Milano | Ronchetto sul Naviglio – Open day M4 per ammirare le talpe pronte a partire

Ieri, sabato 26 maggio e oggi, domenica 27 maggio si tiene il 5° open day M4 dalle 10 alle 18.

Ci troviamo nel cantiere M4 di via Martinelli al quartiere di Ronchetto sul Naviglio, alla estremità sudovest della città e della nuova linea Blu. Nel cantiere sono visibili le 2 TBM (talpe) più piccole, diametro 6.50 metri, il cui montaggio è quasi terminato e che, come hanno spiegato l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli, e il presidente di M4 spa Fabio Terragni, inizieranno a scavare la tratta Ovest (San Cristoforo-Solari) ai primi di luglio. Prima ne partirà una e poi dopo 3-4 settimane la seconda (per motivi di sicurezza) è appaiate scaveranno in un anno un altro terzo della M4. Si tratta in tutto di due tunnel di 3 chilometri e 200 metri l’uno. Così fra un anno avremo la galleria scavata per due terzi e nel primo semestre 2019 partiranno anche le altre 2 TBM che scaveranno la tratta centro. La M4 permetterà a tanti cittadini di lasciare a casa l’auto e usare la metropolitana diminuendo il traffico e l’inquinamento. Proprio dove ora a Ronchetto c’è il cantiere, ci sarà un Hub di interscambio per il nuovo capolinea del tram 2, i capolinea degli autobus che vengono da fuori Milano, un parcheggio di interscambio: con una passerella si passerà sopra naviglio e ferrovia e si potrà predere la M4 S.Cristoforo: 350 metri in tutto. Si parla anche di aggiungere una fermata prima di far terminare i treni nel deposito, in vista anche del futuro centro Ospedaliero San Carlo-San Paolo in progetto a Ronchetto. 

E poi a fianco del parcheggio ci sarà la nuova via Merula – Chiodi che permetterà al quartiere Ronchetto di non essere più invaso dalle auto. E il quartiere sarà una porta per il parco sud con tanto verde. Stiamo cercando anche le soluzioni per completare la bonifica della cava Ronchetto e restituire alla città l’area confiscata alla mafia, oggi degradata, ha detto sempre l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli. La M4 cresce e diventa realtà, aiutando Milano a essere una grande città europea e a riqualificare i quartieri. Oggi Ronchetto e piazza Tirana e Giambellino-Lorenteggio sono separati da naviglio e ferrovia, domani uniti, con più verde, meno auto da fuori e a 15-20 minuti dal centro. Quartieri, non più periferie lontane e separate.

C’è anche una piccola brutta notizia, ovvero che la metro Blu dovrà aggiornare il cronoprogramma. Infatti la fine dei lavori slitta di una decina di mesi per i ritardi, quindi l’inaugurazione totale sarà prevista per il 2023. Un ritardo compensato dall’apertura anticipata di più stazioni nel 2021. Infatti, oltre ad aprire il primo tratto da Linate a Forlanini FS, già menzionato più volte, l’ipotesi allo studio è che possa entrare in funzione anche alcune stazioni già pronte nel tratto Forlanini – San Babila.

Entro dicembre sarà dato il via agli scavi che dovrebbero concludersi in un anno, da piazza Triolore a Solari, nel tratto centrale, dunque al più tardi all’inizio del 2020. Tra le ipotesi allo studio, inoltre, c’è poi quella di accelerare l’utilizzo della linea anche nel caso non tutte le stazioni fossero pronte. Come era già accaduto con la linea Lilla.

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6 commenti su “Milano | Ronchetto sul Naviglio – Open day M4 per ammirare le talpe pronte a partire”

      • Se svolti di 360° torni al punto di partenza, con la stessa direzione (geometria di quinta elementare).
        Un po’ come il concetto di padania… gira e rigira e non succede mai nulla

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        • Il concetto di Padania è la vera chiave di volta (o di svolta) per l’Italia del nord che mantiene il resto di questo paese allo sfascio, dove un presidente della Repubblica duosiciliano mette il becco dove non gli compete, distruggendo ancor più in paese già di per sé diviso.
          I veri ritardi della M4 sono stati accumuluati prima dell’Expo proprio perché si doveva pendere dalle “grandi labbra” dell’inefficiente governo romanetto, che oltre a perder tempo con approvazioni e nulla osta, centellinava i soldi nonostante la regione Lombardia avesse un residio fiscale annuo di 56 miliardi di euro.

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