come ottimo buffer quando la metro sotto Piazza Duomo è chiusa causa manifestazioni/eventi (vedi il 25 Aprile e il Radio Italia Live).
      Pensare di chiuderla è folle.

      Quanto ai tram, non possono essere spostati da nessun altra parte, a meno che non si vuole riaprire il lato ovest di Piazza Duomo (dove sostano i taxi) ai tram, che eviterebbe ai tram delle linee 2-12-14 l’attraversamento del Cordusio, rimanendo sul lato Grossi-Broletto. Ma siccome NESSUNA amministrazione si prenderà la briga di rimettere il tram in Duomo per non rompere le balle ai taxisti, dobbiamo tenerci i tram in Cordusio volenti o nolenti. Tra parentesi, in 20 anni non ho mai sentito di incidenti tram/pedone in Cordusio, quindi mi sembra che non sussista una richiesta pressante per eliminare il transito in piazza.

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  6. Ma insomma… i tram certamente rappresentano un bel problema. Se si potesse eliminarli sarebbe meglio. Tra l’altro sono rumorosissimi con il loro sferragliare … altro che il silenzia della Piazza di Vigevano e i tavolini all’aperto.. L’uscita della stazione della metro invece non mi sembra assolutamente un problema, soprattutto in rapporto alla comodità . Eventualmente potrebbero prevedersi siepi in aderenza ai muri di protezione, ma francamente sono molto più impattanti le rotaie che quattro muretti di 1 mt o poco più.

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    • L’altro problema dei tram è che devono correre a filo dell’isolato di Piazza Mercanti, per problemi di raggio di curvatura in Via Torino e Via Cantù.

      Quindi anche in ipotesi pedonale, sul lato “bello” della Via ci ritroveremo con quei pachidermi sferraglianti a lato di un marciapiedi ridicolmente piccolo – in pratica non possono stare al centro come sarebbe più logico.

      Come se non bastasse ci si son messi anche quelli geni dell’ATM e da qualche settimana ci passa pure il 19 con le vetture 1928 e le due casse che sono i modelli più rumorosi esistenti (oltre al fatto che sporcano tutto in modo incredibile)

      In ogni caso, lamentele a parte, i tram non credo possano passare altrove.

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      • Le 28 dovrebbero pensionarle seduta stante, lasciandone solo una manciata per servizi storici/noleggi. È vero che sono un simbolo di Milano, ma ridendo e scherzando sono in giro da circa 87 anni (le più “giovani” del 1930, 89 anni invece le più vecchie del 1928 -credo la vettura 1504 e poche altre-).
        Solo che all’orizzonte non si vedono acquisti di nuovi tram, ma solo treni per la metro e bus, quindi anche qui dobbiamo tenercele volenti o meno.

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        • Pensionare le 1928?
          Per farsi un’idea del patrimonio che abbiamo (letteralmente) sotto le chiappe basta un salto a San francisco, dove la linea della Marina è realizzata con vetture storiche da tutte le città del mondo (1928 compresa).
          Se c’è qualcosa che andrebbe pensionato sono i taxi in piazza Duomo… basta dare un occhio alle foto di inizio secolo per notare come i binari del tram in Duomo non stonassero minimamente con l’architettura! Certo, i tram da usare dovrebbero neccessariamente essere a cassa singola.

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          • Alt, chiariamo le cose. La rete tranviaria di San Francisco è stata modernizzata pesantemente nel 1982, quando è stata aperta la galleria sotto Market Street, che ha permesso un enorme salto di qualità nella gestione del servizio. Contemporaneamente sono state pensionate tutte le vetture ad una cassa, sostituite da mezzi Boeing e Breda.
            Successivamente la tratta superficiale lungo Market Street, non ancora smantellata, fu teatro di una manifestazione con delle vetture storiche americane, che ebbe così tanto successo da portare alla creazione della linea F, ovvero la linea storica dove oggi circolano anche la nostre 28 (e vederle circolare anche in America fu per me un’emozione).
            Io AMO le 28, sono probabilmente le vetture più belle mai prodotte in Italia e indubbiamente le più resistenti, nonché le vetture più spaziose in fatto di spazi per persone in piedi. Però ne ricosco anche i limiti, come i sedili scomodi (a non tutti piace il legno), l’altezza da terra, l’età.
            Sarebbe ora di creare una linea storica sulla falsariga di quella di San Francisco e di Torino, da esercitare con le 28 e con i mezzi storici ATM, più le vetture degli anni 50.
            Ovviamente questa linea deve essere accessibile col biglietto ordinario da 1,50€, altrimenti viene un fallimento come le line City Tour attivate a fine Expo.

            Così si valorizza un patrimonio storico e si modernizza la rete tranviaria. Altrimenti si fa la fine della linea Milano-Desio, dove senza investimenti e senza un ricambio di vetture si è arrivati alla chiusura della stessa.

          • Bravo!
            Quello che pensavo anche io che il tram se passasse dove oggi sono i taxi non suonerebbe affatto anzi renderebbe Milano ancora più caratteristica.

            E che comunque i taxi volenti o nolenti rovinano prorio il la go della piazza a maggior vocazione pedonale, poiché quel lato fa da cerniera e snodo tra le vie principali Torino, Mazzini, orefici, mercanti e la piazza stessa costituendo una vera e propria barriera per i pedoni…

            Toglierli da lì si fa bingo.

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