Milano, San Siro.
Il Comune di Milano si prepara a sostenere una parte dei costi per il progetto del nuovo stadio di Milan e Inter. Palazzo Marino ha infatti messo sul tavolo un contributo massimo di 36 milioni di euro, cifra che verrà successivamente detratta dal prezzo di vendita del Meazza e delle aree circostanti, inizialmente stimato in 197 milioni dall’Agenzia delle Entrate. Se l’accordo dovesse andare in porto, l’esborso finale per i club scenderebbe a circa 161 milioni.
Un’altra clausola chiave riguarda l’earn out (il guadagno): se le società dovessero cedere lo stadio nei primi cinque anni dall’acquisto, il 50% della plusvalenza spetterebbe al Comune. Considerando che l’investimento complessivo dei club sfiora il miliardo, l’operazione potrebbe garantire un impatto positivo sui conti pubblici per diversi anni.

Come saranno ripartite le spese
Il contributo comunale si concentrerà su tre voci precise:
- Bonifiche delle aree verdi: fino a 9 milioni, con l’impegno che i terreni tornino di proprietà comunale e diventino un parco pubblico.
- Spostamento del tunnel Patroclo: massimo 12 milioni, su richiesta dello stesso Comune per allontanare l’impianto dalle abitazioni vicine.
- Demolizione e riqualificazione del Meazza: fino a 14 milioni.
Le somme, complessivamente pari a 36 milioni, saranno scalate a consuntivo al termine dei lavori.

Le fasi del progetto
Il cronoprogramma prevede quattro step principali: ricostruzione del tunnel Patroclo, realizzazione del nuovo stadio, interventi di rifunzionalizzazione sul Meazza e infine l’ampliamento delle aree verdi, che raggiungeranno i 52 mila metri quadrati. Ogni fase sarà garantita da fideiussioni: in caso di mancata esecuzione, il Comune potrà rivalersi sulle società e decidere come completare le opere.





I paletti della maggioranza
La maggioranza di Palazzo Marino, in particolare il Partito Democratico, ha posto alcune condizioni inderogabili:
- capienza dello stadio fissata a 70 mila posti (non 60 mila come ipotizzato inizialmente dai club);
- rispetto delle volumetrie urbanistiche;
- obiettivo di neutralità carbonica, da raggiungere senza compensazioni esterne.
Le tensioni politiche
Non mancano però frizioni all’interno della stessa maggioranza. Il consigliere Alessandro Giungi ha ribadito la sua contrarietà al progetto, annunciando voto negativo. La bozza della delibera arriverà in giunta l’11 settembre, per poi passare alle commissioni competenti e infine in aula. Nel frattempo, la vicesindaca Anna Scavuzzo continuerà a incontrare i consiglieri per sondare il clima politico e verificare se ci saranno i numeri necessari per l’approvazione.


- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Milan e Inter, Comune di Milano
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Quindi come già aveva anticipato qualcuno i costi della bonifica verranno pagati dai cittadini….grande sala come al solito non ne azzecchi una
Sarebbe bello se il progetto prevedesse anche un piano per la viabilità nella zona. E’ indecente che una parte della città, forse una delle più popolose, sia “ostaggio” ogni 2 giorni di un evento, che sia una partita di campionato, di coppa o un concerto. Strade con circolazione veicolare quasi impossibile per ore (compresi i mezzi di superficie), parcheggi tutti esauriti, soste vietate che spuntano in ogni marciapiede.
Bel colpo,Sala!
ma Sala e’ il padrone di Milano , lui e i suoi amichetti? Non mi risulta, quindi lui non puo andare contro a quello che vogliono i cittadini
È stato votato, ha avuto la maggioranza e continua ad averla, può fare quello che vuole fino a che non decadrà, funziona così la democrazia.
