Milano, San Siro.
Il Comune ha preso una decisione difficile: l’area occupata dallo stadio Meazza a San Siro, insieme al piazzale antistante, al Parco dei Capitani e allo spazio dove un tempo sorgeva il Palazzetto dello Sport (crollato sotto la nevicata del 1985), sarà venduta a Milan e Inter per 197 milioni di euro.

Dopo sei anni di stop and go, polemiche, ricorsi ed esposti – dal 2019, anno della prima proposta per un nuovo stadio – si è arrivati finalmente a un punto fermo. La decisione è stata confermata con un voto che ha diviso sia la maggioranza che l’opposizione: 24 favorevoli, 20 contrari (tutto il centrodestra tranne Forza Italia) e 2 astenuti. Ora si attende solo la firma del rogito per il passaggio ufficiale di proprietà.
Questo significa che Milano si prepara davvero a dire addio alla “Scala del calcio”, lo stadio che ha segnato la storia sportiva italiana e mondiale. Il Meazza non è stato solo teatro di gioie e dolori calcistici, ma anche di eventi musicali che hanno fatto epoca: Bob Marley nel 1980, Bruce Springsteen nel 1985 e nel 2003, David Bowie nel 1987, Vasco Rossi nel 1990, Michael Jackson nel 1997 e Luciano Ligabue nel 1997 e nel 2003, solo per citarne alcuni. San Siro è stato un luogo iconico anche per la musica.
Eppure, come è successo con lo stadio di Wembley a Londra, anche Milano vedrà il suo simbolo calcistico sostituito da un nuovo impianto. Pensare alla città senza il Meazza è un po’ come immaginarla senza la Scala; ma il futuro corre veloce. Il nuovo stadio, da 71.500 posti, sarà firmato da Lord Norman Foster e David Manica, architetti già protagonisti della ricostruzione di Wembley. Se non ci saranno intoppi legati a ricorsi o vincoli della Sovrintendenza (che scatteranno il 10 novembre sul secondo anello), si procederà rapidamente alla demolizione.

La città, come i tifosi e la politica, resta divisa: andare avanti guardando al futuro, sebbene rinunciando a un simbolo cittadino, o tenerlo quel simbolo della città, pur rischiando l’abbandono di un impianto obsoleto? Se le squadre fossero migrate fuori Milano, sarebbe stato un danno enorme: lo stadio sarebbe rimasto un gigante vuoto, difficile da riutilizzare. La scelta, seppur dolorosa, è stata quindi vista come necessaria per il bene della città e per competere a livello internazionale. Sebbene molti contestino proprio il fatto di avere venduto un bene pubblico. I cui oneri di gestione sarebbero gravati proprio sul pubblico, in caso di abbandono dell’impianto da parte delle due squadre cittadine, ribattono i favorevoli all’operazione.
Dopo il rogito attenderemo i progetti definitivi, pronti tra sette-otto mesi, successivamente si procederà con l’iter per la realizzazione del nuovo complesso, che non sarà più in concessione, come previsto nel primo masterplan del 2019, ma venduto ai club. La trasformazione dell’area richiederà circa dieci anni, con una grande rigenerazione urbana intorno al nuovo stadio. Oggetto di contestazione anche questa, da parte dei contrari, che, a ragione, sottolineano che si tratti di un’operazione immobiliare per ‘ripagarsi’ lo stadio e fare entrare soldi nelle casse delle società calcistiche. Che poi non è così diverso da quello che è successo allo stesso già citato stadio di Wembley a Londra, attorno al quale è sorto un nuovo quartiere ad alta densità.
Il progetto, affidato agli studi Foster+Partners e Manica, come già detto, partirà concretamente dopo la vendita. I primi bozzetti dovrebbero arrivare entro sei mesi. L’impianto sarà costruito accanto all’attuale Meazza con tre fasi di realizzazione:
- 2026: avvio del cantiere per lo spostamento del tunnel Patroclo e avvio dei lavori del podio e del nuovo stadio. Il nuovo sottopassaggio di via Patroclo servirà anche a smistare le auto verso due posteggi, uno per lo stadio (1.600 posti), l’altro per negozi e servizi.
