Milano | Porta Volta – Le Porte di Milano: quel disastro di Piazza Baiamonti

Avevamo già affrontato qualche anno fa il tema della trascuratezza che purtroppo contraddistingue le 13 porte (varchi) delle antiche mura del 1500.

Porte caratterizzate da una piazza di grandi dimensioni con, in alcuni casi, un arco o un grande monumento. Le 13 porte sono, in senso orario: Porta Tenaglia, Piazza Lega Lombarda; Porta Volta, Piazzale Baiamonti; Porta Garibaldi, Piazza XXV Aprile; Porta Nuova, Piazza Principessa Clotilde; Porta Venezia, Piazza Oberdan; Porta Monforte, Piazza del Tricolore; Porta Vittoria, Piazza V Giornate; Porta Romana, Piazza Medaglie d’Oro; Porta Vigentina, Via Ripamonti; Porta Lodovica, Piazzale di Porta Lodovica; Porta Ticinese, Piazza XXIV Maggio; Porta Genova, Piazzale Cantore; Porta Vercellina, Piazzale Baracca. 

Dopo Porta Vittoria, Porta Lodovica, Porta Romana e Porta Venezia, ora tocca a Porta Volta, con Piazzale Antonio Baiamonti.

Potremmo semplicemente commentare con un “MIO DIO CHE DISASTRO!!!”, perché la situazione di questa “porta” è forse la più disastrosa dal punto di vista dell’arredo urbano tra tutte quelle elencate nel nostro articolo.

Oltre un secolo di aggiunte e sottrazioni senza tener conto del luogo, del buon gusto e del buon senso hanno contribuito a creare il vero caos urbano che oggi vediamo.

Noi speriamo che con la conclusione dei lavori di Fondazione Feltrinelli, anche questa piazza cambi destino e aspetto, perché basta guardare le nostre foto scattate girando attorno e ci si rende conto di come sia stata ridotta da decenni di modifiche a percorsi tranviari, pedonali e stradali effettuate solo secondo scopi “tecnici” e senza considerare l’aspetto estetico del luogo. Ci si mettono ovviamente anche gli automobilisti che, visto che multe non ne piovono spesso, lasciano parcheggiate le vetture anche dove non si dovrebbe.

Partiamo col percorso da Via Cenisio…

Come si è visto, il disordine è sovrano, dove persino un’aiuola è lasciata incolta e due cestini sono stati messi al posto di piante

Qui le parigine sono state sistemate lungo il marciapiede per impedire la sosta selvaggia, così apprezzata dai milanesi.

Peccato che guardando bene, le paline sono di due fatture differenti, una la classica e l’altra moderna. Proprio a sottolineare il fatto che, come abbiamo detto prima, interventi non coordinati hanno prodotto questo disordine.

Naturalmente un tempo la piazza era solcata da molte linee tranviarie, eliminate ormai da decenni tanto che alcuni binari annegano sotto i marciapiedi. Perché non sono MAI state eliminati? Perché questa pericolosa sciatteria? Per giunta le vetture sono continuatamente parcheggiate dove non dovrebbero, persino sotto i cartelli di divieto, tanto i vigili non passano.

Che dire di queste due “isole” nel mezzo del piazzale e ricoperte di catrame senza un filo d’erba, senza un albero? Spazio che come al solito è diventato un bosco di pali metallici e cartelli.

Noi speravamo che i due vecchi caselli fossero inclusi nel progetto di Fondazione Feltrinelli e che venissero restaurati, ed invece, almeno per ora, rimangono com’erano, sporchi e degradati, bisognosi di un grande restauro e di una riqualificazione.

Speriamo prima o poi eliminino anche quei cartelloni pubblicitari che non servono neanche più e contribuiscono al disordine.

Per giunta, osservando bene, qui si trovano anche reperti archeologici, paline elettriche d’epoca abbandonate e rotte, a volte o scambiate per cestino dell’immondizia.

Per fortuna c’è il nuovissimo e stiloso edificio di Herzog & de Meuron che attrae l’attenzione e distrae le persone da quello che sta sotto.

Persino gli alberi sono disordinati e disorientati, non si capisce se siano nati spontaneamente o siano stati piantati da un giardiniere un po’ ubriaco.

Alberi che ci conducono al viale dei Bastioni di Porta Volta, sul quale abbiamo speso così tante parole che vi lasciamo commentare da soli guardando le immagini, sperando che prima o poi anche questa piazza venga sistemata.