Si, vabbè Ruben, il discorso “è stato votato, può fare quello che vuole, funziona così la democrazia” è una semplificazione da scuola materna, neanche da elementare. E’ da questi tre neuroni ballerini che nasce la banalità del male.
Invece è proprio così.
Lo stadio è di proprietà comunale, è vecchio ed è antieconomico rifunzionalizzarlo. L’alternativa è vendere l’area alle squadre, con garanzie di verde e di viabilità.
Non c’è una seria opinione di massa, con argomenti stringenti, che si oppone alla demolizione, ma solo un comitato di irriducibili movimentisti ideologizzati alla Corbani, smentiti in merito ai costi, qualche vicino di zona e qualche attempato tifoso da tastiera “non toccate la Scala del calcio”. Età media altissima, statisticamente molti di loro non ci sarebbero nemmeno all’inaugurazione, pur augurando loro lunga vita.
La maggior parte dei milanesi non è con loro.
Gli agit prop hanno il diritto di esprimersi e la giunta ha il dovere di ignorarli.
No, no Ganz, si sbaglia: è lei l’ideologizzato -anzi indottrinato- che assorbe tutta la propaganda degli Hedge fund made in U$A che controllano Inter e Milan e che tanto vogliono bene al nostro benemerito sindaco incalzinato.
Vada a leggersi l’intervista di Claudio Trotta: “Lo stadio di San Siro può essere ristrutturato e ospitare concerti tutto l’anno: dati alla mano, il calcio non sembra *indispensabile* per ripagare lo stadio: i ricavi del Meazza arrivano al 69% da voci extracalcistiche, stando al bilancio dell’anno scorso”.
No, è lei che sbaglia, Bauxia, uno che epiteta come vecchio rincoglionito prossimo al decesso chi ritiene SanSiro la Scala del calcio non merita nessuna considerazione.
Claudio Trotta parla proprio domo sua, si cerchi un’altra location invece di sparare numeri a caso, si sa mai che qualche furbo lui unico al mondo ci creda.
Ultima volta vhe il Comune ha fatto fare una valutazione all agenzia delle entrate era per il pirellino..Asta assegnata al doppio della valutazione dell’Agenzia delle entrate. Per lo stadio quindi, oltre che basarsi sulla valutazione dell’agenzia delle entrate che verosimilmente sottostima il valore dello stadio e, sopratutto, delle aree circostant… Sala fa pure lo sconto!! Spero almeno che Inter e Milan regalino un abbonamento gratis a lui e a tutta la giunta… Ah no… Loro allo stadio gratis ci vanno gia…
Con chi la fai l’asta per lo stadio? Con il Brera o con l’Alcione? Come se fosse un asset a portanuova e non un mastodonte da demolire il cui unico valore è dato dal sedime. Analista in quale delle Big Four?
Intanto inizia a fare l’asta per lo stadio, escludendo tutti terreni circostanti dove le squadre vogliono speculare (comprare per due lire) e costruire centri commerciali, hotel etc etc… poi dai la possibilita’ a chi vince di utilizzare lo stadio per concerti invece che per partite di calcio… Tutto l’anno. Vediamo se Milan e Inter riescono a comprarlo ancora per quattro lire. Se non vincono loro se ne andassero a Rozzano e Rogoeedo come avevano promesso. Gli stadi privati vanno costruiti su terreni privati, solo il comune di Milano fa un asta disegnata su misura per incassare il meno possibile. Speriamo che anche qui la procura abbia qualcosa da dire…
L’asta è una tua proposta polemica ora, non è mai stato oggetto di discussione pubblica, perché San Siro sarà ricostruita su terreni di fianco al mastodonte e qualsiasi progetto serio richiede tutto lo spazio possibile a disposizione. L’area è un pacchetto unico, prendere o lasciare.
E’ anche uno sviluppo edilizio? Certo, come tutti gli stadi contemporanei delle grandi città o dei grandi club, progetti ambiziosi e integrati.