- 2031: apertura al pubblico del nuovo impianto e avvio della demolizione parziale del Meazza (ne sarà abbattuto circa il 90%, mentre una parte del secondo anello verrà conservata, sperando anche in un idea migliore di quella illustrata sinora).
- 2032-2035: realizzazione del “comparto plurivalente” con uffici, hotel, parcheggi e spazi commerciali.
Secondo il masterplan, l’area prevede:
- 43.000 m² di uffici
- 20.000 m² per hotel (350 camere ciascuno, standard a 4 stelle)
- 15.000 m² di parcheggi
- negozi, ristoranti e un museo congiunto di Inter e Milan (biglietto ipotizzato a 38 €, circa 450.000 visitatori annui).
Unica certezza saranno i dettami della Sovrintendenza per il mantenimento delle tribune d’angolo Sud-Est del Meazza.
L’impatto economico stimato è enorme: 3 miliardi di euro all’anno, di cui 900 milioni a beneficio diretto dell’area di San Siro e 1,2 miliardi per l’intera area metropolitana di Milano.
Nel 2035, con la conclusione dei lavori, l’area sarà trasformata in un polo di attrazione con servizi e intrattenimento per residenti e visitatori: la nuova “Scala del calcio” e molto altro.



Lo stadio di San Siro nacque nel 1925 per volontà del presidente del Milan Piero Pirelli, appassionato di calcio inglese, che volle un impianto dedicato esclusivamente al football. Costruito in 13 mesi e inaugurato nel 1926, aveva inizialmente quattro tribune rettilinee e una capienza di 35.000 spettatori.


Nel 1935 il Comune di Milano lo ampliò a 55.000 posti aggiungendo curve e potenziando le tribune. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, negli anni cinquanta, vi fu edificata una gradinata sopraelevata continua (il cosiddetto «secondo anello») grazie alla quale raggiunse una capienza di quasi centomila spettatori. Negli anni Sessanta e Ottanta lo stadio fu teatro dei successi internazionali delle squadre milanesi.





In vista dei Mondiali del 1990 venne rinnovato con la costruzione del terzo anello e l’installazione della copertura completa, arrivando a 85.700 posti. L’8 giugno 1990 ospitò la partita inaugurale Argentina-Camerun.
Dopo ulteriori adeguamenti richiesti dalla UEFA, oggi San Siro conta circa 80.000 posti. Dal 2011 è gestito da M-I Stadio Srl. Oltre a calcio e derby storici, lo stadio ha accolto grandi eventi e concerti, diventando un simbolo sportivo e culturale di Milano.





Certo, lo stadio Meazza è talmente iconico da essere probabilmente l’unico stadio al mondo immediatamente riconoscibile per la sua forma. Se si mostrassero a cento appassionati di calcio stranieri le foto dei venti impianti più famosi al mondo, quello che verrebbe identificato da tutti sarebbe proprio San Siro.
Molti ritengono che potesse essere salvato e, ancora oggi, non manca chi spera in una demolizione solo parziale: rimuovere le aggiunte realizzate per i Mondiali del 1990 e trasformarlo in una grande arena per concerti.
E a questo proposito noi in passato avevamo suggerito di poterlo mantenere in toto, con nuove funzioni, magari con rimaneggiamenti che ne abbassassero i costi di gestione o ne aumentassero la redditività, peraltro tagliando del tutto i costi (sicuramente notevoli) della demolizione. Esempi di stadi uno a fianco all’altro non mancano nel mondo, come a Parigi al Parc des Princes. E se il problema è demolire per fare spazio alle nuove costruzioni che servono a sostenere economicamente il progetto del nuovo stadio, esistono comunque soluzioni alternative, come l’applicazione di meccanismi di perequazione per potere spostare i diritti di volumetria in altre parti della città. Insomma qualcosa forse si può ancora fare per salvare lo stadio di calcio più iconico al mondo.
