Ringraziamo anzitutto Minz68 per il bellissimo lavoro di raccolta e ricerca che ha fatto per ricostruire la costruzione fotografica del Cordusio fatto a suo tempo su Skyscrapercity.
Piazza Cordusio è una delle più importanti piazze milanesi, anche per funzione viabilistica e strategiche. È da sempre centro storico e nevralgico della città, di elevato rilievo storico e artistico.
Crocicchio già in epoca imperiale, il Cordusio divenne importante con l’avvento dei Longobardi. Infatti, trent’anni dopo la distruzione di Milano (538-539) ad opera degli Ostrogoti condotti da Uraia (prima metà del VI secolo – 540), il re dei Longobardi, Alboino, scende in Italia nel 569. Da allora l’area divenne Langobardia, e in seguito Lombardia. Con la scomparsa di Alboino nel 572, la Provincia venne divisa fra i tre generali (che divennero duchi). Ad Albino toccò la “desolata Milano”. Il suo palazzo, che sorgeva nell’odierna piazza, era detto “De curte ducis” (o “Curia ducis“, ossia la corte dei duchi lombardi), da cui per corruzione “Cortedoxi“, quindi “Corduce” e infine “Corduso” o “Cordusio“. La corte ducale venne subito soppiantata dal nuovo palazzo del Broletto vecchio (Palazzo Reale) e il palazzo al Cordusio venne smembrato e probabilmente attraversato dalla contrada delle Galline.
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, Cordusio venne ridisegnata, diventando un importante nodo del traffico cittadino e portando alla demolizione di molti edifici per fare spazio a nuove strutture:
- Palazzo Broggi, costruito tra il 1899 e il 1901 da Luigi Broggi, fu sede della Borsa di Milano dal 1900 (prima collocata nel Palazzo dei Giureconsulti in via Mercanti) fino al 1932, ed è oggi in vendita;
- Palazzo delle Assicurazioni Generali, costruito tra il 1897 e il 1899 su progetto di Luca Beltrami e Luigi Tenenti;
- Palazzo Biandra’, tra via Mercanti e via Tommaso Grossi, realizzato nel 1900 su progetto sempre di Luca Beltrami, costruito in libere forme rinascimentali. Ex sede milanese della banca Sanpaolo IMI, oggi il palazzo ospita, tra gli altri, una filiale della banca Intesa Sanpaolo;
- Palazzo del Credito Italiano, la cui prima costruzione fu a cura di Luigi Broggi, oggi è in attesa di nuovi proprietari.
Purtroppo dopo la Seconda Guerra Mondiale i palazzi furono interamente ristrutturati e ammodernati, perdendo le meravigliose sale di fine Ottocento.
Al centro della piazza inizialmente era stata eretta una delle tante colonne votive di Milano, costruite durante la peste del 1576 come altare per le preghiere. Successivamente, nel 1624, venne eretta una statua raffigurante San Carlo Borromeo, che venne spostata nel 1786 nell’omonima piazza nei pressi della Chiesa di Santa Maria Podone. Si dice che la decisione fosse stata presa dal Governatore austriaco di allora, giustificandola come di “intralcio alla circolazione”, dopo che andò a sbattervi contro con la carrozza. Infine, a piazza conclusa e rinnovata, il 26 novembre 1899 al centro venne inaugurata la statua a Giuseppe Parini che ancora possiamo ammirare.
Ed ecco la storia della sua realizzazione che ancora oggi possiamo vedere. Appena dopo l’unità d’Italia, la zona del Cordusio assunse questo sviluppo:
Dove si vede la vecchia piazza Mercanti, con ancora la porta della Pescheria Vecchia e la porta Cumana verso il Cordusio (ora attraversate dai varchi di Via Mercanti). Il Cordusio stesso è poco più di uno slargo, non una vera piazza. Per l’apertura della via Mercanti, la porta della Pescheria Vecchia viene presto demolita (nel 1864, in concomitanza con l’inizio dei lavori di risistemazione della piazza del Duomo). Non si hanno notizie precise sulla demolizione della porta Cumana, verso il Cordusio, se non che la via Mercanti viene definitivamente aperta per il passaggio delle carrozze (e poi dei tramways a cavalli) nel 1877-78. Deve essere in questa occasione che si demolisce anche parte dell’isolato compreso tra il Cordusio, via delle Galline e via Fustagnari, tagliato a metà dalla nuova via Mercanti. Lungo la via Mercanti, nel nuovo tratto così aperto, vengono ricostruiti sui due lati della strada i palazzi, ma forse viene lasciato in stato di semi rudere proprio l’angolo sullo slargo del Cordusio, che in tutte le foto successive sembra in stato di degrado.
