“La lesione della potestà pianificatoria comunale appare evidente e soprattutto il sacrificio delle prerogative comunali risulta non proporzionato, con violazione del principio di ragionevolezza di cui all’art. 3 della Costituzione”.
È solo uno dei passaggi delle tre ordinanze del TAR della Regione Lombardia nell’ambito di tre ricorsi presentati da altrettanti proprietari di immobili nei confronti del Comune relativamente alla norma sul recupero degli edifici abbandonati del Piano di Governo del Territorio. I pronunciamenti di fatto danno ragione al Comune che, nel difendere la norma comunale, ha sollevato il tema di incostituzionalità dell’articolo 40 della Legge Regionale 18/2019 che consente ai proprietari degli immobili abbandonati di ottenere un bonus edificatorio fino al 25% e di costruire in deroga alle norme morfologiche e a quanto previsto dal PGT.
Si legge nelle ordinanze: “La norma regionale incentiva in maniera assolutamente discriminatoria e irragionevole situazioni di abbandono e di degrado, da cui discende la possibilità di ottenere premi volumetrici e norme urbanistiche ed edificatorie più favorevoli rispetto a quelle ordinari. L’applicazione dell’art. 40-bis anche agli immobili fatiscenti individuati prima della sua introduzione – come pure a quelli segnalati direttamente dai privati – stravolge la pianificazione territoriale del Comune, il quale aveva elaborato e introdotto un regime speciale per il recupero dei citati immobili, proprio tenendo in considerazione l’impatto degli interventi di riqualificazione sul tessuto urbano esistente. Difatti, un conto è riqualificare un immobile, conservandone la medesima consistenza (oppure demolirlo, consentendo il recupero della sola superficie lorda esistente: art. 11 delle N.d.A.), un altro conto è riconoscere a titolo di beneficio un indice edificatorio aggiuntivo, oscillante tra il 20% e il 25%, cui si accompagna l’esenzione dall’eventuale obbligo di reperimento degli standard”.
“Il legislatore regionale – scrive ancora il TAR – ha imposto una disciplina ingiustificatamente rigida e uniforme, operante a prescindere dalle decisioni comunali e in grado di produrre un impatto sulla pianificazione locale molto incisivo e potenzialmente idoneo a stravolgere l’assetto del territorio, o di parti importanti dello stesso, in maniera del tutto dissonante rispetto a quanto stabilito nello strumento urbanistico generale”.
“L’applicazione della disposizione regionale comprime in maniera eccessiva – con violazione degli art. 5, 97, 114, secondo comma, 117, secondo comma, lett. p), terzo e sesto comma, e 118 della Costituzione – la potestà pianificatoria comunale, in particolare dei Comuni che hanno più di 20.000 abitanti (come il Comune di Milano), non consentendo a siffatti Enti alcun intervento correttivo o derogatorio in grado di valorizzare, oltre alla propria autonomia pianificatoria, anche le peculiarità dei singoli territori di cui i Comuni sono la più immediata e diretta espressione”.
“Pur essendo rimessa al Consiglio comunale l’individuazione degli immobili abbandonati e degradati, è comunque consentito al proprietario di un immobile di certificare con perizia asseverata giurata, oltre alla cessazione dell’attività, anche la sussistenza dei presupposti per beneficiare del regime di favore di cui all’art. 40 bis. Il Comune quindi non ha la facoltà di selezionare, discrezionalmente, gli immobili da recuperare, in quanto l’applicazione della norma regionale può avvenire anche su impulso del proprietario del manufatto. L’assoluta incertezza in ordine all’impatto sul territorio di una tale previsione, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo, impedisce al Comune una coerente programmazione in ambito urbanistico, rendendola in alcune parti, anche importanti, del tutto ineffettiva”.
La violazione della Costituzione viene riscontrata anche rispetto a contraddizioni della legislazione regionale stessa.
“La norma appare altresì irragionevole – con violazione dell’art. 3 della Costituzione – nella parte in cui non si rapporta ai principi contenuti in altre norme della stessa legge regionale n. 12 del 2005 (in specie quelli riferiti alla riduzione del consumo di suolo) e della legge regionale n. 31 del 2014 (“Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e la riqualificazione del suolo degradato”), poiché la riduzione del consumo di suolo rappresenta un obiettivo prioritario e qualificante della pianificazione territoriale regionale, orientata ad un modello di sviluppo territoriale sostenibile”.