A questo punto non ci resta che attendere e vedere come andrà a finire, sperando nel miracolo di Foster e Manica con un progetto che ci farà scordare il vecchio Meazza. O, ancora meglio, in un progetto complessivo che integri il vecchio stadio, invece di raderlo al suolo.



















- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Milan e Inter: Foster
- San Siro, Stadio, Milan, Inter, Stadio Meazza, Riqualificazione, Populous, Nuovo Stadio, Piazza Axum, M5 San Siro Stadio, Metropolitana, Norman Foster
L’unico appunto è che sia un po’ basso il prezzo di vendita dell’area
A parte che Parigi è 10 volte più grande di Milano, li due stadi vicini sono sfruttati grazie al fatto che è terra di Rugby e oltre alla nazionale ci giocano le squadre, mica solo coi concerti estivi….
San Siro può ospitare solo le amichevoli di Rugby (e in deroga), non abbiamo squadre di livello, la nazionale gioca giustamente nella capitale.
Bello ipotizzare di salvare San Siro ma non basta dire che “all’estero si fa” a mio parere.
Parigi non è mai nella vita 10 volte più grande di Milano, anzi.
Non conoscono il significato di metropoli…( le basi dell’urbanistica)
Come quelli che dicono che Roma e’ piu’ grande di Milano…ma lasciamo stare.
Guardatevi le immagini dal satellite e capirete una volta per tutte la grandezza della “metropoli” Milano che supera sicuramente Parigi ed altre blasonate citta’ europee..Punto!
Per fare solo uno dei mille esempi che si potrebbero fare un sapete che New York e’ composta da 5 citta’ e che Los Angeles nonostante la down town non sia chissa’ che..viene considerata citta’ fino a 70…80 km dal centro ( praticamente fino al nulla)..?..
Forse ora vi e’ piu’ chiaro come viene considerata una citta’ in ogni angolo del pianeta .( che non sono certamente i suoi confini ” comunali”..)
Non e’ difficile capitelo una volta x tutte
10 volte è chiaramente una iperbole ma nemmeno poi tanto.
L’area urbana di Parigi ossia quella che gravita quotidianamente su Parigi, collegata con la RER, servita dai due aeroporti ed è bacino dei due stadi, è la prima area urbana dell’Europa Occidentale e ha popolazione maggiore della Lombardia (che ha geografia ben diversa)
Quanti stadi paragonabili ai nostri del calcio ha? E per quali sport sono regolarmente usati?
Fregandocene della parte geografica (Parigi città è 105kmq, Milano 181) Milano ha 1.4M di abitanti, Parigi 2.05M: numeri che Milano fa con i comuni di prima corona ma che, se si guarda a Parigi sparano a 3M…
Vogliamo guardare più fuori? Città metropolitana e aggiungiamo anche la provincia di Monza Brianza (tot 4.1M) contro 6,7M della piccola corona (Hauts-de-Seine, Paris, Seine-Saint-Denis e Val-de-Marne).
Beh, trovo coerenza tra lo scritto di urbanfile e la realtà. Non credo che il comune abbia preso una decisione sofferta, non vedeva l’ora di liberarsi da un peso. Certo è che in questo caso il comune non può vendere ai privati e imporre a loro cosa poterci costruire. L’esatto contrario quando fu venduto il Pirellino e coima voleva realizzare il ponte serra per cui il comune si oppose. Siamo gestiti da dei geni dal 2016! Sul nuovo stadio è normale che lo vogliono le squadre insieme a tutta l’area intorno per poi invertire per ricavare e magari sanare i debiti. La parte triste è la lunghezza dei lavori ma siamo in Italia e va così, infine soliti uffici, abitazioni immagino per ricchi e centro commerciale . Una nuova idea a Milano è impossibile? Magari supportare i servizi, spazi di verde alberato, centri sportivi o altro?
