Milano | Zona Forlanini – Il Quartiere Forlanini, piccola città ideale, o quasi

Il quartiere Forlanini è un quartiere della Zona 4 di Milano. Realizzato  tra il 1960 e il 1964 su progetto dell’Ufficio Studi e Progetti dello I.A.C.P.M. (Istituto Autonomo Case Popolari di Milano), del C.R.A.P.E.R. (Centro per la Ricerca Applicata sui Problemi dell’Edilizia Residenziale), e dei Dr. Arch. Giacomo Jori, Max Pedrini, Alberto Morone, Alessandro Lissoni, Ing. Mario Tanci, Luciano Baldassari, Pietro Lingeri, Antonio Cassi Ramelli.

Si sviluppa su una superficie totale di 350.000 m2, con una densità edilizia di circa 20.000 m3 su ettaro.
L’impianto urbanistico è uno dei primi esempi di quartieri immersi nel verde, a causa della frammentarietà della collocazione degli edifici e delle attrezzature, ingloba un quartiere artigiano privato e un piccolo quartiere realizzato dallo IACP su Via Mecenate nell’immediato dopoguerra; una zona centrale e alcune aree tra gli edifici di abitazione sono destinate ai servizi, alcuni dei quali mai realizzati. Prevede il riscatto da parte degli inquilini nell’arco di venti anni, ed è caratterizzato dall’alta qualità delle finiture e dell’esecuzione, nonchè dalla presenza di villette e case a schiera, realizzate tra il 1956 al 1957; gli edifici che lo completano, da 5 a 7 piani, corredati di aree verdi, sono realizzati dal 1960 in poi.

Si trova a sud del viale Forlanini che gli ha dato il nome, tra la cintura ferroviaria di Milano est, via Mecenate e la tangenziale est. Qui fino al dopoguerra era ancora territorio agricolo, compreso nelle frazioni di Monlué, Taliedo, Morsenchio e a est di Calvairate.

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Il quartiere è ben tenuto, pieno di giardini comuni e privati, dove le suddivisioni sono quasi ovunque contraddistinte da siepi. Parcheggi interrati e in trincea. Unica pecca forse è l’omogeneità degli edifici, dove le case sono state realizzate quasi tutte con lo stesso disegno e nello stesso periodo con facciate in mattoni rossi incorniciate da fasce marcapiano bianche.

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L’ingresso principale lo si ha da piazzale Ovidio, dove un supermercato funge da perno commerciale al quartiere, assieme alla Chiesa di San Nicolao della Flue con la sua forma alquanto bizzarra (della quale ci occuperemo in un altro articolo). Altri punti commerciali si trovano in Via Dalmazia, in Via Zante e Via Cipriano Facchinetti.

Possiamo dire che il Comune poteva anche mettere a verde le aiuole al centro delle rotatorie anziché sistemarle a sassolini, come vediamo in alcune foto di seguito. Comunque gli abitanti si trovano bene, le macchine sono poche e non invasive così come il verde pare sia veramente ben curato.

 

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Il quartiere che ruota attorno a Piazza Artigianato, è stato realizzato in epoca precedente al Quartiere Forlanini e ha come epicentro la piazza che da anni gli abitanti lamentano sia un po’ abbandonata. Posta a pochi metri da viale Forlanini, un tempo era animata da molti negozi. Gli abitanti da anni chiedono una possibile pedonalizzazione della piazza o perlomeno che sia ridotto il flusso automobilistico, visto che è uno dei punti che collegano il quartiere Forlanini con il viale che unisce l’aeroporto con la città. Vorrebbero diventasse un luogo di aggregazione, con ristoranti e locali all’aperto, in modo tale da poter vivere la piazza. Il tutto in vista poi dell’arrivo della fermata della M4 Forlanini, che sicuramente trasformerà ancora di più quest’angolo di Milano in un lago di grande traffico nel quartiere. Qui il nostro articolo di qualche anno fa.

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5 commenti su “Milano | Zona Forlanini – Il Quartiere Forlanini, piccola città ideale, o quasi”

  1. Condivido il giudizio positivo per aver frequentato assiduamente il quartiere per molti anni. E’ sicuramente un pezzo di città molto vivibile.
    La periferia di Milano è migliore, pur tra molti problemi, di quella di tante altre città anche grazie a questo tipo di quartieri. Perché il Forlanini-Monluè non è certo un caso isolato.
    Il 50 % della Milano attuale è stata costruita con gli strumenti dell’edilizia sociale, una tradizione che a Milano e provincia data fin dalla fine del diciannovesimo secolo, grazie alle cooperative, a società benefiche come l’Umanitaria e negli anni successivi al Comune e allo Stato.
    Questo è almeno un aspetto in cui Milano può davvero vantarsi di essere una città “Europea”.
    Almeno fino alla fine degli nni ’70 del 900 la qualità di questi quartieri è sempre stata decente e in genere migliore dei pezzi di periferia nati da edilizia in regime di “libero mercato”.
    Oltre a questo quartiere abbiamo molti altri esempi, come il Comasina, il quartiere Feltre il Zara-Testi-Suzzani e moltissimi altri quartieri di iniziativa pubblica. Per non parlare della bellissima edilizia sociale eclettica o liberty costruita fino al 1920 o anche di alcuni quartieri di epoca fascista.
    La qualità architettonica di tutti questi quartieri è comunque molto migliore di gran parte dell’edilizia residenziale pubblica e non, costruita a Milano dopo gli anni ’80-90
    Si pensi ad esempio ai brutti edifici costruiti degli ultimi 15 anni a Rogoredo, al quartiere Adriano, a Bruzzano