Infine, secondo il TAR, “l’art. 40 bis appare in contrasto anche con i principi di uguaglianza e imparzialità dell’Amministrazione discendenti dagli artt. 3 e 97 della Costituzione, visto che riconosce delle premialità per la riqualificazione di immobili abbandonati e degradati in favore di soggetti che non hanno provveduto a mantenerli in buono stato e che hanno favorito l’insorgere di situazioni di degrado e pericolo, a differenza dei proprietari diligenti che hanno fatto fronte agli oneri e ai doveri conseguenti al loro diritto di proprietà, ma che proprio per questo non possono beneficiare di alcun vantaggio in caso di intervento sul proprio immobile. La norma regionale, quindi, incentiva in maniera assolutamente discriminatoria e irragionevole di situazioni di abbandono e di degrado”.
In conclusione il TAR sospende il giudizio perché gli atti siano trasmessi alla Corte Costituzionale.
“Dal primo giorno dico che la Legge Regionale sugli immobili abbandonati è sbagliata negli obiettivi e incostituzionale nella forma e le ordinanze con cui il Tar invia le carte alla Corte Costituzionale rafforzano le nostre convinzioni. Mi dispiace che per far passare questi concetti si sia dovuto attendere un’ordinanza in sede giudiziale e che la politica non abbia agito autonomamente per sanare questa indebita ingerenza sulle normative comunali da parte della Regione Lombardia, che peraltro mina l’equo trattamento tra i proprietari favorendo paradossalmente i rischi di abbandono degli immobili. Il recupero non passa certo dal regalare bonus a chi abbandona, non passa certo dal lasciare la possibilità di non far niente per altri 5 anni”.
Così l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran commenta il pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia a favore del Comune di Milano nell’ambito dei ricorsi di tre proprietari di immobili relativamente alla norma sul recupero degli edifici abbandonati del Piano di Governo del Territorio.
“Ieri ho chiesto l’attivazione di un tavolo di lavoro per modificare la Legge Regionale che oggi è ancora più urgente e che deve rispettare gli obiettivi che si era prefissato il Comune approvando nel PGT una normativa forte ed innovativa contro l’abbandono, messa in discussione proprio da questa legge che riteniamo sarà dichiarata incostituzionale.
A quel tavolo lavoreremo con serietà e rigore per modificare significativamente quella legge, con l’obiettivo che vengano date certezze anche ai proprietari ed agli investitori. Sono infatti loro quelli più danneggiati da una legge che avendo basi così deboli dimostra che ha sbagliato chi pensava fosse un modo per aggirare il PGT di Milano.
Il TAR ribadisce che non può essere compressa l’autonomia del Comune, cui spettano le scelte di pianificazione generale in virtù del principio di sussidiarietà sancito dall’articolo 118 della Costituzione, come più volte statuito e ribadito dalla Corte Costituzionale in precedenti decisioni, e come ho più volte ricordato – un po’ inascoltato – nelle scorse settimane. Ora si riparte dal PGT e troveremo il modo per evitare che questa bolla illusoria alimentata ad arte possa nuocere agli investimenti ed alle iniziative di rigenerazione e riuso, che certamente siamo contenti di accogliere”.
La replica della Regione:
“Non essendo parte in causa nei ricorsi presentati contro il Comune di Milano da privati proprietari di immobili, Regione Lombardia non ha potuto dedurre le sue argomentazioni e descrivere la piena costituzionalità della norma per altro già riconosciuta dal Governo che non l’ha mai impugnata.
Ecco perché non sono minimamente preoccupato della remissione alla Corte Costituzionale dell’art. 40 bis della legge 12/2005″.
Lo comunica in una Nota l’assessore regionale al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni, commentando le tre ordinanze con il quale il Tar ha rimesso alla Corte Costituzionale l’art. 40 bis della legge 12/2005.
“Pur nel pieno rispetto dell’Ordinanza – prosegue l’assessore – non ne condivido i contenuti, evidentemente l’esito di un procedimento dove Regione, appunto, non ha potuto portare le proprie argomentazioni. Le motivazioni infatti descrivono una realtà completamente diversa rispetto alle vere finalità della normativa. Questo palese equivoco derivante dalla mancata partecipazione di Regione al giudizio, mi lascia assolutamente ottimista sull’esito della Corte Costituzionale”.