 

E anche qui noi abbiamo pensato ad un “Progetto” di massima per riordinare la piazza.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

10 commenti su “Milano | Porta Volta – Le Porte di Milano: quel disastro di Piazza Baiamonti”

  1. Mamma mia che disastro.
    Faccio una domanda che puo’ valere per altri articoli di blog.urbanlife:
    ma e’ solo una questione di fondi a disposizione oppure si tratta di ignoranza, da parte delle istituzioni meneghine?

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  2. Che spettacolo ikl progetto UF..
    Viva Uf!

    @PAolo
    per risponderti credo che sia stato colpa del mantra anni ’80 di Milano città dove si lavora e fa affari che si è radicata l’equazione BUSINESS=AUTO.

    Quindi la città si è del tutto sottomessa all’uso automobilistico fin dentro il suo cuore sacro. Antropologia culturale più che soldi.
    Oggi il “sentiment” si cerca di cambiarlo ma mancano anche un pò di soldi.
    ma i soldi si trovano se la cittadinanza vuole veramente risistemare una piazza. Si chiama PUBLIC OPINION.

    Il nemico prioncipale rimane il mantra AUTO=BUSINESS da far scomparire.

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  3. Continuo a sostenere che dovrebbe essere prioritario collegare le due zone pedonali di Garibaldi/Como e Paolo Sarpi, passando da Pasubio (da rendere pedonale e riqualificare in stile Corso Como) fino a piazza Baiamonti e al cimitero Monumentale. Si creerebbero percorsi pedonali e turistici inediti e la riqualificazione gioverebbe moltissimo a tutta la zona

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  4. Mamma mia che schifo! Ogni volta che passo di li e’ vergognosa! Non la sistemeranno mai…tranquilli. Poi con tutte quelle auto , tutti quei binari… a dir poco scandaloso!

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  5. Il vostro progetto, come al solito è un buon mix per lasciare posteggi e migliorare la percezione della zona.
    Come dico sempre con 0,50 centesimi al giorno per auto che entra a Milano questa riqualificazione la fai subito.
    Peccato che abbiamo un sindaco che non è di Milano, e che pensa solo ai navigli…

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  6. bravi speriamo che la vostra denuncia venga presa in considerazione, anche perché non è esattamente una cosuccia difficile da notare, e in più adiacente al distretto più “patinato” del momento.
    forse stanno aspettando che se ne vada il distributore che già non eroga più benzina ma fa solo lavaggio auto.
    anche se poi nel casello di sinistra guardando il monumentale, c’è il circolo reduci e combattenti.
    speremm

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  7. A vedere le foto è proprio un’accozzaglia di orrori. Terribile, senza parole. La cosa drammatica per me è che ci passo tutti i giorni e – come forse molti altri – non avevo mai notato tutte queste cose. Grazie per il vostro lavoro.

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  8. Faccio osservare che nella stesura dell’articolo l’autore ha commesso una piccola ma sostanziale imprecisione, ha citato erroneamente la via Cenisio in luogo della via Ceresio che è l’asse di collegamento tra il Monumentale ed i caselli daziari di Porta Volta.
    Per il resto sono totalmente d’accordo nell’esprimere il mio rammarico per tutto il degrado e la trascuratezza stratificatasi nel corso degli ‘ultimi 70 anni in nome del progresso selvaggio e feroce che ha visto il suo inizio con l’abbattimento dei vecchi bastioni di Porta Volta e la successiva installazione dei distributori di benzina della famiglia Piagni (finalmente eliminati dopo estenuanti trattative per le forti resistenze della famiglia stessa).
    Confido nel P.I.I.(Programma Integrato d’Intervento) relativo alla riqualificazione dell’ex area Enel, che sebbene anch’esso fortemente ostacolato, sta facendosi strada inesorabilmente.
    Infatti esso prevede, tra le altre cose, anche il raggio verde n. 8 (pista ciclabile) che dovrebbe collegare i caselli daziari al parco nord.
    I tempi saranno ancora lunghi immagino, ma il cambio di rotta è ormai in atto.
    Dobbiamo solo liberarci di questi amministratori privi totalmente del senso di BELLEZZA, capaci di pensare solo alle periferie (nulla da dire) ma che per la loro ignoranza storica della città di Milano tralasciano di esaltarne e riqualificarne i luoghi e le zone che hanno fatto la storia di Milano dalla prima rivoluzione industriale ad oggi.
    Un caro saluto a tutti gli amanti della BELLEZZA e forti oppositori del degrado e trascuratezza in ogni luogo.
    Buona vita a tutti.

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