Certo che Internet ormai è una fogna.
Perfetti sconosciuti senza competenze che danno dei geni a professionisti e persone che hanno studiato a fondo le complesse questioni burocratiche. Ma certo, loro si credono intelligenti a battere sulla tastiera. Chissà, loro, cosa avrebbero fatto, o cosa hanno fatto nella vita, per credersi così superiori. E random chiedono verde e servizi, quando è esattamente quello che si avrà con l’operazione.
Da fastidio la democrazia eh? Quella vera, concreta, dove le persone razionali, serie e concrete possono esprimersi e far sapere agli altri come stanno le cose e questo indipendentemente dai soldi che hanno in banca. O forse li hanno, ma non sono stati ottenuti rovinando le città…non sei d’ accordo? Bene, non ti resta che strillare: “guardieeeee!!!!”
La democrazia, nella sua forma ideale, si fonda sulla partecipazione consapevole dei cittadini, sulla pluralità delle opinioni e sul rispetto delle competenze. Delle persone (cito testualmente) “razionali, serie e concrete” non potrebbero pensare di avere sempre risposte semplici in tasca su questioni complesse. Questo si chiama populismo. E i soldi che si hanno o meno in tasca non sono il nodo della questione. Basterebbe solo l’umiltà di farsi delle domande e sapere di non sapere.
OHHH! L’ hai detto! IL populismo è (verbo essere) la democrazia, che nella sua etimologia, come senz’ altro saprai, significa “potere” al popolo e non “vado ogni cinque anni a votare perfetti ipocriti che di me se ne strafregano e che sono tutti a libro paga di ricchi e potenti”.
Circa la risposta semplice a soluzioni complesse, è un tema ampio e dibattuto della epistemologia da sempre e non sono pochi gli illustri scienziati e filosofi che hanno concluso che le soluzioni risiedono quasi sempre nella semplicità; la Natura stessa evolve (da milioni di anni…) in questo senso; la tecnologia umana quando raggiunge il vertice, è più semplice. E’ tipico dell’ intellettualismo sinistroide, fumoso, complicare le cose inutilmente.
Sarà la classica cattedrale nel deserto,alla fine le proprietà future di Milan e inter saranno costrette a vendere tutto quello che sarà vendibile dell’area per pagarsi i debiti contratti per costruire tutta questa operazione immobiliare se gli andrà bene, altrimenti finirà tutto in mano alle banche finanziatrici del progetto.Il Calcio da che mondo è mondo dal vertice fino ai piani più infimi produce solo debiti,spiace dover vedere demolito il Meazza per vedere al suo posto un qualcosa che alla fine sarà un’operazione in perdita.
Chissà perché l’essere umano ha sempre voglia di litigare con gli altri umani anziché esprimere serenamente la propria opinione.
D’altronde se non fosse così non ci sarebbero tutte le guerre che ci sono .
Le rigenerazione nelle grandi città ci sono sempre state vedi a Milano l’area del Duomo, via Dante e piazza Castello, le Varesine Garibaldi , via Ripamonti ecc. Sono stati cambi dettati da un mix di necessità ed opportunità. E sfido chiunque a dire che erano meglio prima .
Adesso tocca a S.Siro. Sono sicuro che sarà un bel progetto di cui beneficeranno tutti i cittadini dell’area.
Ora tocca aspettare 7-8 anni di altre rotture dei soliti comitati del NO. Pace.
