In questi giorni di caldo agosto, è stata completata la trasformazione del tutto settentrionale del grande piazzale Francesco Bacone in area “pedonale” allargata. Piazzale Bacone è a due passi da Corso Buenos Aires e piazzale Loreto. Per il momento sono state tracciate le linee a terra per delimitare i percorsi pedonali e stradali, oltre ai nuovi parcheggi.
Sarà una trasformazione in due tempi, per migliorare la qualità e la fruibilità degli spazi, l’accesso a scuole e negozi e la sicurezza stradale. L’operazione fa parte del progetto Piazze aperte per ridisegnare anche piazzale Bacone e le vicine vie Spontini, Monteverdi, Matteucci e Paracelso, nel Municipio 3 a nord est della città, che vedrà anche la partecipazione attiva dei cittadini.
Qui la situazione di metà agosto in via Spontini. La via è stata trasformata in senso unico, direzione piazzale Bacone, con la variazione della sosta in via Spontini da linea a lisca di pesce. Sono stati recuperati posti auto che permetteranno l’ampliamento dei marciapiedi in piazzale Bacone e agli incroci per una maggiore sicurezza stradale degli attraversamenti. Inoltre ci sarà una migliore accessibilità alle scuole, un aumento dello spazio pedonale, l’istituzione della zona 30 e una ricucitura dei percorsi ciclabili.
Questo invece è l’angolo di piazzale Bacone all’incrocio con via Monteverdi.
Qui invece ci siamo spostati verso Via Carlo Matteucci e via Paracelso.
Sappiao che l’intervento di urbanistica tattica è il preludio a una sistemazione più ampia e definitiva, e noi ce lo auguriamo. Soprattutto perché il piazzale è assediato dalle autovetture parcheggiate ovunque, dai binari morti e dal pavé che qui è veramente inutile.
Riferimenti fotografici: Roberto Arsuffi, Comune di Milano,
Tag: Loreto, piazzale Bacone, Via Spontini, Via Morgagni, via Monteverdi, via Matteucci, via Paracelso, Urbanistica Tattica, Piazze Aperte, Municipio 3
“Sappiao che l’intervento di urbanistica tattica è il preludio ad una sistemazione più ampia e definitiva…”
Questa sarà la sistemazione “DEFINITIVA” per intendenderci..Italian style famoso nel mondo!. Per di più dato che nessuno innaffierà le piante e manterrà le fioriere il tutto è destinato a degrado.
Che orgoglio!!!
Sono veramente felice per questi interventi.
Efficaci in zone dove era essenziale intervenire, la scuola di fronte ne beneficerà.
Voglio altri 5 anni di tutto ciò, per una Milano bella solidale e rigenerata !
sopratutto mettere degli alberi in vaso senza sistema di irrigazione, dureranno tanto!!!!
Eh speriamo che i milanesi non siano cosi allocchì da eleggere il fantoccio pistolero di salvini.. sarebbe un danno enorme per la città più moderna e avanti del Paese
Io invece vorrei le linee di circonvallazione 90/91 in corsia riservata continua, senza delinquenti che ti rubano anche le mutande, incivili che urlano al telefonino e balordi che ti menano.
Vorrei tutti i viali di Milano alberati con alberi veri. Una manutenzione del verde almeno decente.
Meno sciatteria diffusa.
Meno sporcizia e sbandati che defecano agli angoli delle strade.
No ad altri 10 anni di tutto ciò.
Ricorderei al signor Davide Franchi ed al signor Anonimo del 17 Agosto ore 22:09 di poter rimanere in tema di Urbanfile. In prossimità di elezioni ci sono altri canali appositi ed ognuno ha il diritto di votare per chi vuole. Poi c’è chi come me non vota da parecchi anni ed anche quella è una scelta. Grazie
Molto bene. Continuare così, ma anche trovare una soluzione per i parcheggi e’ essenziale. Bene la notizia di qualche giorno fa che sono state individuate 6 nuove possibili soluzioni per i residenti
Gran figata sti progetti.
Finalmente Milano sta diventando con gran fatica europea.
Ci vogliono altri 10 anni avanti così.