“Spesso – prosegue la Nota – ci si riempie la bocca di recupero di aree dismesse e poi si vorrebbe precludere di fatto alla Lombardia di adottare normative per favorirne il recupero, norme che devono valere per tutta la Lombardia e non solo per Milano. Siamo convinti che la Corte Costituzionale accoglierà in pieno le nostre argomentazioni.
Adesso che il Tar ha trasmesso gli atti alla Corte Costituzionale, toccherà a quest’ultima pronunciarsi su tale legge e decidere sulla sua eventuale incostituzionalità. Solo quindi davanti a tale giudizio, Regione Lombardia potrà difendersi nel merito, spiegando la ratio delle proprie scelte politiche e amministrative, e lo farà nel migliore dei modi”.
“Personalmente, come detto – conclude l’assessore Foroni – sono fiducioso che alla fine la Corte Costituzionale riconoscerà la piena legittimità costituzionale della normativa regionale. Fintanto che la Consulta non statuirà sull’eccezione di costituzionalità, la singola norma rimarrà pienamente valida ed efficace così come la restante parte della legge sulla rigenerazione urbana che non è stata toccata dall’ordinanza del Tar”.
Il nuovo progetto piace a tutti, ma il vero dilemma è accettando il progetto poi siamo disposti pagarla cara con progetti , non allo stesso livello di quest’ultimo in giro per la città? Veramente bel dilemma !!!
Ci sono troppi palazzi abbandonati, per 1 bello non vorrei vedere la 10 brutti! (Per me è no).
Esattamente il punto del contendere.
C’è una legge, si applica la legge. Il Far West, no grazie.
Complimenti a UF per come ha presentato il problema, con una serie di casi che di presterebbero a stravolgimenti speculativi e altri che potrebbero portare alla distorsione di interessi nel lasciare edifici nell’’abbandono per anni per vincere il premio di volumetrie.
Ciò non toglie che sarebbe bello che il ponte Serra venisse realizzato magari con una soluzione che scongiuri la perdita della faccia per comune o sviluppatore e che non diventino immediatamente precedenti per futuri casi analoghi
Spero che la Consulta, ove anche ritenesse fondati gli argomenti del TAR, reprimesse questa mania di protagonismo dei TAR, che chiamati a verificare la correttezza amministrativa degli atti, entrassero semplicemente nel merito di tale ambito: il Comune ha operato secondo legge e norma? Si o no?
I dubbi di costituzionalità lasciateli agli organi giudicanti, non a quelli di conformità amministrativa.
Qui siamo tutti arbitri di calcio, ma qualcuno facesse il guardalinee per una volta.
Guarda che il tar ha fatto quello he doveva fare, probabilmente sollecitato dal comune durante il giudizio, non ha fatto altro che reputare “non manifestamente infondata” l’eccezione di incostituzionalità e quindi ha rimesso la questione davanti alla consulta che deciderà. Nel frattempo i giudizi in cui quella norma è rilevante sono sospesi.
Non è che il tar ha deciso niente né tantomeno si sogna dj sostituirsi alla consulta, purtroppo il titolo dell’articolo è molto fuorviante, invece l’articolo in sé è fatto meglio
In regione sono buoni solo a far norme per cementificare e asfaltare, come se Milano e la Lombardia non avessero già sacrificato il proprio territorio e la propria bellezza.
Basta!
Leggo i primi due commenti e non capisco di cosa parlino. Qui abbiamo una norma della regione che premia chi abbandona gli edifici per 5 anni regalandogli una edificabilità maggiore del 25 per cento. Un obbrobrio mai visto. Invece di fargli pagare il degrado li premiano. Ma politici abbiamo? Dovrebbero garantire il pubblico e premiano il privato degradato
Al di là delle disquisizioni su competenze di giurisdizione e sulla costituzionalità della norma, penso di non sbagliare se dico che questa legge regionale è davvero scritta male. Di fatto, invece di incentivare il recupero agevola la speculazione, inducendo i proprietari a lasciare abbandonati gli immobili per 5 anni…
Ahahahhahahahah.
