Milano | Sempione – Caselli daziari all’Arco della Pace ok al restauro

Pare ci siamo: gli ex-Caselli daziari all’Arco della Pace finalmente saranno restaurati e completati. Impacchettati esattamente un anno fa per un restauro e un adeguamento alle nuove esigenze, i lavori non partirono mai. Così per tutto Expo, abbiamo avuto i due edifici daziari avvolti da ponteggi e pubblicità.

Ora pare che la Soprintendenza alle Belle Arti abbia dato il via libera per la ristrutturazione degli immobili. Infatti la pratica, bloccata per quasi due anni, prevede che il Casello di Levante diventi un polo destinato alla divulgazione e sperimentazione della cultura alimentare, mentre quello di Ponente in polo di diffusione dell’arte e della cultura del territorio. Il problema sollevato e che ha bloccato per così tanto tempo il progetto riguardava la destinazione d’uso dei due androni che per il Comune rimanevano spazi pubblici mentre per la società gestore (ATI che ha come capofila la Società Pessina Costruzioni Spa) li riteneva di sua pertinenza. L’accordo ora prevede la chiusura degli androni con vetrate — il progetto è stato autorizzato dalla Soprintendenza — ma li classifica come aree di servizio pubblico, spazi dunque di interesse comune. «Il Comune potrà utilizzare per 5 giorni l’anno il Casello di Levante e concordare con l’operatore concessionario l’utilizzo di quello di Ponente per 30 giorni l’anno per lo svolgimento di incontri, concerti, convegni, presentazione di libri, proiezioni», precisa l’assessore all’Urbanistica, Alessandro Balducci. Gli ex Caselli in piazza Sempione sono patrimonio del Demanio dello Stato ed entrarono nel piano di valorizzazione del 2013 (progetto Valore Paese) con l’idea di essere pronti per Expo 2015. (fonte Corriere della Sera)

Gli ex Caselli appartengono al complesso Monumentale dell’Arco della Pace e furono realizzati nel 1838

Per chi volesse avere un’idea di come erano ridotti i caselli un anno fa, questo è il nostro precedente articolo.

 

Arco delal Pace Casello

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4 commenti su “Milano | Sempione – Caselli daziari all’Arco della Pace ok al restauro”

  1. Il trucco sta nel riqualificare in giro in prossimità delle elezioni per meravigliare il popolo e ottenere il voto per poi lasciare andare il tutto alla malore.Infatti Milano è città senza manutenzione.Se avessero fatto queste opere di riqualificazione all’inizio del mandato(come avrebbero dovuto fare) ,dopo qualche anno sarebbero andate alla malora a seguito di imbrattamenti che non sarebbero mai stati puliti. Complimenti al furbo ufficio marketing.

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    • dai, mi pare un po’ qualunquista questa visione. resta sempre molto da fare in città, ma molto è stato fatto, anche lontano dalle scadenze elettorali.
      è sacrosanto criticare, ma non a vanvera. sennò la critica perde di sostanza. dopodichè liberi tutti, ovviamente.

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    • La vicenda è nota, recupera i vari articoli del Corriere Milano di Paola D’Amico e ricostruirai l’intera vicenda e capirai da te che non c’entra nulla con presunte mosse elettorali.

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  2. il vero restauro sarebbe ridare alla piazza una forma degna di tale nome, eliminando la “fossa” e le “gradinate” di viganò. questa forzata trasformazione in una sorta di “teatro” ha snaturato il concetto stesso di “piazza” imponendo ai flussi pedonali percorsi scomodi e tortuosi (e vanificando in gran parte la buona idea della pedonalizzazione) e, in ultima analisi, lasciando i caselli e l’arco molto più “isolati”, e quindi suscettibili di degrado, rispetto a quanto non fossero quando piazza sempione era aperta al transito delle auto.

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