Milano | Zona Duomo – Via Marconi, riqualificata

Una nuova via d’accesso nobile a Piazza Duomo, inserita nel contesto urbano di pregio che da piazza Diaz conduce al cuore della città e, da lì, alla Cattedrale, al Museo del ‘900, a Palazzo Reale, e si estende fino alla Galleria Vittorio Emanuele II.

Si sono conclusi i lavori di riqualificazione e pedonalizzazione di via Marconi, nel tratto compreso tra via Dogana e Piazza Diaz, a cura della Società Reale Immobili Spa, Società immobiliare di Reale Group,  proprietaria dell’isolato compreso tra le vie Giardino, Cappellari, Dogana, Marconi e piazza Diaz dal 1938.

L’intervento, che completa il processo di riqualificazione già avviato dal Comune con la realizzazione del Museo del ‘900 e la sistemazione delle aree antistanti, conferma la vocazione pedonale del centro città, valorizzando lo spazio pubblico grazie a una nuova pavimentazione a raso in granito di Montorfano in continuità con quella realizzata nel primo tratto di strada, a una nuova sistemazione del verde e alla manutenzione straordinaria della pavimentazione sottostante il porticato.

Il nuovo assetto ciclopedonale di via Marconi garantisce ora un più armonioso inserimento paesaggistico della sede tranviaria della linea 24, conservandone il tracciato e migliorandone la pavimentazione, e il superamento delle barriere architettoniche, grazie al livellamento tra lo spazio pubblico all’aperto e il portico, caratterizzati da un’unica superficie omogenea.

L’area, finalmente ordinata e sottratta alla sosta impropria di veicoli e moto, è stata dunque consegnata alla fruibilità ciclopedonale, in coerenza con gli obiettivi dell’Amministrazione per rendere più sostenibile, sicura e piacevole la circolazione nel centro città. Negli ultimi sei anni le aree pedonali all’interno della Cerchia dei Bastioni sono quasi raddoppiate, passando dai circa 388.000 mq del 2011 ai circa 613.500 mq di oggi.

L’intervento di via Marconi è frutto di una proficua collaborazione tra l’Amministrazione e Reale Group. Sono sempre più frequenti le forme di cooperazione tra pubblico e privato per rendere più bella la città attraverso interventi di riqualificazione urbanistica e arredo urbano. Tra i più recenti, si ricordano il rifacimento di via San Nicolao, la connessione ciclopedonale tra Bignami e il Parco Nord, la prima fase della pedonalizzazione di via Buttinone, possibili grazie a una procedura innovativa e semplificata, messa a punto per favorire la collaborazione tra il pubblico e il privato nel migliorare e valorizzare la città.

 

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

24 commenti su “Milano | Zona Duomo – Via Marconi, riqualificata”

  1. Ottimo lavoro, replicabile (con le dovute differenze) in alter aree (Cordusio? Via Orefici, Cantù, Spadari?).
    Ho seri dubbi sul fatto che possa rimanere “indene” dal parcheggio di moto e motorini…

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  2. no dai….. il copia-incolla dal sito del comune….
    Ma qualcuno ha visto il “cordolo” di plastica o metallo che delimita la corsia tramviaria?! E il disegno complessivo identico a quello precedente? Tra l’altro, nessun tentativo di mitigare la presenza dei binari o di favorire l’omogeneità con il tratto già riqualificato qualche tempo fa.
    Mah…….

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    • questione di gusti… a me il cordolo in metallo (che ultimamente si è visto anche a Citylife e in piazza Oberdan) piace molto e soprattutto mi piace molto il fatto che in questo caso l’elemento di mitigazione tra passaggio pedonale e percorso tramviario sia per buona parte un’aiuola e non la solita infilata di parigine; mi auguro solo che venga rispettata e mantenuta in ordine.

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  3. A me piace molto.. è un buon lavoro. Soprattutto per il fatto che sia pedonale.
    Il cordolo di metallo mi sembra una buona soluzione e anche bella da vedere.
    Non capisco le perplessità. Se qualcuno ci parcheggerà le moto? Multe!

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  4. La sistemazione è sacrosanta ed è molto meglio di prima. Ma è a mio parere è un intervento senz’anima e senza ispirazione (potrebbe essere il capolinea all’altro capo del 15 a Rozzano se non si vedessero il Duomo e gli altri edifici sullo sfondo).