I soliti incompetenti in regione Lombardia.
Non sanno mandare puntuale un treno.
Non sanno scrivere una legge
Forse sanno gestire le case popolari ALER.
Oppure sanno distruggere la sanità.
4 successi.
Filotto.
Sanno molto bene come si mettere i soldi in banca però.
Sanno molto bene come si mettono i soldi in banca!
E soprattutto come si tolgono
La regione Lombardia deve cambiare passo su tante cose: ambiente, mobilità, urbanistica, sanità. Siamo nel 2021 e alcune cose vanno risolte con senso di responsabilità e competenza.
Devono andare a casa.
Non c’è una cosa che toccano e non diventa me..da.
Hanno mandato tutti gli ambiti regionali in malore.
Sono capaci solo a fare automobili smog e profitti per gli ospedali privati. E per cognati, generi, moratti vari e bertolasi inquisiti
Sarà molto difficile. Purtroppo le città in Lombardia sono in minoranza. La maggior parte dei Lombardi è gente che ha fatto Bingo con la propria azienducola famigliare e che si chiude dentro la propria villa uscendo solo per spendere soldi.
Il concetto di Pubblico e di bene comune non esiste, tutto ciò che vogliono se lo possono comperare. Ambiente? Nelle loro ville c’è un ambiente perfetto!
Si ma ragazzi, cambiate blog siete patetici.
Forse “Bingo “ l’hai fatto tu col reddito di cittadinanza che ” La maggior parte dei Lombardi con l’azienducola”te lo paga.
Squallido.
Si chiama “Stato Sociale” o in inglese wellfare… Questo sconosciuto.
Sai, fuori dalla tua villetta esistono tante persone che il reddito di cittadinanza non lo possono chiedere al papà.
Di certo tuo papà’ non ti ha spiegato che per avere e riuscire a mandare avanti “un’azienducola” non basta aver vinto al Bingo.
Sempre che paghino le tasse e non assumano in nero…
Ops ho detto quello che fanno la maggioranza delle aziende del nord Lombardia?
Se guardi nel merito il TAR, dietro richiesta di alcuni costruttori, si è espresso sollevando delle questioni di incostituzionalità della norma regionale rimandando il giudizio alla Corte Costituzionale perché:
1) Non rispetta la pianificazione territoriale dei comuni (le prevarica)
2) Rende impossibile l’attività dei comuni nell’individuazione degli immobili meritevoli dato che la legge regionale non riconosce tale esclusività, anche i proprietari di immobili possono farne richiesta.
3) la legge in questione è incoerente con altre leggi regionali in materia di consumo di suolo (obiettivo primario)
4) incentiva la speculazione edilizia e consumo di suolo.
Se poi questi costruttori per dare lavoro a chi ha ora il reddito di cittadinanza chiede in cambio di devastare il territorio…per giunta vendendo o affittando gli immobili a prezzi proibitivi anche no! E’ un ricatto che è stato fatto negli ultimi 30 anni e non più accettabile…
Vedendo poi come ora chiedono sovvenzioni…prima hanno privatizzato i loro utili e ora socializzano le loro perdite…
Milano in balia di amministratori regionali incompetenti, arroganti e presuntuosi sta pagando caro questo prezzo, in materia non solo edilizia: sanità, trasporti ferroviari, case popolari. Tutto ciò che è in mano a questa gente incompetente è un vero disastro ma la cosa peggiore è che manca totalmente la capacità di autocritica. Questi vanno avanti come treni allo sbando (vedi il disastro di Pioltello) perpetrando continuamente i loro tragici errori. 🙁
Il titolo dell’articolo è scritto molto male, il TAR non ha dato ragione a nessuno in questa fase. Ha solo reputato manifestamente infondata la questione di incostituzionalità della legge regionale, come sostenuto dal comune, rimettendo la questione davanti alla consulta.
Se dovete copiare gli articoli almeno sceglieteli bene
Il fatto è che Wf legge solo i titoli, al massimo guarda le figure.
Oggi è particolarmente su di giri, deve aver dormito male. Anche la sua grammatica ne risente.
???????????
Wf style
Mah insomma. Il TAR ha rimandato alla consulta la questione sulla costituzionalità. Però ha utilizzato termini molto negativi riguardo la legge regionale.
