Milano | Centrale – Le vecchie cabine ACEI in restauro

Nel rilevato ferroviario della Stazione Centrale, lungo circa un chilometro si trova, sul terrapieno dei famosi Magazzini Raccordati (una serie di magazzini con volte a botte realizzati per riempire e sfruttare il dislivello della strada con quello dei binari e utilizzati come magazzini commerciali), oltre ai binari, anche una serie di edifici realizzati quasi tutti sul finire degli anni Venti del Novecento al servizio delle attività ferroviarie della Centrale.

Il rilievo ferroviario della Stazione Centrale, le cabine sono le due strutture a ponte sopra i binari

Nel 1984 il traffico per due giorni venne deviato nelle principali stazioni di porta e di cintura della città per permettere l’attivazione di un unico impianto ACEI a pulsanti per la gestione del traffico ferroviario, manovrato da 61 operatori la cui cabina sopraelevata trova posto sul lato est (lato via Sammartini) del lungo piazzale dei binari all’ingresso delle coperture; prima di allora il movimento dei convogli nella stazione veniva regolato attraverso sette cabine sparse nel piazzale, ciascuna dotata di un Apparato Centrale Elettrico ad Itinerari – ACEI (in precedenza solo ACE – Apparato Centrale Elettrico) costruito da Westinghouse, gestite in successione da 136 operatori.

Due delle sette cabine, la A e la C, sono sopraelevate e collocate al centro del piazzale binari di ingresso alle coperture, dove si trovano ancora oggi, in abbandono o quasi.

L’Apparato Centrale Elettrico ad Itinerari, indicato con l’acronimo ACEI è un sistema di comando centralizzato di deviatoi, passaggi a livello, segnali di manovra e quanto occorrente per l’esercizio ferroviario di una stazione, che si avvale di un banco di manovra a pulsanti che, una volta azionati, permettono automaticamente l’azionamento di tutte le strutture interessate alla formazione dell’itinerario di ricevimento o di partenza di un treno.

Le due cabine A e C sono delle bellissime strutture a ponte realizzate in stile ferroviario ancora col gusto del primo decennio del Novecento, dei veri gioielli architettonici di archeologia industriale finora in totale stato di degrado e abbandono.

Sono formate da due livelli a vetrata, dove il secondo piano ha due “ali” aggettanti e una terrazza sul tetto, l’accesso per la sala comandi lo si effettua attraverso una scala esterna raggiungibile dai marciapiedi delle banchine poste tra i binari.

La cabina C, quella più “lontana” dalla stazione, è in fase di restauro da diversi mesi come si vede dalle seguenti quattro foto.

Foto di Milano Trasporti

Ci siamo anche posti una domanda, cosa ne sarà di questi begli edifici industriali oramai dismessi? Sarebbe bello magari diventassero dei bar o ristoranti, con vista sulle ferrovie, certo l’accesso dovrebbe essere rivoluzionato, magari con degli ascensori raggiungibili dai sotterranei, dai Magazzini Raccordati, sarebbe una soluzione plausibile (almeno secondo noi) per riutilizzare e non lasciare nell’abbandono questi due gioielli vecchi di cent’anni.

Questa che segue, mostra la cabina prima dei restauri.

Per il momento la cabina A differenziata anche dalla presenza di due orologi collocati in due timpani rotondi, dev’essere ancora restaurata, e ci chiediamo se sarà sistemata anch’essa.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

12 commenti su “Milano | Centrale – Le vecchie cabine ACEI in restauro”

  1. L’idea di farci dei ristoranti è semplocemnte magnifica e attirerebbe turisti da tutto il mondo.

    Senza contare che risolverebbe in parte anche il problema che la stazione è un luogo pericoloso e degradato se rimane un luogo poco frequentato…

    Magari avessimo persone lungimiranti per questa finalità..

    Chissà.

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  2. Una buona notizia, bene!
    Arrivare a Centrale e vedere quelle strutture decadenti dava un’immagine di degrado. Speriamo che presto sistemano anche l’altra.

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  3. Io una cosa che ho notato in altre nazioni è la frase di benvenuto in città. Si potrebbe anche mettere un Benevenuti a Milano e qualcosa simili. Di certo se fanno un ristorante o bar sarebbe ottmo anche perchè così non vedo il senso!

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  4. Gli appassionati di treni sono tantissimi, quindi credo che un locale posizionato lì avrebbe sicuramente successo.

    Certo resta il problema dell’accesso, che non si può risolvere se non si ristrutturano anche i magazzini sottostanti.

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  5. Già l’idea di recuperare due strutture così pregevoli dal punto di vista storico e architettonico merita un plauso.
    Il problema principale però, almeno dal mio punto di vista è il generale degrado che si percepisce nelle zone di servizio di tutto lo scalo.
    Gente varia che bivacca e dorme quà e là, scritte murali ovunque, altre costruzioni in stato di abbandono e degrado.
    Altro che frase di benvenuto!
    Ma è possibile che in questo Paese non si riescano a gestire meglio ordine e legalità?

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  6. A me la ristrutturazione che hanno eseguito non piace molto…Vuoi i colori, vuoi i profili delle finestre (che secondo me erano da lasciare color ferro) da primi 900 sembrano trasformate in anni 50. Bho…tuttavia ottima l’idea dei ristoranti ci avevo pensato anche io che sarebbero ottime a quello scopo.

    Invece ricordo una vecchia idea (che forse tra 20 o 30 anni magari si realizzerà) che prevedeva contestualmente alla riduzione dell’importanza della stazione centrale per via del superamento della concezione di stazione di testa e il potenziamento di Garibaldi e delle stazioni già esistenti per l’alta velocità (Rogoredo, Rho, forse un giorno Forlanini quando sarà attiva la linea blu) di eliminare i binari dal rilevato e far passare pochi binari (magari 4/5 linee) nello spazio dei magazzini raccordati (magari quelli delle linee pendolari che arrivano da nord e per le quali la centrale rimarrebbe importante punto di destinazione) e di creare nel rilevato ferroviario dove ci sono le strutture oggetto del post un mega polmone verde in grado di ricongiungere la città oggi divisa in due.

    L stazione centrale rimarrebbe luogo di passaggio, centro per negozi. Mentre le grandi arcate degli anni 30 potrebbero essere la prosecuzione del parco esterno sul rilevato…ospitando le piante più delicate (una mega serra vivibile per i Milanesi come quelle pensate per Expo e mai realizzate).

    troppa utopia?

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  7. plaudo all’idea del risptorante, magari con accessi sotterranei dalla stazione e anche dale vie che costeggiano I binary (Sammartini e Ferrante Aporti). Per incominciare il restauro potrebbe prevedere il ripristino dell’orologio deco anche nella struttura delle due che ne è attualmente priva e la illuminazione notturna delle due facciate che creerebbe un effetto suggestive per I passeggeri dei treni in entrata senza troppa spesa.

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  9. Si tratta di cabine ACE (Apparato Centrale Elettrico), l’ACEI (Apparato Centrale Elettrico Itinerari) che le ha sostituite sta nella “torre di controllo” che sta sul lato sinistro del piazzale, si vede sulla sinistra anche nella foto dall’alto che avete pubblicato

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