Milano | Sesto San Giovanni – Milanosesto: nuovi rendering per l’ex area Falck

Al posto delle vecchie industrie, tra archeologia industriale da conservare e intere zone da riqualificare, ecco alcuni nuovi rendering che mostrano come sarà riconvertita la vasta area, ora in abbandono, che si trova a Sesto San Giovanni, tra viale Italia e viale Thomas Alva Edison. Qui un precedente articolo.

A quanto pare la memoria industriale di Sesto non andrà perduta, ma gli edifici di valore storico, tra l’altro candidati dall’UNESCO a patrimonio Mondiale dell’Umanità, saranno recuperati e ristrutturati. Naturalmente non avranno più una vocazione industriale ma faranno da contorno ad una “nuova città”, ospitando attività e servizi di interesse collettivo.

Tra gli edifici storici che saranno rifunzionalizzati vi sono il T3, il T5, il BLISS, il Camino Fumi, il Treno Laminatoio e l’OMEC, architetture affascinanti che andranno ad arricchire il paesaggio di Milanosesto. Nel Parco saranno mantenuti e valorizzati come elementi del paesaggio o come contenitori straordinari per funzioni particolari anche porzioni di elementi ipogei (“Pompei”), cioè le fondazioni su cui poggiavano un tempo i macchinari delle acciaierie.

Dal masterplan progettato da Renzo Piano, saranno realizzate, nella prima fase, la Città della Salute e della Ricerca e la nuova Stazione Ferroviaria.

Ed ecco la fase due del grande progetto per la riqualificazione dell’area Falck. Una buona parte convertita a parco, una parte sarà residenziale e una parte convertita a centro commerciale.

Milanosesto ha affidato a Falcon malls la progettazione del centro commerciale all’interno del vecchio edificio industriale Concordia T5, che verrà conservato e restaurato integralmente.

Sarà un’area leisure & entertainment oltre ad un’area a destinazione mista con palazzi residenziali, uffici e un Boulevard commerciale. L’area retail comprenderà oltre al centro commerciale nell’edificio T5: un cinema multi sala e l’area entertainment. Piazza Pompei, uno spettacolare scenario dedicato al tempo libero e alla ristorazione all’aperto, dove ci saranno altri resti industriali.

Le immagini che seguono sono le residenze e di quale aspetto avranno (in alcuni punti ricordano molto le residenze di Santa Giulia).

 

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

13 commenti su “Milano | Sesto San Giovanni – Milanosesto: nuovi rendering per l’ex area Falck”

  1. ancora un centro commerciale?
    un altro centro commerciale?
    mi sembra demenziale continuare a costruire centri commerciali. l’unica cosa di cui sono capaci è costruire centri commerciali e autostrade deserte.
    boh.

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    • Passi per i centri commerciali – che comunque vengono fatti da privati e che si aggiungono ad aree verdi – ma dire che in Lombardia fanno autostrade deserte è una cosa che non si può sentire. Diciamo che forse – credo ti riferisca alla MI-BS – dovevano allungarla di una decina di chilometri in modo che si congiungesse con la tangenziale ovest.

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  2. Caro Alberto, abbiamo votato 1 settimana fa e le forze politiche che da anni autorizzano i centri commerciali e il consumo di suolo sono state rivotate con forza. Ai lomabrdi piaccioni i centri commerciali e il cemento… dobbiamo accettarlo.

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    • Ci penserà il mercato a farli chiudere… aman nano che il commercio si sposterà online con poche eccezioni… negli USA già parlano di “retail apocalypse”… Toys R Us sta fallendo… tempo al tempo

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    • A quanto risulta dall’articolo l’area in questione ha scritto la storia industriale italiana tanto da porla ad essere valutata per diventare patrimonio Unesco, Merita una diversa ricollocazione a memoria del suo passato. Non consuma suolo in quanto l’area è completamente da bonificare e urbanizzare, impensabile per qualsiasi operatore privato che abbia un minimo di senno, tantomeno per lo stato o comune o regione.

      E’ molto bello il verde e l ‘ acqua, ma la cultura di curarlo, mantenerlo e difenderlo è sempre una questione pubblica o di altri.

