Milano | San Siro – Successo per l’Ippodromo e un progetto per il Cavallo di Leonardo

 

Il 2017 è stato decisamente un anno di successo per l’ippodromo di San Siro, sono raddoppiati gli spettatori, grazie anche alla strategia che ha proposto oltre alle corse dei cavalli anche i grandi concerti, ma soprattutto l’ippodromo è stato aperto a tutti, diventando un centro di aggregazione, un luogo diventato parte della città. Questo era l’obiettivo dell’amministratore delegato di Snaitech, Fabio Schiavolin, e le ambizioni non si fermeranno qua, come ha annunciato alla chiusura della stagione.

Infatti per l’anno prossimo, oltre a replicare la vocazione di quest’anno, l’intenzione della società è anche quella di dare finalmente valore alla grande scultura del Cavallo di Leonardo, una delle statue equestre più grandi al mondo.

L’anno prossimo sarà celebrato anche il cinquecentesimo anno dalla morte di Leonardo da Vinci, perciò anche questa scultura, amata dai milanesi (anche se è solo una copia dell’originale, distrutto dalle truppe francesi nel 1500) ma decisamente poco valorizzata, come abbiamo visto più volte, sia per collocazione che per il contesto.

Ma non solo il cavallo di bronzo avrà un nuovo impulso, ma tutto l’ippodromo l’anno prossimo sarà rivitalizzato secondo un progetto in collaborazione col Politecnico di Milano, con il Master in Management dei Beni, per definire una strategia di sviluppo e promozione dell’Ippodromo, considerato un bene della città.

Noi lo speriamo da sempre, perché vedere uno dei gioielli di questa città così poco valorizzato e desolatamente immerso nella sciatteria, ci fa decisamente male.

Qui un po’ di articoli sul Cavallo di Leonardo.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

29 commenti su “Milano | San Siro – Successo per l’Ippodromo e un progetto per il Cavallo di Leonardo”

  1. “dare finalmente valore alla grande scultura del Cavallo di Leonardo”
    Eh che parole roboanti!
    Eccola qua una delle “grandi iniziative” della snxi per dare valore al Cavallo di Leonardo nell’ambito del progetto ‘Luci a San Siro’, che riporta l’ippica in notturna a Milano, fra musica, cinema e degustazioni:
    “CENA SULL’ERBA – Per la cena, ci si potrà accomodare sull’erba in stile ‘pic-nic’ intorno al Cavallo di Leonardo, imponente statua equestre realizzata dalla scultrice statunitense N. Akxmu sui disegni originali di Leonardo da Vinci e collocata all’ippodromo nel 1999. Il menu? A chilometro zero. Si parte con un antipasto di salumi, per proseguire con un risotto alla milanese con ossobuco e chiudere con formaggi tipici. Il tutto, accompagnato dalla tradizionale michetta. Ma c’è anche la variante vegetariana, nella quale il risotto è seguito da asparagi.”
    Certo ci crediamo tutti che l’ad veneto della snxi, veneto dove c’è una città concorrente nel turismo di Milano, ossia Venezia, sia interessato a “valorizzare” il cavallo di Leonardo a Milano che se fosse in una posto della città degno e non indegno come quello dell’ippodromo valorizzerebbe il turismo di Milano soprattutto nel cinquecentesimo anno dalla morte di Leonardo da Vinci.

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    • Meraviglioso complotto. I veneti che hanno paura di Milano e fingono di fare eventi ma poi li boicotteranno. Ma non eravamo tutti padani, figli degli antichi padri celtici?

      Che l’Italia sia schiava del campanilismo più becero è indubbio, ma quasta storia dell’ad veneto è un po’ ridicola.

      Sul cavallo la chiave è: quanto costa e chi paga lo spostamente dell’opera e la costruzione della nuova base? Senza quasto numero si fanno solo congetture.

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      • Campanilismo tra popoli con stessa cultura va bene, campanilismo tra popoli culturalmente agli antipodi come gli abitanti del regno delle 2 Sicilie NO NO NO, LORO gare con i cavalli sulle tangenziali (catania) anno 2000 dopo Cristo.. .noi gare a Monza ( formula 1!!!) Vedete voi la differenza….

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      • Quanto costa spostarlo e chi paga (ossia come si trova lo sponsor) bisognerebbe chiederlo all’Assessore competente. Che è anche colui che dovrebbe prendere la decisione “politica” di spostarlo o tenerlo laggiù.