Ripetere pappagallescamente che il comune svende lo stadio, dopo che si è stati smentiti dall’Agenzia delle Entrate, e proporre personali Businness Plan da Facebook, è patetico.
Non sei informato. Il nuovo stadio sorgerà siculo sedime libero, e quello vecchio verrà destrutturato. È un pacchetto unico e non potrebbe essere altrimenti. Sono normali operazioni di sviluppo immobiliare (lo è anche costruire uno stadio) come se ne fanno a decine all’estero. Il Comune ricava quanto equo secondo l’agenzia delle entrate (ma ovviamente tu ne sai di più) e si libera del buco nero San Siro senza Milan e Inter, che costerebbe decine di milioni all’anno per manutenzione di un coso vuoto tranne il solito concerto di Vasco e i “tutti esauriti” da biglietti gratis dei Trapper di turno.
Ma sai , se con i tutti esauriti dei trapper di turno e di Vasco ci fai tornare i conti, perché abbatterlo?
La musica in fin dei conti tira ben più del calcio, come vendita biglietti…..
Esatto!!!
I concerti non fanno lontanamente gli incassi del calcio, e lasciano ancor meno al comune, checché ne dica qualche… organizzatore di concerti.
Lo stadio Meazza è un capolavoro di architettura che appartiene a noi milanesi di vecchia data
Come al solito i “politicanti” fanno quello he vogliono. Ma credo che bisognerebbe iniziare una rivoluzione, ma non alla francese, di più.
Il benessere che mi darà vedere in futuro (e già ora) gli irriducibili illogici piagnucolare sulla demolizione di questo mostro di cemento è qualcosa che non ha prezzo. Me ne godrò ogni minuto
Mi sembra giusto: i soldi per le piscine pubbliche non ci sono. Ma ci sono quelli per aiutare i poveri club a costruirsi lo stadio.
Cosi come ci saranno – con qualche alchimia legislativa – per le opere che il privato non riuscirà a garantire per le Olimpiadi Milano-Cortina (si proprio quelle: le Olimpiadi piu sostenibili di sempre, quelle a costo zero ecc…)
E direte: e l’interesse pubblico?
Come siete demode, come siete populisti! L’interesse pubblico non esiste!
Ecco si, magari in una riedizione del trickle-down thatcheriano qualche briciolina cadrà dal tavolo…e voi accontentatevi! Non siate ideologici, suvvia!
Finalmente si decide di procedere ignorando comitati di quartieri paladini del “no a tutti i costi” foraggiati da chissà quale partito politico che ha evidentemente come unico interesse quello di paralizzare 1 miliardo di investimenti per uno stadio che e’ stato dichiarato inadatto perfino per Euro 32 (con le fantomatiche e paventate ristrutturazioni giudicate antieconomiche) e in un’area che e’ oscena e insignificante al di fuori del contesto della partita. Le voci contrarie ad oggi non hanno portato nessuna alternativa realistica, vociferando di ristrutturazioni che le squadre non vogliono sobbarcarsi (giustamente e legittimamente), ipotetici utilizzi alternativi (solo concerti, come se una struttura del genere potesse andare avanti nelle condizioni attuali a fare concerti 365 giorni l’anno), e immobilismo all’italiana (condannando le squadre a un lento declino). Il resto e’ noia.
Non riesci a distinguere (e digitare) su una banale tastiera il verbo essere, però mi vuoi spiegare che demolire lo stadio più bello del mondo favorisce un miliardo di investimenti.
Poi il problema sono i maranza, non gli analfabeti come te
mi domando perchè si debba costruire uno stadio meno capiente di quelli che c’è. A Milan Cremonese c’erano 70.000 spettatori. Nei derby, nelle partite con squadre che lottano per lo scudetto e per le partitedi Coppa, ci sono sempre richieste di biglietti per 85/90 mila biglietti. Perchè intestardirsi sul limite 70.000??..Sarebbe uno stadio per pochi, con prezzi esorbitanti.