Milano, Arzaga. Dopo anni di abbandono, potrebbe finalmente esserci una svolta per il palazzetto del ghiaccio Agorà, in via dei Ciclamini, all’Arzaga. Nei giorni scorsi è stata infatti presentata in Comune una proposta di riqualificazione da parte di Ice Friends, la società che gestisce l’Accademia del Ghiaccio di San Donato Milanese.
Come ha reso noto l’assessora allo sport Martina Riva durante una commissione comunale congiunta con il Municipio, la proposta – pervenuta a giugno 2025 – prevede un investimento di circa 5 milioni di euro per il restauro e il rinnovamento strutturale dell’impianto, chiuso ormai da oltre tre anni.





Un progetto di rilancio completo
Il piano punta a una riqualificazione totale, sia interna che esterna: nuovi spazi dedicati al pubblico (come skybox e bar), una coibentazione esterna a cappotto per migliorare l’efficienza termica, e un generale incremento del comfort e della funzionalità della struttura.
Particolare attenzione verrà data anche alla sostenibilità energetica, con l’installazione di pannelli solari da 500 kW destinati ad alimentare impianti e pompe di calore.
Ice Friends ha richiesto una concessione d’uso trentennale per ammortizzare l’investimento, proponendo di trasformare l’Agorà in un centro polifunzionale e aggregativo, aperto non solo allo sport ma anche ad attività sociali e culturali.

I tempi e le prospettive
Se l’iter amministrativo dovesse procedere senza intoppi – tra conferenze dei servizi e gara pubblica – l’avvio del cantiere potrebbe arrivare nel corso del 2026, con conclusione dei lavori entro il 2027, considerando circa nove mesi di lavori effettivi.
Un’occasione di riscatto per un simbolo abbandonato
Inaugurato nel 1989 come punto di riferimento per il pattinaggio su ghiaccio, l’hockey e numerosi eventi sportivi e culturali, l’Agorà è chiuso dal gennaio 2023. In questi anni la mancanza di manutenzione e la totale assenza di gestione hanno favorito il degrado: vandalismi, occupazioni abusive e persino piccoli incendi hanno contribuito a un deterioramento sempre più evidente.
Che questa sia finalmente la volta buona per riportare in vita un luogo amato da tanti milanesi e restituirlo alla città come spazio di sport, socialità e cultura?