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  2. Salve, dovrei trasferirimi per lavoro proprio in zona forlanini e siccome sono un ” provinciale ” marinaro per giunta, non sono pratico ( e non amo molto ) delle grandi città, quindi pensavo di trovare un alloggio in questo quartiere, abbastanza vicino a dove devo lavorare, cercando quindi di ambientarmi e vedere poi se trasferirmi altrove o meno, ho letto diversi articoli e vedo che è un quartiere relativamente tranquillo, anche e adesso ne ho trovati aluni recenti riferiti a furti nei box, scassi in abitazioni e auto, campi nomadi nelle vicinanze….vero è che la tranquillità nelle grandi città è una cosa estremamente relativa, perchè la gente si sposta per commettere quello che vule commettere…ma avere quqntomeno un indicazione da gente che conosce bene Milano sarebbe per me molto utile. Un grazie in anticipo!!!!

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  3. Salve Maximiliaccio,
    io mi sono trasferita in questo quartiere da circa un anno, nella zona vicino a piazza ovidio, all’inizio di via mecenate. La mia esperienza è limitata perché lavorando non ho avuto modo di frequentare tantissimo il quartiere ma per quello che ho potuto vedere è una zona tranquilla: i servizi non sono moltissimi ma c’è effettivamente tutto quello che può servire (l’esselunga, un minimarket, farmacia, panettiere, tabaccaio, qualche baretto carino e qualche altro un po’ più malfamato, un ristorantino economico, scuole, un campo sportivo…). In generale, nonostante appena arrivata fossi un po’ prevenuta sulla zona, mi sembra un posto estremamente vivibile, per essere a Milano è davvero verde (oltretutto il parco forlanini è vicinissimo) e tranquillo, senza troppo traffico né brutta gente in giro. E’ un quartiere con un tasso medio di immigrazione e sicuramente c’è una comunità rom nelle vicinanze, non so di preciso dove, ma la convivenza mi sembra molto tranquillla e non ho mai visto situazioni allarmanti. La mia impressione è che spostandosi verso la fine di vie mecenate (verso la tangenziale) il quartiere sia più abbandonato, da una percezione di maggior insicurezza, ma potrei sbagliarmi perchè non conosco bene quella zona. Anche a livello di mezzi il quartiere è abbastanza ben servito: in forlanini hanno aperto da poco il passate ferroviario e fra qualche anno arriverà la metro blu, il tram 27 porta in duomo in circa mezzora e l’areoporto di linate e la stazione di rogoredo sono a 10 minuti di macchina. La tangenziale è poi veramente vicinissima e facilita molto gli spostamenti. In generale, considerando anche i costi abbastanza bassi degli affitti e degli appartamenti in vendita mi sembra una zona che offre un buon compromesso per Milano: non è un quartiere “affascinante” (sicuramente spostandosi più verso il centro si trovano quartieri architettonicamente più carini e più serviti da mezzi e negozi ma anche èiù cari e trafficati) ma offre una buona comodità e tranquillità

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  4. VIvo qui da 45 anni, e quindi il mio giudizio è sicuramente di parte 🙂 però credo che siano i posti a Milano con un rapporto qualità della vita/costo così buono. La zona interna (per intenderci fra Viale Forlanini, via Mecenate e la tangenziale) è stata tutta edificata negli anni 60/70 con l’idea di renderlo un quartiere autonomo in termini di servizi, ed infatti tutti gli abitanti del quartiere hanno frequentato la scuola dell’obbligo qui, creando una comunità abbastanza affiatata (cosa rara a Milano) dove tutti si conoscono, almeno di vista. la comunità Rom presente da ormai più di 30 anni in via Zama, a parti episodi singoli e sporadici, ha sempre convissuto senza grossi problemi, anche grazie al lavoro di inclusione portato avanti dalle istituzioni scolasitche e delle parrocchie. E’ vero che negli ultimi anni si sono registrati aumenti di furti nei box e negli appartamenti, ma credo che sia così per tutta Milano e che dipenda anche dalla fortuna. Io, che come detto vivo qui da sempre, non ho mai subito furti e conosco persone che ne hanno già subiti un paio. Il comitato per la sicurezza del quartiere, (http://comitatosicurezza.it/) è attivo da qualche anno per interloquire con le istituzioni ed aumentare la forza delle istanze provenienti dai residenti. L’aspetto associativo è abbastanza sentito ed esistono diverse opportunità per vivere il quartiere da protagonista, aiutando a non renderlo un quartiere dormitorio, ma una zona viva e pulsante. Il Cinema Teatro dell’oratorio (www.cinemateatrodelfino.it) è un punto di riferimento culturale sotto casa, con cicli di film e spettacoli teatrali di livelli a prezzo contenuti, l’associazione sportiva nata dal comitato genitori dell’ I.C. De Andreis (www.associazionefda.it) offre corsi sportivi per bambini e adulti a prezzi calmierati…insomma…tanta roba 🙂

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  5. L’omogeneità degli edifici (che poi non sono tutti identici a ben guardare, ma ci sono variazioni e alcuni sono proprio diversi), o meglio il coordinamento stilistico, è un valore, non una pecca, perché rende i quartieri di questo tipo armoniosi e gradevoli esteticamente; basti pensare che le migliori esperienze urbanistiche moderne (Amsterdam in primis) hanno siffatte caratteristiche, mentre l’eterogeneità della città sviluppata con un’edilizia libera e non pianificata spesso dà un senso di disordine e incompletezza.

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