Milano | Duomo – 134 anni fa la prima centrale elettrica d’Europa

Duomo e ciminiera della Prima Centrale Elettrica 1890-92

Spesso noi milanesi sminuiamo l’effettiva importanza di questa città, come il fatto che per quasi 116 anni fu capitale di un impero (capitale dell’Impero romano d’Occidente dal 286 al 402), oppure come il fatto che – sempre a Milano – fu firmato un editto che fu rivoluzionario per l’epoca, l’editto di Milano (noto anche come editto di Costantino, editto di tolleranza o rescritto di tolleranza) sottoscritto nel febbraio 313. O ancora le importanti scoperte astronomiche avvenute sotto il cupolotto dell’osservatorio di Brera.

E che dire del fatto che fu proprio a Milano che venne attivata la seconda centrale elettrica al mondo (la prima fu quella di Pearl Street a New York) e la prima in Europa? Era il 28 giugno 1883 quando entrò in funzione la Centrale Termoelettrica di via Santa Radegonda, dove oggi si trova il cinema Odeon.

In questo luogo sorgeva un teatro inaugurato nel 1819 e ristrutturato nel 1851 e che, a sua volta, era nato sui resti di un antichissimo convento di monache benedettine che venne soppresso nel 1781 e che con la sua demolizione permise la costruzione della nuova via S.Radegonda, voluta dal Piermarini per facilitare l’accesso dei nobili, da Palazzo Reale alla Scala. Al posto del convento e della chiesa venne realizzato il teatro di Santa Radegonda.

La Banca Generale, per conto della Società Edison, acquistò il teatro di Santa Radegonda, ormai in disuso da qualche anno, nel 1882 e l’anno successivo il teatro fu demolito ed al suo posto fu eretto l’edificio della Centrale, che accoglieva al primo piano le caldaie a carbone ed al piano terra le macchine alternative a vapore e le dinamo. Su tutto, come si vede in molte foto dell’epoca, si stagliava a fianco del Duomo l’alta ciminiera.

I lavori di demolizione e istallazione dei macchinari e dell’alta ciminiera interessarono anche alcune parti di proprietà della Veneranda Fabbrica del Duomo:  il cortiletto del teatro, dove lavoravano i cosiddetti «marmorini». Il funzionamento dei rumorosi macchinari e i fumi dell’alto camino destarono non poche polemiche e preoccupazioni per la stabilità e per i candidi marmi del Duomo.

Ma la novità energetica a chi servì? Dapprima lo scopo fu quello di accendere le luci al Teatro della Scala subito espanso ai portici settentrionali di piazza Duomo, i locali eleganti che si affacciavano sulla Galleria, il Teatro Manzoni e Palazzo Reale, gli unici probabilmente disposti a pagare quasi il doppio delle tariffe di una equivalente illuminazione a gas.

Panoramica aerea scattata nel 1923, in basso a destra vicino alla Rinascente (palazzo candido) la ciminiera della centrale elettrica

La potenza elettrica delle quattro dinamo installate (circa 350 kW complessivi, quanto bastava per accendere 4800 lampade ad incandescenza da 16 candele, alimentate a 100-110V) era modesta per i nostri standard, ma cospicua per il suo tempo. In effetti uno dei motivi di successo del sistema Edison fu la notevole potenza delle sue dinamo, che erano state soprannominate proprio per questo “Jumbo”, come il famoso elefante del circo Barnum. L’energia elettrica prodotta era in corrente continua e veniva distribuita tramite conduttori interrati in una piccola area compresa fra piazza del Duomo, piazza della Scala, e la Galleria.

La Centrale elettrica di Via Santa Radegonda a Milano era stata costruita nel 1883 da Giuseppe Colombo

L’impianto di Via Santa Radegonda ebbe comunque vita breve, a causa dei forti limiti riguardo alla distanza utile di trasmissione della corrente. Negli anni successivi i macchinari furono potenziati e nell’adiacente officina di via Agnello venne installato un gruppo di “convertitori rotanti”. Nel 1926 la centrale di Via Santa Radegonda venne demolita completamente e al suo posto venne eretto il palazzo del cinema Odeon.

 

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

7 commenti su “Milano | Duomo – 134 anni fa la prima centrale elettrica d’Europa”

  1. Caro Arsuffi, quanto è purtroppo vero il primo paragrafo!!
    Ma il problema non sono tanto i milanesi, quanto il racconto che da sempre si fa su tv, giornali, media vari nazionali, dove l’importanza storica di Milano viene ignorata se non proprio derisa, mentre altre città vengono continuamente magnificate fino al parossismo…

    Rispondi
    • Dai loro cittadini però.
      E anche i cittadini devono imparare a conoscerla la città.
      A pochissimi importa della storia a Milano.
      Come fosse un attrezzo fastidioso arrugginito.

      Rispondi
      • Wf, sicuramente dai loro cittadini, ma soprattutto dalla grancassa mediatica italiana, cioè giornali, tv , fiction, film che da sempre “ridicolizzano” la Storia di Milano e innalzano fino all’inverosimile altre città che nei fatti hanno avuto un’ importanza storica molto minore.
        E ormai nell’italiano medio, ma pure in certi milanesi, è passata l’idea che Milano sia città senza storia, che è una cosa assurda/ridicola.

        Rispondi
        • Scusami mi se ai suoi cittadini in primis non frega nulla perché dovrebbe interessare al mondo della comunicazione…

          Vedrai che nel momento in cui ai milanesi incomincera a interessare la loro storia il mondo incomincera a parlare bene di Milano.

          Rispondi
  2. Un’altra perla di UF! Ottimo articolo.
    Si parla spesso di Meucci o Marconi, giustamente, ma questo piccolo primato italiano e milanese andrebbe ricordato di più spesso.

    Rispondi
  3. Concordo sul fatto che bisognerebbe conoscere meglio la storia di Milano e valorizzarla molto di più, infatti a me piace documentarmi e andare in giro per i quartieri della città a vedere le cose di persona con in mano il libro che racconta la storia del quartiere o del palazzo o di qualcosa che c’è o che c’era. Per molti la storia non ha senso e non sanno che gli italiani hanno inventato e scoperto una marea di cose famose in tutto il mondo e che oggi usiamo quotidianamente.

    Una piccola precisazione sulla centrale di Santa Radegonda: molti la considerano la prima centrale Europe, ma va specificato che “ad onor del vero è più esatto dire che fu la prima dell’Europa Continentale, perché la primissima centrale europea fu quella del Holborn Viaduct, entrata in servizio a Londra circa un anno prima, nell’aprile del 1882. Si trattava di un impianto che utilizzava la stessa tecnologia Edison, e quindi molto simile a quelli di New York e Milano, anche se di potenza inferiore, e non dotato di una vera e propria rete di distribuzione, in quanto destinato ad illuminare il solo viadotto da cui prendeva il nome” fonte http://www.storiadimilano.it ma è possibile trovarlo anche su altri siti.

    Comunque a Milano ci furono anche altri primati tecnologici.

    Rispondi

Lascia un commento