Milano | San Siro – Qualche considerazione girando attorno all’Ippodromo

Articolo e foto di Stefano Fabiani

Perché non creare un anello ciclabile attorno all’Ippodromo di San Siro? Questo percorso potrebbe essere il fulcro di una rete capace di collegare il Monte Stella, il Lido, il futuro PalaLido, lo stadio Meazza e il sistema dei parchi dell’ovest milanese, permettendo sia ai murales lungo il perimetro dell’Ippodromo sia – soprattutto – al Cavallo di Leonardo di essere più usufruibili da parte della cittadinanza.

Come dimostrano le immagini, lo spazio per una ciclabile a doppio senso – magari con l’aggiunta di pannelli informativi o altre strutture – non manca.

Oltretutto una pista ciclabile eliminerebbe il parcheggio selvaggio – troppo spesso presente – colpevole di “nascondere” i murales, portare degrado urbano e causare infiniti problemi in caso di manifestazioni sportive (durante le City Marathon milanesi il disordine regna sovrano, nonostante le disposizioni).

 

Lungo via Caprilli esiste già una ciclabile a cui si potrebbe collegare quella nuova, peccato che sia ridotta in pessimo stato. Tanto che i (pochi) ciclisti vanno in strada o sull’ampio marciapiede.

 

La ciclabile “riacquista dignità” solo negli ultimissimi metri, giusto davanti all’ingresso principale dell’Ippodromo.

 

Subito dopo, purtroppo, la ciclabile scompare.

A proposito del Cavallo, è sempre sconsolante vederlo così solitario e quasi abbandonato. Ma del resto anche il parchetto circostante e le stesse strutture sembrano abbandonate anche se è tutto aperto al pubblico.

 

Sono esposte addirittura le repliche degli stampi usati per la realizzazione della famosa scultura, ma non c’è anima viva disposta ad ammirarle. L’atmosfera è un po’ lugubre.

 

In tre quarti d’ora le uniche persone ad aver oltrepassato l’ingresso sono stati tre turisti stranieri, entrati per caso e stupefatti immediatamente dal Cavallo di Leonardo. Il suo risvolto turistico potrebbe avere ben altra rilevanza, se solo si valorizzassero meglio il monumento stesso e la zona antistante.

Chissà, magari un percorso tematico ciclopedonale – o una semplice ciclabile – attorno all’Ippodromo potrebbe cambiare le cose.

Video La Repubblica.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

22 commenti su “Milano | San Siro – Qualche considerazione girando attorno all’Ippodromo”

  1. La priorità per la costruzione delle piste ciclabili va data al centro città che ancor oggi nonostante un intenso utilizzo della bicicletta da parte di cittadini e pendolari resta una delle zone con meno chilometri a disposizione rispetto ad altre metropoli europee.

    Il cavallo in occasione del 500 esimo anniversario di Leonardo va spostato in zona Castello Sforzesco rendendolo più fruibile a tutti all’ interno di un circuito turistico ( possibilmente pedonale ) incentrato sulla vita dello stesso Leonardo a Milano. Per l’ anniversario una grande casa cinematografica americana sta girando un film sulla vita di Leonardo con Di Caprio come protagonista. Il tutto darà al ” genio ” una visibilità globale. Sarebbe un terribile errore non approfittare di questa visibilità mediatica posizionando Milano come la città da visitare per approfondire la storia di Leonardo.

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  2. Intanto potrebbero dare una mano di vernice alla pista già presente.. Idem con lo spartitraffico invisibile.
    Il cavallo va bene dove sta. Deve solo essere reclamizzato. (nelle cartoline, nella fermata M5, nei pieghevoli turistici, ecc) si chiama promozione. Tanto neanche sanno che esiste

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    • Ingenuità pensare di trasformare San Siro in un quartire a flusso turistico. Il Cavallo deve stare dove Leonardo è vissuto e dove lo ha creato e cioè il Castello. San Siro ha altre numerose carte da giocarsi per valorozziare il quartiere, vedi il verde, lo sport etc..

