Milano | Porta Nuova – La Biblioteca degli Alberi vista dall’alto

Ringraziamo un nostro lettore che ci ha deliziati con alcuni suoi scatti fatti dall’alto della torre Unicredit su Porta Nuova, le Varesine, l’Isola e la futura Biblioteca degli Alberi. Grazie a queste foto possiamo avere una visione d’insieme da un altro punto di vista del cantiere della Biblioteca degli Alberi, progettato dallo studio Inside Outside|Petra Blaisse di Amsterdam, con la collaborazione dello Studio Giorgetta di Milano.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

23 commenti su “Milano | Porta Nuova – La Biblioteca degli Alberi vista dall’alto”

  1. E’ veramente un bell’intervento… reinterpreta in chiave contemporanea il concetto del giardino all’italiana…. ci voleva un’olandese per creare qualcosa che tenesse conto del contesto, della storia e della tradizione…

    Kudos for Petra!

    🙂

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  2. Meraviglioso!

    Con il parco si ricuce lo strappo che ora divide Gae Aulenti da Isola, Pallazzo della Regione e Gioa.Si percepisce che tutta l’area acquisisce ulteriore valore.
    Avessero edificato, anzichè fare il parco, sarebbe stato soffocante, pesante invivibile… invece ora sta uscendo un’area strepitosa.

    Meraviglioso!

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  3. Favoloso, speriamo che oltre al genio olandese che lo ha creato ci sarà anche una manutenzione di ‘standard olandese’.

    Questo parco sarà tanto bello quanto bisognoso di attenzioni e cure continue, il suo aspetto così particolare ed insolito che lo rende così accattivante renderà di contro anche molto particolari e costose le cure di cui avrà bisogno per essere sempre in condizione ottimale.

    Speriamo che la cura venga affidata un privato tramite una sponsorizzazione altrimenti..

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  4. Come fate a dire che è bello se non si vede un tubo? Io aspetto di vedere come verrà.
    Una piccola cosa: più una “biblioteca degli alberi” mi pare un parco. Troppo banale?
    In bocca al lupo, comunque!

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    • Bosco di Gioa?????
      Dove ORA sta sorgendo un parco, una volta c’era una ferrovia e poi un terreno abbandonato, con relativi progetti di cementificazione (vai a vedere i progetti ipotizzati prima di Porta Nuova).

      Bene questo parco!

      Poi per chi parla di manutenzione, secondo me Parco Sempione o i Giardini Montanelli, non richiedono costi molto inferiori, anzi…

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    • E la mitica vegetazione spontanea della zona umida cresciuta mentre si aspettava la sentenza del TAR sul parcheggio della Darsena, come scordarla?!
      Certo che battaglie contro i mulini a vento ce ne son state tante a Milano… 🙂

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    • Bosco? una ratera vorrà dire. benvenga un parco pensato e si spera, ben gestito e non ultimo utilizzato civilmente dalle persone.

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    • IL BOSCO DI GIOIA???? Ancora??? C’è veramente qualcuno che lo rimpiange? Era un’area interdetta al pubblico infestata da pantegane grandi come capre dove qualche disperato scavalcava per andare a farsi una pera in tranquillità. Maddaiiii!!!

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  5. Bello, ma possibile che ci vogliano tutti questi anni per terminarlo ? In fondo è poco più grande di un giardinetto di quartiere e nulla ha a che vedere con le dimensioni e la ricca vegetazione di parco Sempione.

    Finito questo progetto speriamo che Sala, come promesso in campagna elettorale, si concentri sul piamtumare le vie e piazze delcentro città che lo chiedono a gran voce

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  6. Il verde in centro città sono convinto sarà politicamente e ideologicamente agevolato dalla realizzazione anche di questi nuovi parchi centrali.

    Perché avere e vedere del NUOVO verde nel pieno centro di affari sbloccherà l’immaginazione dei milanesi, e aumenterà la voglia e la richiesta di verde in tutta Milano.

    Caduti gli stereotipi di città grigia e di solo cemento tutti pretenderanno una città con più alberi e vegetazione.

    È un discorso più socio antropologico che di urbanistica.
    Occhio.

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    • Milano è già verde da anni, certo che finché ogni viale alberato ed ogni aiuola diventa un parcheggio “legittimizzato” è ovvio che la gente percepisce questa città come un grigiume unico…

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      • Hai ragione in parte ma… al di là delle polemiche,
        Volevo porre l’attenzione sul valore simoboico9forte della realizzazione di uno spazio verde laddove la,città è percepita grigio, asfalto, palazzi, automobili.

        Il,valore simbolico del gesto.

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    • Il passaggio non è da grigio cemento a verde ma da grigio cemento a qualità della vita.

      Del verde tenuto male e dove la gente non va volentieri è “cemento verde”, ossia una cosa arida che non fa bene alle persone.

      (ok, può sembrare una supercazzola, ma in fondo con l’antropologia hai iniziato tu 🙂 )

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      • Hai ragione.
        C’è un passaggio simbolico forte dal,verde aiuolina per cacca dei cani o parcheggio suv (che non serve un c.. a nessuno) a finalmente verde fruibile, usabile, frequentabile e soprattutto conugabile con i siboli dell efficienza e del lavoro, i grattacieli.

        Sottolineo valore SIMBOLICO.
        E questo avrà un peso., vedi mio primo commento.

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  7. Bellissimo, per chi non lo avesse anche visto andate a vedervi il progetto finale. Solo un aspetto mi lascia perplesso ma di cui non ho trovato riscontro nel masterplan originale, ovvero spero viste le caratteristiche che il parco NON venga recintato per non rovinare la filosofia principale del parco di collegare le varie parti/ zone attraverso questi camminamenti. Anche lo studio delle varie piante ed alberi ad “isola” sono innovative (almeno per noi Italiani) .
    Che dire poi questa confluenza di verde che finisce sotto il bosco verticale e’ uno spettacolo…sperem che il progetto venga attuato rigorosamente.

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