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  5. Francamente mi sembra molto meglio questa ristrutturazione che non quella davanti al Museo del Novecento… con quella scelta incomprensibile di non portare il parterre centrale alla stessa altezza dei marciapiedi e con quelle panche buttate lì un po’ a casaccio…

    … in entrambi i casi solita idiosincrasia milanese che impedisce di posizionare anche dei lampioni… possibilmente decenti…

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  6. Ogni spazio liberato da auto e moto e restituito ai pedoni è una grande conquista! Ora si dovrebbe pensare a un progetto per restituire vita a piazza Diaz, grande e desolata, a due passi dal Duomo. Perché piazza Diaz è così poco frequentata? Perché è un parcheggio e nulla più. Va eliminata tutta la sosta in superficie nel centro storico, o almeno va subito eliminata ovunque ci sia un parcheggio sotterraneo nelle vicinanze.

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  7. Bello, mi piace.
    Intervento nella giusta direzione: toglie confusione, asfalto e disordine e crea spazi più vivibili.
    Le aiuole semplicemente a prato spero vengano migliorante in primavera con dei fiori.

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  8. Ottimo intervento soprattutto se si pensa che nasce da una collaborazione pubblico – privato. L’ unica cosa che mi rammarica è la totale mancanza di alberi. Un’ altra occasione persa per pintumare la nostra cara città e un’altra conferma che contrariamente a quanto detto in campagna elettorale a questa giunta non ha alcuna intenzione o piano per rinverdire Il centro di Milano.

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  9. Ma perché questa splendida erbetta la mettono solo in centro e non viene messa anche nelle aiuole delle periferie? Andate a vedere il rifacimento di piazza Ohm… e poi traete voi le conclusioni!

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    • L’erbetta è splendida perchè è appena stata posata.
      Con il nostro clima, ampie aiuole di sola erba sono difficili da mantere, e se consideri chè la manutenzione inoltre non è un punto forte in Italia. E sono poche le persone civili che non calpestano l’erba…
      Io continuo a preferire aiuole con piante e alberi (poi possiamo discutere quali piante o cespugli…)

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  10. Contesto il concetto di sistemazione ciclopedonale, come scritto nel testo.

    A) gli stalli di bikemi sono stati rimossi e piazzati in strada nel traffico di piazza Diaz col rischio di essere investiti

    B) come ho constato stamani in transito in bici, non esiste uno straccio di corridoio di transito per le bici. Anzi: per uscire su Diaz bisogna tagliare sui binari, coi conseguenti rischi quando passa il tram.

    Davvero incomprensibile.

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  11. devo riconoscere che, dopo aver visto i progetti esposti sulle pareti della reale (che finora mi erano sfuggiti….), il disegno complessivo ha una sua logica geometrica, che ancora non si percepisce poichè mancano ancora tutti gli arredi urbani come dehors, panchine, tavolini, fioriere, ecc
    Mi restano tuttavia le perplessità legate al cordolo in metallo, e soprattutto alla sua manutenzione (non mi sembra zincato).

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      • Non solo.
        Perché lasciarla com’è vuol dire lasciare un valico difficile da superare che separa il quartiere a sud vicino alla statale dal centro zona duomo.

        Che invece con una terraformazione ad hoc potrebbero tornare a dialogare..

        E far lavorare anche i locali e ristoranti della zona andando a influire anche sulla parte desolata e degradata di corso italia…

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        • La riqualificazione di Via Larga ce la scordiamo finchè il Comune non vende al solito investitore il Palazzo Comunale della via o la sede dei Vigili Urbani ed in cambio di uno zilione di metri cubi addizionali si fa ripiastrellare i marciapiedi e mettere due aiuole.

          A parte le battute e per evitare voli pindarici, basterebbe iniziare con una riqualificazione fatta bene di Piazza Santo Stefano, magari in sincrono col rifacimento della vicina Piazza Fontana, in modo da creare un percorso un po’ più piacevole e godibile dell’attuale.

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  12. Un intervento discretamente riuscito. Ma perché non arricchire le aiuole con qualche arbusto autoctono? Ce ne sono di particolarmente adatti a questa bisogna ad esempio biancospino, viburno, evonimo,frangola, spin cervino, ligustro, rosa canina, prugnolo, nocciolo. Costano poco e abbisognano di poca manutenzione. Le aiuole a verde invece sono particolarmente delicate e abbisognano di una costante manutenzione (elevato numero di tagli per il mantenimento) altrimenti diventano distese spelacchiate e infine sterrati.

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    • già il concetto di “arbusto autoctono” va largamente al di là della comprensione media dei nostri amministratori…. (penso che non pochi per “autoctono” avranno bisogno del Devoto-Oli…)

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  13. Ieri ci sono passato e purtroppo mi aspettavo un’area più bella e invitante.
    Peccato.
    Un po deludente.
    Aspettiamo i tavolini anche se non ho capito come possano metterli…

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