Io non conosco bene quali sono le competenze del TAR rispetto alla consulta però non si può certo dire che “Il TAR non ha dato ragione ha nessuno”, anzi, ha continuato a scrivere che la legge regionale è: “irragionevole”, “non proporzionata”, “discriminatoria”, “ingiustificatamente rigida”.
Pare proprio dunque che il TAR abbia dato ragione al Comune rimandando alla consulta la questione sulla costituzionalità. Il TAR inoltre sembra essere così convinto e sicuro del suo parere che ha praticamente già scritto nero su bianco la sentenza che dovrà dare la consulta.
Ora vediamo cosa dirà la consulta ma: o quelli del TAR sono proprio stupidi esponendosi inutilmente al rischio di essere sbugiardati dalla consulta oppure conoscono bene la legge e sanno che certi ragionamenti logici non sono un’opinione politica.
Capisco ci siano le elezioni comunali, e Gallera abbia fatto la figura che ha fatto, ma questa campagna diffamatoria contro la sanità lombarda è obbrobriosa, soprattutto quando proveniente dai lombardi stessi. E’ l’altra faccia della medaglia dei Brianzoli che vanno in giro a dire che Milano è una città di merda (perché non la governa la Lega).
I flussi di mobilità sono abbastanza chiari su quale sia il sistema sanitario più apprezzato dagli italiani: https://www.gimbe.org/osservatorio/Report_Osservatorio_GIMBE_2020.02_Mobilita_sanitaria_2018.pdf.
Begio ma leggilo l’articolo non ti arrampicare sui palazzi abbandonati
La regione Lombardia non sa nemmeno scrivere una legge.
Figuriamoci gestire in ordine
TRENORD
ALER
SANITÀ PUBBLICA
Disastri su tutti i fronti
Ecco le due nuove comari che se la cantano e se la suonano
??????? (sempre Wf style)
Ah scusa, dimenticavo:
???????????????????
In Regione Lombardia l’unica legge che conoscono è quella scritta sui pezzi di carta che tengono nel loro portafoglio. Se quei pezzi di carta ti consentono di far qualcosa allora quel qualcosa si può fare, tutto il resto è fingere di essere istituzionali.
L’unica legge che conoscono in Regione Lombardia è quella scritta sulla carta che tengono nel portafoglio. Tutto il resto è fingere di essere istituzionali.
E dai, caro@Andrea, sono sicuro che tu non sia uno stupido, non far torto alla tua intelligenza scadendo a questi livelli.
?????????????????????????
Scusa ormai mi sono Wffinzato.
Andrea di solito scrive cose interessanti anche se non sempre condivisibili.
O gli han rubato il nick oppure ha avuto una brutta giornata… capita.
E’ venerdi per tutti! 😀
????????????????????
Anche per Wf
????????????????????
In genere mi annoia o mi stomaca, a giorni alterni, buontempone di tuo fratello Si Tav.
Con te, cambia l’orientamento politico ma non la stucchevolezza degli interventi. Quasi meglio le faccine da prima elementare che le espressioni verbali
Metodo Fontana&Gallera
?????????
Trenord
Aler Lombardia
Vaccini e sanità
Leggi bocciate
Filotto!
??????
A proposito di stucchevolezza degli interventi…
La verità fa male…non capisco come continui a giustificare le grandi lacune della giunta regionale. In campo urbanistico ha creato una legge senza logica che qualche analfabeta funzionale a interpretato a favore della Regione…riguardo ai trasporti ha fatto di tutto per mettere i bastoni fra le ruote alla riforma del sistema tariffario contro quanto deciso dai comuni e dai bacini TPL di Milano, Monza, Lodi e Pavia…solo per questioni ideologiche…mentre nel frattempo continua con la stessa politica delle sovvenzioni per il cambio di automezzi da 30 anni…lato teleriscaldamento non batte colpo….lato sanità si è avverato quanto paventato da auditor esterni già ai tempi dell’influenza suina: un’ecatombe totale…insomma la Lombardia, come l’Italia, è un miracolo perché va avanti nonostante vi siano tante troppe lacune sistemiche.
Bisogna guardare in faccia la realtà, rimboccarsi le maniche e rimettere ordine. il tuo atteggiamento di guardare da un’altra parte per non vedere è semplicemente puerile