Milano | Bicocca – Ecco il monolite bianco di Viale dell’Innovazione

Fino al gennaio scorso era comparso un cartello per la costruzione di un nuovo complesso residenziale nel lotto rimasto ancora vuoto in viale dell’Innovazione alla Bicocca. lo spazio si trova vicino alle Residenze Degli Arcimboldi con affaccio su Piazzale Egeo, proprio all’angolo tra Viale dell’Innovazione e Via Padre Gerardo Beccaro, a due passi dal Teatro degli Arcimboldi.

Qui si trovava anche un bell’esemplare di cedro del libano (o abete), rimosso senza alcun rimorso già da qualche anno, peccato.

Come abbiamo in seguito scoperto, al posto delle residenze pubblicizzate da un cartello di cantiere, poi rimosso, sarà realizzato un altro tipo di palazzo, una torretta di 15 piani che diventerà una residenza universitaria.

Questi sono i nuovi rendering.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

23 commenti su “Milano | Bicocca – Ecco il monolite bianco di Viale dell’Innovazione”

  1. dovrebbero convertirlo cosi’ com’è in carcere di massima sicurezza. Almeno risolvono l’annoso problema del sovraffollamento delle carceri…che dire di piu’?

    Rispondi
  2. Sarà residenza universitaria…dovrebbero confinarci tutti gli studenti di Architettura, così la prossima generazione disegneranno qualcosa di più umano e simpatico!

    Rispondi
  3. Da capire meglio alcuni dettagli (per esempio materiali ovvero ulteriori rendering). Ciò detto, con riserva di poter cambiare giudizio in seguito, mi piace.

    Rispondi
  4. Son curioso di capire cosa ci troviate: a me sembra un tentativo stanco e abbastanza poco ispirato di fare “qualcosa” che costi poco, “assomigli” al contesto (vent’anni dopo…) e poi pratica chiusa.
    Insomma, meglio di un terreno abbandonato e meglio una residenza universitaria che niente, pero’…

    Rispondi
    • Che te devo dì?
      Prima impressione. Appena visto il rendering, ho pensato semplicemente “mi piace”. Forse il contrasto tra la facciata (che mi sembra tendente al bianco e spero in pietra) e le vetrate sui lati.
      Poi magari realizzato farà schifo e allora chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, scurdámmoce ‘o ppassato,simmo ‘e Napule paisá!

      Rispondi
  5. Comodo d’estate per il parcheggio all’ombra. Peccato solo per l’area giochi per bambini che non vedrà più il sole se non alle prime ore del mattino..

    Rispondi
      • Ah ah ah, vi giocate la carta “mancanza di luce” contro questo progetto che mira a supplire alla cronica mancanza di alloggi per studenti universitari a Milano… Bello il “gioco di squadra”, il primo con i “poveri bambini” e il secondo con i “poveri residenti”, commovente… Tentano in extremis di far abbassare l’altezza del palazzo, come fatto a suo tempo per il progetto della Bocconi che doveva essere 20 piani poi è stato ridotto a 12. Obiettivo: far diminuire la capienza della residenza universitaria quindi meno studenti per l’università. Ragazzi è molto meglio così fa ombra soprattutto in estate con 40 gradi, anzi avete, involontariamente, dato un prezioso suggerimento, fossi nei progettisti mi giocherei la carta “il palazzo di 15 piani genera un’ombra tale da tutelare i bambini e i residenti nelle calde, afose e soffocanti giornate estive”… Ah ah ah…

        Rispondi
  6. Mi piacerebbe vedere la faccia di Luigi Moretti se gli dicessero che 70 anni dopo la casa albergo di Via Corridoni, questo è il massimo che i suoi bis-nipoti son capaci di progettare a Milano.

    Rispondi
  7. Mi piacerebbe sapere quali fantasmagoriche residenze universitarie hanno realizzato per esempio nelle GRANDI CAPITALI europee delle GRANDI NAZIONI europee e dei GRANDI NAZIONALISMI europei? Quali virtuosismi architettonici residenzial-universitari hanno fatto a Parigi, Londra, Madrid e Berlino? Questo è un palazzo che potrebbe stare benissimo alla Defense di Parigi o nella City di Londra. Va benissimo per la Bicocca, anzi rispetto al contesto creato da Gregxtti, quello stile pariginolondinesesesovietico senza nè capo nè coda, questa residenza universitaria è un’opera d’arte.

    Rispondi
  8. Il punto è proprio il contesto. Questi progettisti, hanno pensato solo a elevare piani su piani rispettando solo il “cubismo di Gregotti”. Tema svolto raggiungendo la sufficineza scarsa ok, ma manca il progetto dello spazio comune. Piazza compresa. Hanno tirato su un totem dormitorio e stop. E pensare che si potevano creare strutture di condivisione tra quartiere e studenti, perchè solo cosi’ puoi salvare la vita di un quartiere e di una città. E’ quello che ha fato Renzo Piano a New York ad esempio…5 -6 anni fa ormai. Altrimenti gli studenti x primi – il cosiddetto futuro – se ne vanno atrove, soprattutto all’estero dove la progettazione architettonica e l’urbanistica insieme, contribuiscono all’ammodernamento urbano e sociale. Milano/Bicocca cosa rappresenta invece? Un dormitorio di peiferia. Che ci sia un ‘università, un cenro di ricerca, un teatro e una galleria ….non se ne accorge nessuno….e gli studenti per primi…mah…

    Rispondi
    • Concordo con Dado: il futuro della competizione tra le Università si gioca sui servizi e “l’esperienza” Universitaria nel suo complesso.
      Quella torre piantata nell’arido deserto della Bicocca è un anacronismo che non regala nulla al quartiere e ancora meno all’Università e quindi è l’ennesima occasione persa.

      Rispondi

Lascia un commento