Ecco un immagine di via Mercanti verso il Cordusio, datata 1885
Dove si vede l’ingresso “secondario” di “Alla città di Mosca”, un negozio di pellicce; l’ingresso principale era nello slargo del Cordusio, dall’altra parte dell’isolato. Visibile anche un’osteria, con la “Birra Golmbach, spillata direttamente dal barile”. Rimane qualche dubbio sulla datazione di questa foto, perchè si vede anche un cartellone pubblicitario dei pianoforti “Ricordi e Finzi”; lo stesso tipo di pubblicità apparirà in altre foto molto successive, del 1897. Benchè all’epoca i tempi fossero più rilassati, è difficile pensare che una campagna pubblicitaria durasse più di 10 anni senza modifiche… L’edificio in cui si trova l’osteria sembra comunque abbastanza nuovo e infatti dovrebbe avere pochi anni, essendo coevo all’apertura di via Mercanti.
L’apertura della piazza è connessa ovviamente alla creazione della via Dante, a sua volta frutto di grandi sventramenti nell’antico tessuto urbano lungo la direttrice verso il Castello. Dal 1884, subito dopo l’esposizione del piano Beruto, si comincia a pensare alla futura via Dante, lungo la direttrice Cordusio-Castello. Già nel 1885 Beltrami costruisce alcune abitazioni verso il fondo della via, nei pressi del futuro largo Cairoli. L’apertura della nuova via è approvata nel 1886, ma i lavori veri e propri di demolizione cominciano soltanto il 30 aprile 1888 e le costruzioni delle nuove case nel 1889. I lavori procedono speditamente e quindi le nuove costruzioni sulla via risultano stilisticamente omogenee (eclettico, per lo più). All’edificazione della via lavorarono nel decennio 1880/1890 Antonio Citterio, Antonio Tagliaferri, GB Casati, Giuseppe Magni, Luigi Broggi, Giuseppe Sommaruga, Luigi Franchi, Antonio Comini, Andrea Ferrari, Carlo Formenti, Romeo Bottelli, Oreste Portaluppi. Nel 1889 il Comune bandisce un concorso con scadenza nel 1891 per la migliore opera edilizia sulla nuova via; è lecito pensare che a quella data la via sia più o meno completata. Nonostante ciò è soltanto nel 1893 i tram vengono instradati lungo via Dante: probabilmente la sistemazione finale del tratto fra il Cordusio e la via Meravigli è stato l’ultimo ad essere eseguito (si presume).
Le prime foto databili a dopo l’apertura di via Dante sono del 1897. Fra il 1893 e quell’anno probabilmente si sono avuti: completamento degli edifici intorno a piazza Cordusio (i due lati rettilinei, non l’ellisse) e l’allargamento del primo tratto di via Orefici.
La foto seguente mostra la situazione nella piazza e nelle adiacenze; senza data ma forse 1897 o poco precedente.
Si vede l’ingresso di “Alla città di Mosca”, la tintoria dell’ “Erede Botta” (poco leggibile), un negozio di tale F. Evangelisti, le pubblicità dei pianoforti “Ricordi” (già vista!) e un altro cartellone pubblicitario con “Fabbrica di guanti e cravatte”, probabilmente dello stesso negozio visto nella foto di qualche anno prima che si è trasferito.
Altre foto del 1897, appena prima dell’inizio dei lavori del palazzo delle Assicurazioni Generali. Nella prima, sotto la scritta “Merletti”, si vede la scritta “liquidazione” sulla facciata dell’edificio, che infatti sarà completamente demolito.
L’immagine di Via Orefici mostra i grandi cartelloni pubblicitari messi a coprire gli sventramenti: ancora quella gigantesca dei pianoforti “Ricordi e Finzi” garantiti “per 10 anni”; dello sciroppo “Negri” per bambini, contro la tosse asinina; del “Caffè concerto – spettacoli serali”, con entrata libera alle prove diurne, nella via privata Orefici; del “pane di lusso caldo” sfornato quattro volte al giorno, con consegna a domicilio in “qualunque ora del giorno”.
Ancora insegne a coprire le demolizioni, la panetteria di Luraschi Carlo e il suo “pane di lusso”, affiancata dalla “cantina Cordusio” e dall’ “Antico Negozio” (chissà cosa vendeva!).
Un altro paio di immagini del lato ancora da costruire della piazza, dove sorgerà il palazzo del Credito Italiano (Unicredit)
Una foto datata 1900 del palazzo delle Assicurazioni, con nuovi lavori sulla piazza. Ormai si riconosce perfettamente il luogo.
Ancora due immagini riguardanti il lato della piazza dove sorgerà il palazzo del Credito Italiano (Unicredit): la prima è di nuovo un’immagine dell’inquadratura già vista, ma uno dei palazzi è in via di demolizione;
la seconda è una cartolina, con una rara inquadratura della piazza ancora incompleta! La costruzione del Credito Italiano si accompagnerà all’apertura di via Tommaso Grossi e alla distruzione della piazzetta delle Galline e dei vicoletti afferenti
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