Milano | Tre Torri – Terza torre, ci siamo per davvero!

 

Sarà PricewaterhouseCoopers (nome commerciale PwC), un network internazionale, operativo in 158 Paesi con circa 223.000 dipendenti, che fornisce servizi di revisione di bilancio, consulenza di direzione e strategica, e consulenza legale e fiscale, ad occupare la terza torre in costruzione a Tre Torri-CityLife.

Circolavano già da diverso tempo le notizie che la terza torre, il Curvo, avrebbe avuto un prestigioso inquilino, e si era già fatto il nome di PwC, ma è di ieri la conferma ufficiale. Così come è ufficiale, f inalante, la ripresa per il cantiere del grattacielo di 173 metri progettato dall’architetto Daniel Libeskind. Il 19 febbraio prossimo ci sarà la presentazione ufficiale dove saranno descritti i lavori per il nuovo palazzo.

La costruzione, come abbiamo detto, alta 173 metri per 31 piani e una superficie di oltre 30 mila metri quadrati, coronerà il trittico composto dalle tre torri, di cui due già realizzate, il Dritto (Torre Allianz 209 metri -con antenna 249-) di Arata Isozaki e Andrea Maffei e lo Storto di Zaha Hadid (175 metri). La torre avrà un core in calcestruzzo armato e coronata da 20 pilastri perimetrali anch’essi in calcestruzzo e rivestiti in acciaio. La forma ricurva è una piccola porzione di una sfera e si ispira alle cupole rinascimentali e alla postura della scultura della pietà Rondanini di Michelangelo.

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14 commenti su “Milano | Tre Torri – Terza torre, ci siamo per davvero!”

  1. Bene, bene, a Milano il Nuovo Ordine Urbano avanza inesorabile… E pure il Nuovo Ordine Terziario, con queste fantastiche multinazionali che rispondono a tutti i requisiti NWO 9001… Sarà bene replicare il modello Citylife anche sugli ex-scali ferroviari, con fantastici grattacieli NWO9001, per fantastiche multinazionali NWO 9001.

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    • Se vuoi proporre tu un diverso modello di sviluppo – urbanistico ed economico – sei il benvenuto. In caso contrario, ti suggerisco di fregarti le mani per il fatto che un’azienda di questo calibro – ultima in ordine di tempo – scelga di investire a Milano. Anche se la parola “multinazionale” ti fa venire la pecolla e pure l’orchite, sappi che sono portatrici di occupazione su vari livelli: dal manageriale, all’impiegatizio fino all’operaio.
      E’ veramente inconecpibile che ci sia ancora gente che storge il naso davanti a queste cose…

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      • Guarda che non era un post ironico, sono totalmente a favore dell’occupazione, dello sviluppo e dell’architettura che portano le multinazionali.

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      • Anzi aggiungo, i “dirigenti” (a volte tentennanti) del NWO finalmente si sono dati una mossa anche a Milano, dal momento che fino a prima di Citylife per costruire un grattacielo e portare qualche sede di prestigio di multinazionali a Milano bisognava smuovere mari e monti, bloccati da eserciti di ambientalisti, burocrati romani, altre città invidiose di provincia italiane e da qualche piccolo sottogruppo dell’NWO di altri paesi europei che voleva le sedi in qualche altra città europea a nord della Alpi. Considerando che Milano è una delle città fondamentali per il Nuovo Ordine Economico, trovandosi lungo la via della seta che passa dal porto di Genova, ora vediamo se i dirigenti dell’NWO si confermano con progetti NWO 9001 anche con gli ex scali ferroviari e non con progettini al ribasso cui le solite suddette forze contrarie sembrano spingere…

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    • Bravo! gli uffici di renzo piano in via monterosa che non rispondono a nessun requisito NWO 9001… Si potrebbe trasformarli in case popolari, visto che a piano piacciono tanto le case popolari, a Milano naturalmente, all’estero progetta solo edifici rigorosamente NWO 9001…

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    • Gli uffici di Via Monte Rosa hanno bisogno di un profondo rinnovamento (gli anni iniziano a pesare).
      Solo così torneranno appetibili (anche perché non credo che il Sole rimarrà (e anche nel caso rimanga, di certo non si allargherà)

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  2. Quelli che continuano a criticare la modernità in ogni sua forma, mi dovrebbero far capire cosa davvero desiderano. Forse il sano lavoro nei campi, quando le donne a 30 anni erano vecchie e decrepite, e si lavorava 14 ore al giorno per fare la fame ed avere una speranza di vita di 41 anni. O forse la meravigliosa vita dei bambini che nelle miniere di zolfo vivevano come topi e non sarebbero mai diventati adulti? Cos’è che rimpiangono questi omuncoli? Il mondo di cinquant’anni fa, quando chi lavorava come una bestia aveva un tenore di vita miserabile rispetto ad un disoccupato di oggi? Vorrei capire per quale motivo questi patetici coglioni non vanno a vivere tra le montagne, rinunciando a tutto quanto la modernità offre loro. Continuano a lamentarsi, seduti al caldo dei loro appartamenti riscaldati e condizionati, smanettando sui loro telefonini, godendo di cure mediche all’avanguardia, e con il loro SUV superaccessoriato in garage. Io vivo in un piccolo centro del SUD, senza grattacieli e senza fabbriche, senza traffico e senza inquinamento, e posso assicurare che la vita è una merda. Così che spesso debbo passare qualche giorno nella meravigliosa Milano, dove posso riconciliarmi con il mondo e con la vita. Milano è meravigliosa rispetto a qualunque altra città italiana, e, per semplice pudore, nessuno dovrebbe sputare nel piatto in cui mangia.

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  3. Condivido in toto il pensiero di Giorgio.
    Parole che fanno riflettere, ma sopratutto un’ analisi lucida, che punta il dito verso tutti i populisti che rimpiangono un epoca che neanche hanno vissuto.

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  4. Da questi commenti capisco il motivo per cui l’Italia è perduta. Non c’è più un tubo di italiano in questo paese svenduto, e i grattacieli – pur belli – servono solo ad ingannare gli allocchi. “Le multinazionali danno lavoro”… ma vergognatevi.

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  5. Che le multinazionali diano lavoro, tanto lavoro, non è un’opinione. E’ la mera realtà. A volte non si tratta di lavoro particolarmente qualificante, più spesso, invece, sono i luoghi con la migliore qualità di lavoro. Anzi le più grandi multinazionali sono quelle ai vertici per qualità di vita lavorativa ed i Paesi con più sedi di multinazionali sono anche quelli dove si vive meglio. Peraltro una multinazionale è meno a ruichio di fallimento di una piccola o media impresa. PWC dà lavoro a migliaia di laureati e farli lavorare in un grattacielo come quello (peraltro con una metropolitana con stazione sotto il grattacielo e l’altra a pochi metri) è un investimento che non può che migliorare la qualità di vita dei suoi lavoratori. Poi ognuno ha le sue idee, ma io a volte non le capisco proprio

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