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      • Nessuno andrà mai e poi mai fino all’ippodromo a,vedere il,cavallo di Leonardo.
        Sono solo miopi questioni di campanile che lo vogliono tenere li.

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  3. IL CAVALO è in una struttura abbandonata e di conseguenza è abbandonato anche lui. Se ci fossero ancora le corse dei cavalli potrei capire, ma così che senso ha?
    Non c’è un bar .. una guida, un percorso turistico per motivi la visita. Una genesi sulla nascita del cavallo..
    E in lontananza non si intravvedono piani di recupero per san Siro. Nessuno sa cosa sarà del prato ex Trotter. C’è un piano di lottizzazione ma non si sa quando sarà fatto e in che termini. Quindi perché tenere il cavallo agonizzante?

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  4. Concordo in pieno con UF.

    Del trasferimento del cavallo se ne parla da anni, ma non si muove nulla. Sarei il primo a sostenerlo ma inizio a credere che è quasi utopia.
    Immagino che avrebbe costi difficili da sostene e credo che se ci fossero quelle risorse, potremmo sistemare parecchie vie o piazze ora in condizioni pessime.
    Ben più sostenibile è una valorizzazione dell’area, costrebbe meno e darebbe vita ad una nuova zona attrattiva. Lo stadio è già uno dei luoghi più visitati, perchè non si riesce a valorizzare l’ippodromo? In tutta la città non trovi un’immagine che richiama l’ippodronmo ed il cavallo. Zero indicazioni, zero marketing.

    Poi si potrebbe parlare dall’ex Trotto, che ora è solo rovina e desolazione. Oppure delle vecchie scuderie davanti lo stadio. Se si rianovassero… ecco che il cavallo che è li a due passi sarebbe subito rivalutato.

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    • In pratica stai dicendo che spostare il Cavallo costa troppo e che si potrebbe rivalorizzare restrutturando un intero quartiere…

      Quando frequentavi la scuola, quanto avevi in matematica ?

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      • Non serve ristrutturare un quartiere (quanto avevi in comprensione del testo?).
        Si dovrebbe iniziare a farlo conoscere, enfatizzandolo sulle riviste e su internet… POI si può anche parlare della riqualifica della zona.

        Da sognatore spero nel trasferimento, da realista non perderei altri anni a sognare il trasferimento.

        Inoltre, credo che gli investitori x la riqualificazione siano meno difficili da trovare. Il trasferimento del cavallo ha puri fini di immagine x l’opera e per la città e una volta spostato come lo sponsor ne trae vantaggio? Lo mettono davanti la sua sede, circondano il cavallo di pubblicità?
        Invece riqualificare l’ex Trotto significa poter aprire spazi commerciali e quindi trarre un profitto nel tempo. Spero di essere smentito, ma è più facile che il cavallo resta dove è ora.

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    • L’ippodromo è troppo vasto per quel cavallo e quindi non ne esce valorizzato nella sua imponenza. Dubito che Leonardo lo avesse concepito per metterlo in mezzo ad una spianata così vasta, quanto piuttosto per uno spazio più piccolo (come erano gli spazi pubblici di Milano a quei tempi) dove sarebbe risultato imponente.

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      • Il problema vero è che quello NON è il CAVALLO DI LEONARDO. E’ scorretto chiamarlo in questo modo, è semplicemente un’opera contemporanea che si ISPIRA ai disegni di LEONARDO, i disegni, prurale, ma quale degli schizzi visto che sono tutti diversi (gli schizzi).
        Ovvero, domani mattina mi metto anche io a fondere un cavallo in bronzo basandomi più o meno sugli schizzetti leonardeschi. Poi lo faccio chiamare dalla stampa IL CAVALLO DI LEONARDO.
        Semmai il CAVALLO DEL Sig. Mario. 🙂

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  5. Scommetto che nei luoghi Leonardeschi (castello, cenacolo, museo scienza tecnica, pinacoteca Ambrosiana, naviglio,..) non c è alcuna pubblicità /comunicazione relativa all esistenza del Cavallo con relativo consiglio a visitarlo.. Dico bene??.. Quelli che dicono nessun turista andrà mai fino a San Siro, ma avete mai parlato con un turista, uno straniero o meglio ancora gli avete fatto da guida? Scommetto di no. Allo stadio ci vanno eccome(non per le partite ma per il museo e lo stadio in sé) ,quindi come vanno fino a li possono andare tranquillamente all ippodromo. Basta che vengano informati che esista e quello che c è da vedere!! È così logico! Peccato non avere un assessorato al turismo..