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        • Sempre che anche quell’assessore che “dovrebbe prendere la decisione politica” non sia anche lui un imbucato messo li apposta per non fare gli interessi di Milano…

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      • Sarà ridicola, ma il dato di fatto è che ora sono i veneti che decidono dove deve stare il cavallo di Leonardo a Milano. Ecco preferiremmo che fosse uno nato a Milano, o nell’hinterland (ma il sindaco Sala non dice nulla?), a decidere dove deve stare il Cavallo di Leonardo. Provate ad andare a Venezia e vedere quanti milanesi o di altre città ci sono che decidono sulle vicende della città lagunare: ZERO ASSOLUTO. Lì pure i magistrati, poliziotti, carabinieri e vigili sono tutti veneziani a differenza di Milano. Poi come pensate che il Veneto sia diventato la regione con più turisti in Italia, se non anche tirando qualche colpo basso alle altre regioni e città turistiche italiane. Bè da Venezia tirano colpi bassi anche alle altre città venete, per es. a Verona si sono recentemente lamentati che i gestori dell’aeroporto di Venezia non investono su quello di Verona (da loro posseduto), perchè farebbe diminuire il traffico di Venezia, questi sono i metodi, mettere i bastoni tra le ruote agli altri per avvantaggiarsi.
        Comunque Milano è diventata una città di imbucati da altre città e regioni d’Italia che naturalmente non fanno di certo gli interessi della città, sarebbe bene che gli ambienti ambrosiani che contano riprendano il controllo della città e decidano loro dove DEVE STARE IL CAVALLO DI LEONARDO!

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        • Venezia non è la città più turistica di Italia, terza dopo Roma e Milano. Non tutti i magistrati ne , sopratutto, i poliziotti sono veneti (ridicolo, conosco diversi agenti meridionali che stanno a Venezia). Tra l’altro (da Milanese) vogliamo dire qualcosa di malizioso su eventuali rivalse ? La Pinacoteca di Milano è stata fortemente valorizzata con tele di importanti pittori Veneziani…. Fu Napoleone di ritorno dalla campagna d’Italia che dopo aver ripulito Venezia decise di fare “grande” Brera….

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          • “Il VENETO sia diventato la regione con più turisti in Italia”
            “tele di importanti pittori Veneziani”
            Va bene allora noi gli restituiamo le loro tele e loro ci restituiscono i nostri politici e il cavallo decidiamo noi dove deve stare. E comunque sia i Milanesi non hanno rubato nulla a Venezia, considerando che è stato Napoleone a portare le tele a Brera, e a Venezia dei francesi sono grandi amiconi soprattutto a livello di finanza. Le tele veneziane a Brera le sostituiamo velocemente con quelle dei pittori lombardi custodite in quella sala del museo, chiusa al pubblico, e dove i patetici romani che gestiscono il museo hanno scritto: “qui sono custodite molte altre tele di pittori lombardi dei secoli passati, che purtroppo a causa della manacanza di spazi non possono essere esposte”… Ecco qua a proposito di imbucati, gli imbucati ministeriali romani a brera.
            MILANESI, RIPRENDIAMOCI LA CITTA’!

        • Questi Veneti, vai che abbiamo un nuovo nemico dopo i meridionali e gli stranieri… erano così vicini e non ce ne siamo mai accorti, sono loro il problema!!!
          E pensare che ci sono certi ingenui che volvano fare una nazione o una macroregione insieme a questa brutta gente. Che stupidi!
          Io farei attenzione anche ai piemontesi, prima che poi ci fregano anche loro!
          Via i vicini padani da Milano, a casa vostra!

          Voi razzisti provinciali siete davvero uno spasso, finiremo per litigare tra milanesi di Pta Romana e milanesi a Pta Venezia. Secessione dei quartieri subito!

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          • Si si tutto molto bello, intanto però quel cavallo è ancora lì e non si schioda, si potrebbe fare un bel referendum (strano fanno referendum su tutto ma sul cavallo no, vogliono decidere “loro”, cioè che rimanga all’ippodromo) ma taroccherebbero anche quello sul “no” allo spostamento.

          • Si, hai ragione sul fatto di fare attenzione anche ai “piemontesi” considerando che la snxi è anche proprietaria dei terreni intorno a San Siro e quindi anche il rinnovamento dello stadio di San Siro dipenderà dalla snxi, quella che non vuole spostare il Cavallo di Leonardo, e di sicuro a Torino dove ci sono squadre avversarie di Milan e Inter non vedono di buon occhio il rinnovamento dello stadio che porterebbe risorse alle due squadre milanesi, e infatti il corrixre e la gxzzetta (il cui proprietario è il torinista Cxiro) hanno già cominciato a mettere contro Milan e Inter sul rinnovamento dello stadio per bloccarlo.

