All’inizio di settembre sono iniziati i lavori per la costruzione di un percorso ciclabile sotto al tunnel di Santa Bibiana.
Sicuramente un’opera attesa e importante, come hanno dimostrato le incursioni degli attivisti in alcune manifestazioni spontanee volte a segnalare – abusivamente – il percorso riservato alle biciclette con un’approssimativa striscia di vernice a terra.
Buona, dunque, la presa di coscienza che ha portato a prendere provvedimenti e a garantire maggior sicurezza alle persone che utilizzano le due ruote come mezzo di spostamento tra i quartieri Esquilino e San Lorenzo.
Occorre, però, vedere il risultato di questi lavori. Purtroppo l’epilogo non è così decente come le premesse.
In primo luogo la ciclabile non è protetta da cordoli ma dalla consueta striscia di vernice gialla che, seppur ben segnalata, tra pochi mesi, se non settimane, sarà probabilmente scolorita come la maggior parte della segnaletica orizzontale romana. Non solo, non proteggendo in maniera adeguata la striscia riservata alle bici e non essendoci telecamere a scoraggiare gli incivili, durante le ore di maggior traffico ci ritroveremo, come al solito, con orde di incivili che tentano la “furbata” sorpassando a destra le auto in coda.
Altro elemento di un’approssimazione imbarazzante è il percorso ciclabile per chi da San Lorenzo deve procedere verso l’Esquilino. Ebbene, in questo caso si è semplicemente riconvertito il piccolo marciapiede esistente escludendolo dal passaggio pedonale, cosicché una persona che si trovi in via di Porta San Lorenzo dovrà districarsi in un complicato e alquanto pericoloso susseguirsi di attraversamenti pedonali per raggiungere il lato opposto, cosa che, quindi, non succede rendendo inutile la pista ciclabile in quel tratto. In tutto questo occorre ribadire che non è stato posto alcun deterrente alla limitazione della velocità delle auto, che qui scorrono come se si trovassero su una pista di formula una, con conseguente difficoltà sia per i ciclisti che per i pedoni che dal tunnel devono svoltare a sinistra.
In tutto questo, è stata anche soppressa la fermata degli autobus prima del tunnel che consentiva l’interscambio con il trenino Roma – Centocelle.
L’ultima critica concerne la scarsa visione di un progetto globale. Duecento metri di linea gialla stesa a terra non serviranno a rendere appetibili le due ruote, soprattutto se al termine dell’area riservata si ritorna al caos di via Tiburtina, dove si gioca alla Roulette Russa con auto e furgoni in doppia fila, ingorghi, aree pedonali non rispettate e via dicendo.
Perché non integrare questo progetto con uno più serio in grado di collegare viale Manzoni, e dunque via Labicana, Colosseo, Fori, con via Tiburtina, e dunque l’università, il policlinico, la stazione AV.
Questo progetto, invece, sembra nato solo per mettere una pecetta, stando attenti a non dare troppo fastidio alle auto che continuano a sfrecciare indisturbate.
Se i progetti devono essere questi, tanto vale risparmiare i soldi e aspettare qualcuno che abbia una reale visione di città del XXI secolo.