Milano | Cinque Vie – Garage Sanremo: il “brutto” toglie il disturbo

Testo e foto di Matteo Pacini

Non è mai piaciuto a nessuno. Considerato antiestetico e inadeguato, sia per forma che  per destinazione d’uso, l’ex Garage Sanremo, nel cuore delle Cinque Vie, è da sempre stato al centro di polemiche riguardo la sua ingombrante presenza nel cuore della Vecchia Milano.

L’area, che si identifica tra le odierne vie Zecca Vecchia, Fosse Ardeatine, Valpetrosa e Piazza San Sepolcro, corrispondeva al Foro della antica Mediolanum romana, come testimoniano i resti archeologici nei sotterranei della vicina Biblioteca Ambrosiana e della Chiesa del Santo Sepolcro.

Nella parte occidentale di quest’ area, che si estendeva per circa 160 metri in lunghezza e 100 in larghezza e che corrispondeva all’incrocio tra Cardo eDecumano Massimo, si affacciava l’antica Zecca Imperiale, attiva fino al V secolo d. C. e dalla quale prende nome l’attuale Via della Zecca Vecchia.

Frettolosamente realizzato in stile razionalista nel 1949, sui resti di ruderi post-bellici,  “il Garage Sanremo insiste in una porzione di città che è stata oggetto di rilevanti interventi di disegno, riassetto, sostituzione e riorganizzazione edilizia avviati a partire dal periodo postunitario e proseguiti nei primi decenni del Novecento (http://www.riformaremilano.polimi.it/?page_id=14).

Questa parte di città era, infatti, al centro di uno scellerato piano che vedeva passare, nel pieno centro storico della città, un’arteria automobilistica di grande impatto a discapito di interi quartieri che sarebbero stati abbattuti. Il piano, fortunatamente, fu solo parzialmente realizzato e naufragò col passare degli anni.

Proprio in quest’ area si colloca, inoltre, la storica Sede della Federazione dei Fasci Milanesi, luogo simbolo del regime fascista e pregevole esempio di architettura razionalista eretto da Piero Portaluppitra il 1935 e il 1940 (http://www.portaluppi.org/opere/sede-della-federazione-dei-fasci-milanesi/) (oppure qui).

Data la complessa stratificazione storica dell’area e l’alto valore simbolico che essa rappresenta nella memoria della storia cittadina, il Garage Sanremo, di proprietà comunale, è considerato esteticamente e funzionalmente inadeguato ai caratteri del luogo e sarà oggetto di previsioni trasformative da parte del Fondo Immobiliare Comune di Milano II, gestito da BNP Paribas.

Nell’ottica del riuso di spazi urbani inutilizzati, promossa dall’amministrazione per la riconfigurazione di una parte di città di indiscutibile interesse pubblico, il Garage Sanremo, a seguito della sua dismissione, è stato utilizzato per funzioni temporanee e di servizio nell’ambito di Expòincittà nel 2015 e di mostre ed eventi nelle diverse edizioni del Design Week,che hanno visto i padiglioni a capanna di stampo industriale riempirsi di installazioni tra arte contemporanea e Design.

Entro il 2018, il garage Sanremo sarà demolito senza lasciare traccia, facendo spazio alla realizzazione di un edificio residenziale/ricettivo di circa 5mila metri quadri e permettendo la realizzazione di una seconda piazza sulle orme del tracciato dell’antico foro romano, dando finalmente soddisfazione a tutti coloro che lo hanno sempre considerato un obbrobrio ma che probabilmente avranno qualche problema di parcheggio in più nelle giornate di shopping milanese.

 

Matteo Pacini – Umbro di origine, a Milano da qualche anno, si divide tra la curatela di mostre d’arte contemporanea e lo studio del territorio. Specializzato in fotografia e Archeologia Industriale, si occupa di catalogazione di siti in via di riqualificazione, con lo scopo di salvaguardare la memoria delle loro forme e funzioni originali. Vive e lavora fra Foligno e Milano.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

3 commenti su “Milano | Cinque Vie – Garage Sanremo: il “brutto” toglie il disturbo”

  1. Benissimo! Ottima notizia per tutto il centro città, un’area così vasta e pregiata era a dir poco sprecata per far posteggiare delle auto. Si sa già come sarà la piazza?

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  2. Spero che il Comune (visto che l’area era sua) abbia imposto a chi ci costruirà di fare anche un parcheggio ad uso dell’edificio di polizia e carabinieri di fronte. Così le auto di servizio possono essere tolte e la piazza (San Sepolcro) finalmente risistemata.

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