          • Maran nell’intervista a UF non era del tutto negativo sull’ipotesi trasferimento. Bisognerebbe però far salire di priorità il tema, altrimenti per inerzia resta li per sempre (In Italia non c’è nulla di più definitivo del provvisorio, purtroppo)

          • “Maran nell’intervista a UF non era del tutto negativo sull’ipotesi trasferimento.”
            Maran, cognome veneto… Si, sarà solo una coincidenza, però i veneti iniziano ad essere tantini sulla vicenda, e il cavallo è sempre lì e non si schioda… Vi prego, fate decidere un Colombo o un Brambilla che magari il cavallo lo schiodiamo… come si dice “decisioni e buoi dei paesi tuoi”…

  2. E Dire che basterebbe metterlo di più sulle cartoline in vendita nelle edicole e installarne delle Immagini promo sulle pareti delle Banchine della vicina ed omonima Fermata M5.. Sarebbe Tanto semplice

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  3. Concordo, intorno al cavallo manca la comunicazione di base, la sua immaggine non viene sfruttata. E questa non dipende dal luogo dove si trova. Il marketing della città potrebbe sfruttarlo già ora.

    Credo che se l’ex trotto venisse finalmente rivalorizzato, tutta l’area che è bella e ricca di verde, potrebbe essere una buona cornice per il cavallo.
    Ma ora, in questa situazione, la zona è triste, depressa, ci passano solo i tifosi prima delle partite nonostante sia facile da raggiungere. Viene quindi spontaneo voler spostare l’opera.
    Il ragionamento da fare è: vogliamo dare valore all’area dell’ippodromo? Sì: allora investiamo li. No: allora investiamo nel trasferimento del cavallo.

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    • Non sono del tutto d’accordo: La valorizzazione dell’Ippodromo e la sorte del Cavallo (semi) Leonardesco sono due cose tecnicamente diverse.
      Il flusso turistico con grande percentuale di stranieri che potrebbe essere interessato al Cavallo è oggettivamente diverso da quello che sarebbe ben felice di godersi una bella giornata all’ippodromo.

      Poi è chiaro che se c’è il Cavallo all’ippodromo ci va più gente, ma non è così che si valorizzano al meglio le cose (secondo me)

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  4. Parere puramente personale, ma continuo a pensare che mettere il cavallo di Leonardo all’Ippodromo perché li ci corrono (o correvano, ormai) i cavalli è lo stesso livello di concettuali progettuale del fare il baracchino delle spremute a forma di arancia.

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  5. Parere puramente personale, ma continuo a pensare che mettere il cavallo di Leonardo all’Ippodromo perché li ci corrono (o correvano, ormai) i cavalli è lo stesso livello di concettualità progettuale del fare il baracchino delle spremute a forma di arancia.

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  6. Il razzismo rende coglioni.
    E il campanilismo rende poveri.

    Direi che non ci facciamo mancare niente…
    🙁

    Spostare il cavallo dall’oblio e dal fango SUBITO!
    🙂

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    • Era meglio fake Adriano che prosciuttocotto scotto.
      😀 😀 😀
      (non me ne voglia Adriano vero..:) )
      Ma sei fake Adriano, a proposito…??
      :O

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  7. I veneziani non vogliono che il cavallo di Leonardo venga spostato per es. al Castello il posto ideale che ne farebbe un simbolo di Milano, perchè anche Milano avrebbe il suo “leone” scultoreo, infatti a Venezia in piazza San Marco c’è sul piedistallo il leone di San Marco, e naturalmente la grandezza del cavallo di Leonardo rischierebbe di offuscare il leone di Venezia. E’ per questo che prima una lobby anti-milanese, probabilmente soprattutto di origine veneziana, imbucata nelle istituzioni milanesi, ha fatto di tutto per installarlo all’ippodoromo quando venne consegnato dagli Stati Uniti, ed ora sta facendo di tutto per impedire che venga schiodato da lì per portarlo al Castello dove diventerebbe per Milano un simbolo al pari del Leone di San Marco.

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  8. Qualsiasi amministrazione sana di mente collocherebbe questo gioiello in un area piu’ centrale facendone una icona della città e monetizzando di conseguenza. Visto che nel 2019 correrà il 500esimio anniversario della morte di Leonardo la cosa piu’ sensata sarebbe collocarlo in zona Castello Sforzesco e creare li un percoso turistico interamente dedicato a lui ( Castello, cavallo, Cenacolo etc. etc. ).
    Perdere una occasione di simile richiamo sarebbe da delinquenti. Il prossimo anno inoltre uscirà nelle sale cinema di tutto il mondo un blockbuster dedicato alla vita di Leonardo ed interpretato da Leonardo Di Caprio- L’attenzione per il genio sarà quindi alle stelle….speriamo che i nostri assessori al turismo e all’ urbanistica siano in grado di imbrigliare e monetizzare al meglio questa grande occasione.

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      • Il cavallo non è stato donato all’ippodromo ma alla città di Milano, ovviamente, solo che quando è arrivato a Milano, imbucati invidiosi di altre città all’interno del comune di Milano hanno fatto di tutto perchè finisse nascosto all’ippodromo, ovviamente, e non nel luogo che anche i realizzatori americani avrebbero voluto, ossia il Castello Sforzesco dove sarebbe diventato un simbolo della città e dell’umanità… ovviamente…

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