      Privarci di opere strategiche come queste e in grado di saturare e ricucire intere ambiti infrastrutturali e urbanistici è solo un grande scommessa da non perdere, naturalmente non creando scempi, catastrofi economiche e paesaggistiche.
      Forse bisogna pensare in maniera intelligente a come rendere imporatente la parola sostenibilità delle opere dell’uomo e dei sui riflessi che hanno sul nostro mondo, sia che siano presenti passate e future,

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  3. Ma in questo ennesimo nuovo centro commerciale come ci si arriverà? La stazione ferroviaria e il metro sembrano distanti, non si può prevedere una tramvia o qualcosa che possa drenare il traffico privato?
    Mi unisco poi ai commenti sopra, questo nuovo centro commerciale aprirà a poca distanza dal Bicocca Village, dal Vulcano, dal centro Sarca e dall’enorme Auchan di Cinisello… Non credo che ci sia davvero spazio per tutti.

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  4. basta centri commerciali e edilizi inutili. Voglio il parco verde e respirabili e non sopporto più i cementificazioni dei palazzi che tristezza!

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    • Opera approvata dal sindaco di sinistra , ma non c’è solo il centro commerciale, cosa volete un bel prato verde dove portare i vostri cani a fare la cacca , teneteli a casa vostra , comprate il terreno lo bonificate e ci fate quello che volete , sieti lì stessi contro portanuova e CityLife ,

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      • Sinistra o destra, un sindaco che fa una cxxxxxa è un sindaco cxxxxxe.
        Non ho cani quindi non vado in giro senza sacchetto per raccattare le deiezioni di questi animali, come fanno tante bestie.
        Non sono contro porta Nuova e City Life, mai stato.
        Premesso tutto questo, mi sembra che fare un altro centro commerciale sia una cxxxxa pazzesca.
        La popolazione della Lombardia, secondo i dati ufficiali, è di 10 milioni al 2014.
        Quanti sono i c.c. in lombardia? Fare una rapida divisione e si ha il numero di abitanti per c.c.

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        • Conto facile.
          In Lombardia ci son 237 centri commerciali (uno ogni 42.000 abitanti).
          Siam messi meglio dei nostri vicini: in Piemonte ed Emilia ce ne sono 135 e 139 quindi uno ogni 31.000 abitanti circa

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  5. Alcune considerazioni: i condomini delle foto – come quelli di Santa Giulia – sono inguardabili e porebbero essere utilizzati dalle api per fare dell’ottimo miele. Non sono contrario a prescindere ai centri commerciali (come gli amici che hanno postato prima di me). Ma mi chiedo come mai le doverose riconversioni o riqualifiche o miglioramenti urbani vadano sempre a finire in questa direzione: centro commerciale, cinema multisala, scultura di qualche scultore amico del sindaco e un po’ di verde per accontentare capra e cavoli. Io credo che un sindaco dovrebbe fottersene altramente degli oneri di urbanizzazione, dato che è un sindaco e non un amministratore delegato. La città di Milano e il suo grande hinterland hanno bisogno di spazi verdi e di aree per lo sport, lo svago e il divertimento. Parliamoci chiaro: in quelle lunghe e torride giornate di giugno, luglio e agosto una famiglia dove va a trascorrere il prprio tempo libero? O nei centri commerciali (roba da Texas o Arizona o Florida) oppure si accoda in autostrada ed esce da Milano.
    Non voglio elencare cosa si può fare, ma c’è modo e modo di riqualificare una zona.

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    • Andy: prende la m2 e va in uno dei bellissimi parchi agricoli sud, che sono dei veri parchi e non giardini dove portare il cane a cagare che creano solo divisioni nel tessuto urbano (comunque meglio del verde condominiale che secondo me andrebbe consentito solo nei cortili interni: sulla strada devono affacciarsi spazi per servizi e attività commerciali). Purtroppo il verde a nord di Milano in realtà non manca, il problema è che a causa del cemento sparso ovunque un po’ a macchia di leopardo in tutto l’hinterland non viene percepito come tale. A sud c’è una netta distinzione tra città (densa) e campagna. In questo modo la città è a misura d’uomo e ci si può muovere a piedi o in bici perché non ci sono vuoti e distanze enormi, e allo stesso tempo la campagna (vera, non praticelli con le altelene e due aiuole) è disponibile a pochi minuti quando si ha voglia di una boccata d’aria.

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