Milano | Zona Duomo – Gli imbrattamuri e il rispetto dei monumenti: piazza Duomo

Anni che nessuno intervenga per ripulire dalle scritte vandaliche i muri in pietra dei portici di piazza del Duomo. Possibile che passino così tanti anni (NO EXPO oramai pare sia abbastanza datata, non vi pare?) e sui muri campeggino sempre le solite scritte? Possibile che a Milano in tutti questi anni non si sia studiato un sistema di repressione e pulizia dei muri da queste scritte? Questo è da aggiungere agli scarabocchi sui muri dell’Arco della Pace, alla chiesa di San Tommaso in via Broletto o quelli alle pareti delle absidi della Basilica di San Lorenzo.

 

 

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15 commenti su “Milano | Zona Duomo – Gli imbrattamuri e il rispetto dei monumenti: piazza Duomo”

    • provato per i taggari, meno per chi fa come in questo caso scritte che dal suo punto di vista hanno uno scopo “politico”.

      ma sicuramente pulire non fa male.

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      • Hai ragione, ad esempio al Giambellino avevano ripulito un po’ qualche muro e allora due settimane fa i soliti noti han tappezzato tutto di colossali scritte GIAMBELLINO ANTIFASCISTA (e relative variazioni sul tema) che adesso ovviamente nessuno ha più il coraggio di toccare per paura. Uffa!

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  1. …. certo che anche certi residenti di palazzi di lusso in centro storico o in zone pregiate dove il costo al mq supera abbondantemente i 10k euro e non spendono qualche centinaio di euro per ripulire le facciate delle loro prestigiose magioni sono per me al pari degli imbrattatori.
    Due esempi su tutti Cso Venezia 26 e via Carducci 33. ( verificate su Street View)

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    • Si ma perchè io privato devo accettare il principio assurdo di pagare di tasca mia per un’ingiustizia commessa ripetutamente da idioti, che il Comune o chi per esso non riesce o non vuole contrastare?? Perchè vorrei ricordare che le tasse si pagano anche per questo.
      Oltre al danno di avere il muro imbrattato, devo pure avere la beffa di pagare di tasca propria una cosa che l’Amministrazione Pubblica viene pagata per fare con le tasse, e non fa?

      E’ una presa per il c….o e che uno sia ricco o no poco c’entra.

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      • Questo è vero.
        Comunque se ci tieni al tuo bene, e ti ripugna vederlo imbrattato, non puoi far altro che maledire l’imbrattamuri e pulire – purtroppo – pagando di tasca tua.
        Io così faccio.
        Certo che se lo beccassi all’opera mentre sta per insozzare il muro, al grido di “sfonnamo er bizzantino” gli farei un NUOVO ORDINE URBANO.
        Certo, alla fine lo lascerei scappare con il suo scooterone – che in fondo inquina meno di una macchina – ma si ricorderebbe per sempre del GRANDE NAZIONALISMO MILANESE.

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  2. Non so a che ti riferisci ma non capisco cosa c’è da fare tanto gli spiritosi. Per te quello che ho scritto è così ridicolo?!
    Per te è normale che il Comune non fa quello che dovrebbe, combattere i taggers e pulire i muri, e che debba provvedere il cittadino di tasca sua, che già paga le tasse anche per quello?

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  3. Aggiungerei inoltre che il cittadino del centro storico è costretto a subire i danni degli innumerevoli cortei, il cui tragitto, definito da comune e questura, coinvolge sempre le stesse zone. Durante questi cortei i danneggiamenti sono sempre consentiti.

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  4. Il problema è che In Inghilterra hanno BANKSY e noi abbiamo questi malnati senza idee che imbrattano solo per rompere le balle. IL Comune – e la Prefettura aggiungo- deve combatterli specie quelli che arrivano dall’estero. cominciando a pulire i muri degli edifici pubblici. Ma credo che i Privati debbano fare la loro parte. Se il Comune dovesse pulire i Muri di tutta la città ci vorrebbero miliardi.La libertà è partecipazione.
    Per informazione. uno dei taggatori di professione multato più volte dai Vigili è stato arrestato per aver violato l’account del Comune e inviato email di minaccia al vecchio sindaco Pisapia… che le tagg siano la lotta politica condotta con altri mezzi?

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  5. Ragazzi,parliamoci chiaro.Inutile insegnare all’asino.Si perde tempo e si infastidisce la bestia.Viviamo tra cialtroni incivili compresi quelli che ci amministrano.

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