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    • Va beh… se vuoi la ragione sul fatto che San Siro sia piu’ frequentata del centro città e che con due locandine pubblicitarie il Cavallo sarà ammirato da piu’ persone ti facciamo felice…

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      • Ma qualcuno ha mai fatto una stima dei costi di trasferimento… temo che la risposta è no, non siamo neppure alle stime spannometriche.

        Allo stadio Meazza, dove il museo è pietoso (in un prefabbricato!), nel 2016 ci sono stati 200.000 visitatori! Quanti sapevano del cavallo? Pensate che farli arrivare all’ippodromo sia così complesso?
        E mentre da anni ci facciamo masturbazioni mentali su dove spostare il cavallo, tutto resta li, nessun cambiamento. Non basteranno 2 volantini, ma l’opera è così bella che non credo ci vogliano milioni di euro per valorizzarla un po’ di più e far girare un po’ di gente e un po’ di soldi.

        Poi quando qualcuno ha capito dove e come spostarlo, ben venga il traferimento.

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        • Che non ci sia un piano o una idea e nemmeno un costo sullo spostamento del cavallo lo sappiamo tutti, ma mica si può parlar male di Maran ogni santo giorno (ricordo ancora le sue ponzio pilatesche parole sullo spostamento nell’intervista su UF, inutile rivangare…)

          Piuttosto mi domando quanti dei visitatori di un Museo del calcio siano interessati anche fare un giro per andare anche a vedere la ricostruzione moderna di un progetto di Leonardo. Forse tanti, ma forse no perchè non sono il target giusto, in ogni caso bisognerebbe farci un pensiero strutturato, non bastano una insegna e quattro volantini a mio modesto avviso.

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          • Il visitatore da stadio non è tipicamente un appasionato di arte.
            Ma il cavallo di Leonardo, per imponenza e bellezza, può attrarre la curiosità di tutti… secondo me in molti si farebbero un selfie.

            Quanti a NY fanno una foto a toro di Wall Street… e non ditemi che è un’opera di estrema bellezza, però è un icona, e questo basta.

            Se il cavallo diventa un’icona, poi la gente inizia ad arrivare. Ma per fare questo ci vuole molta capacità di comunicazione. Da questo punto di vista, allora è più facile spostarlo.

  6. al di la’ del cavallo che, voglio dire, impatta zero sulla vivibilita’ della citta’, non e’ male l’dea della cilcabile tutto intorno.

    temo che pero’ il parcheggio selvaggio non sarebbe scongiurato.

    inoltre dare visibilita’ ai murales… quasi quasi preferisco le auto

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    • Per amor di precisione, quei murales sono stati autorizzati dal Comune, e sponsorizzati da Gazzetta dello Sport e dallo IED. Quindi ben diversi dalle solite scritte dei quattro deficenti che scrivono “pulce” sull’Arco della Pace.

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  7. Non sono sicuro la ciclabile sia fattibile lato Montestella, non senza creare un senso unico: la carreggiata su via Caprilli é decisamente più ampia. Meglio valorizzare le strade pedonali del quartiere QT8 e creare una zona 30, con eventuale pista ciclabile esterna al vecchio borgo verso il parcheggio di interscambio a Lampugnano

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  8. Se fossi uno che conta farei così, abolirei la presenza in Città dell’Ippodromo, dando spazio per un Casinò Municipale. In quel frangente, una soluzione all’americana per il cavallino si potrebbe trovare in questa nuova realtà ludica (visto che parlate di selfie ed attirare persone curiose) alla Las Vegas per intenderci, preso atto che quel CAVALLO non è di LEONARDO. Punto. 😉
    E sapete quanti soldi incasseremmo con il Casinò.

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