Soltanto dementi come Wf possono apprezzare interventi simili, quattro vasi buttati lì e pittura in terra e ci si sente subito europei… poveri voi
Ma mettere delle piante serie ? L’esperimento delle piantine in vaso è già stato fatto in altre zone con risultati deludenti: seccate dopo pochi mesi e prese subito di mira da taggari & co con conseguente aumento del degrado.
Certo che dal comune più ricco d’Italia ci si aspetterebbero degli interventi migliori. Meglio di niente eh, ma questo (come si diceva prima) con due vasi Ikea e quattro mani di vernice sull’asfalto sarebbe accettabile solo a cinisello balsamo
Cosa c’è di difficile da capire che si tratta di interventi provvisori e sperimentali?
È davvero così complicato capire come funziona l’urbanistica tattica? Si sperimentano sistemazioni provvisorie, molto poco costose, che diventeranno permanenti, con interventi strutturali, se avranno successo e si troveranno i fondi.
Basta dire che l’intervento era atteso da tempo dalla maggior parte dei cittadini, commercianti e scolari e famiglie che frequentano il quartiere. Certo è solo l’inizio ma proprio per non sprecare soldi l’intervento è ridotto all’essenziale e con il contributo attivo di chi vive la zona, se poi funzionerà, come in tante altre piazze è già successo, l’intervento avrà una portata ben più incisiva. Certo all’inizio bisognerà farci un pò l’abitudine al cambiamento, magari qualcuno si lamenterà comunque perchè non potrà accompagnare i figli a scuola in macchina o non potrà fermarsi con l’auto davanti a i negozi, ma sono sicuro ne trarrà grande benificio tutto il quartiere e soprattutto i nostri ragazzi che frequentano le scuole e il parco vicino.
Ho notato che la ciclabile viene fatta proseguire verso via Matteucci (bene) ma non su via via Paracelso, dove è stato realizzato un attraversamento ciclabile (transennato) verso la fantomatica ciclabile di via Donatello: qualcuno sa se ciò sia una conferma dell’abbandono del progetto di ciclabile in via Donatello?
I nuovi elementi di arredo, panchine in legno grezzo e tavoli da picnic, per loro caratteristiche sembrano più adatti ad un paesaggio alpino che ad una moderna città europea e proprio mal si raccordano con i giardini antistanti.
La confusione ricorda piuttosto una vecchia pubblicità con Ernesto Calindri che beveva il Cynar ad un tavolino del bar piazzato in mezzo al traffico. Operazione di riqualificazione decisamente mal riuscita, peccato!
Teresa, abbiamo avuto la stessa idea, non avevo letto il tuo post quando ho scritto il mio
🙂
Urbanistica tattica e patti di collaborazione
Sulla validità delle iniziative dell’urbanistica tattica credo che nessuno abbia più dubbi, se non altro sotto l’aspetto del coinvolgimento e della compartecipazione della cittadinanza della zona alla riappropriazione di spazi urbani o invasi dalle vetture o sottoutilizzati/mal utilizzati.
Più dubbioso resta il percorso dell’iniziativa da ‘’provvisoria’’ a ‘’permanente’’ perché ingabbiata nelle pastoie burocratiche nonché nella ricerca dei fondi necessari alla realizzazione definitiva. Allora forse un’idea da verificare e sperimentare può essere il coinvolgimento nei patti di collaborazione non solo della cittadinanza attiva della zona ma anche di sponsor disponibili a legare il loro nome all’iniziativa (quanto meno disponibili a co-finanziare la stessa). Oggi come oggi molte aziende sono probabilmente sensibili ad iniziative di miglioramento ambientale.
Ora si puó cambiare none alla piazza in Ernesto Calindri, attore noto per un carosello anni ‘60 in cui sorbiva il Cynar su un tavolino in mezzo al traffico. Chi usa le panchine é come Calindri. La “recinzione delle nuove aree puramente disegnate é data da rastrelliere e pianticelle in barile. I bimbi sono portati a giocare in quelle aree pericolosamente a ridosso delle auto, col rischio che attraversino senza guardare. Naturalmente i mozziconi di ciclabile sono deserti. La zona, invece é divenuta sede di bar e pub e allora andava tram/ pedonalizzata, ripristinando una linea tranviaria in Spontini (binari e catenaria ci sono) a valico di Buenos Aires, in condivisione coi pedoni. Bene i parcheggi a pettine, peccato che qundo hanno rifatto Abruzzi li hanno evitati.