“Chissà perché l’essere umano ha sempre voglia di litigare con gli altri umani anziché esprimere serenamente la propria opinione.” Infatti…ma evidentemente c’è anche chi pensa che le opinioni valgono solo quando sono le proprie o gli fanno comodo per tornaconto personale, non saprei…
Circa le “rigenerazioni” Milano è l’ esempio plastico di come il termine si presti ad essere ampiamente strumentalizzato: la copertura dei Navigli è stata una rigenerazione urbana, la città è più bella, più vivibile, ora? La deliberata cancellazione del Verziere, suggestivo e storico quartiere del centro storico, ha migliorato Milano? La realizzazione della famigerata “via Larga” con annessa demolizione e trasloco di una antica chiesa, ha reso più bella Milano? E piazza Diaz? Altra rigenerazione? Una meraviglia, neh! La cancellazione di intere aree agricole (e produttive) circostanti la città, per costruire alveari stile Rozzano, ha migliorato Milano e la sua provincia? Quanti esempi si potrebbero ancora fare…
Gentile signore o signora o signorina o fluido, dopo 2 righe avevvo già capito che il suo cuore batte a sinistra mentre il suo cervello non batte proprio. Ma pazienza.
Vado con ordine: la copertura dei Navigli fu dettata dal fatto che le acque erano scandalosamente luride visto che le fognature degli edifici scaricavano lì. Per questo motivo il Fascismo – che tra tanti errori ha fatto qualcosa di buono li coprì demolendo in molti casi tali edifici vetusti, brutti e cadenti. Esattamente come accadde nell’attuale piazza Diaz e nelle strade adiacenti. Il problema fu che al posto di questi orrori senza servizi igienici costruirono altri orrori con almeno i servizi igienici.
A Rozzano e in tutto l’hinterland dovettero costruire per far fronte il grande aumento della popolazione. Non costruirono certo per divertimento. Anche in questo caso, se mai, possiamo obiettare sull’orrore dei condomini multipiano fatti coi piedi.
Su San Siro se ne faccia una ragione: si riqualificherà il quartiere come avvenuto per Porta Nuove e per City Life. Converrà anche lei, nonostante sia di sinistra, che oggi l’area attorno al Meazza è solo asfalto e null’altro, salvo un praticello spelacchiato che quelli di sinistra chiamano “verde”.
Per una volta riuscite a dire cose sensate e non le solite utopie senza senso?
Come tutti gli uomini – o le donne – che sono presuntuosi e litigiosi, lei dimostra soprattutto di essere la contraddizione di se stesso/a.
Per tutto la sua orazione, altro non ha fatto che dire che “si era brutto, ma lo dovevano fare”…ma va la!!! Ma cresca un po’ legga, studi. Si prepari sulla storia e cultura di Milano e poi, solo dopo, si permetta di concionare. Le gravi inesattezze che lei ha nella sua preparazione, se le metta a posto da solo/a.
Sono tanto di sinistra che le dico che l’ attuale giunta starebbe bene al circo, ma vede, è lei che ne farebbe il capo-comico: vada a controllare grazie al voto di chi, di quale partito dell’ oppo-finzione di “destra”, questa stessa giunta è riuscita a far passare il voto su San Siro. Piuttosto lei – anzi VOI, così è contento? – cosa fa, rende legge lo ius scholae per tutti gli immigrati, altrimenti vi bastonano mediaticamente sulle loro televisioni e vi fanno perdere voti?
….il bel progetto lo sarà per quei fondi neri che detengono la proprietà delle società specialmente quella dell’inter impregnata di ‘ndrangheta …. vedremo come andrà a finire.
Uno stadio non è necessario per i capricci di qualcuno. La città non regge già il turismo attuale, l’urbanistica è soffocata e la città continua a sprofondare grazie a utopiche idee socio-green-ambientaloidi.
Il Meazza è un monumento e e deve esserne riconosciuto il suo vincolo oggettivo, visti i documenti presentati che ne anticipano il vincolo, per gli eventi e la storia, l’unicità di questo progetto riconosciuto a livello internazionale da professionisti del settore come un edificio importante.
Ma questo è un sito di beceri sinistroidi che simpatizzano per una giunta di sinistroidi con idee sociali e fi vivibilità al quanto discutibili.
Andate ad analizzare le case popolari nello stato in cui le tengono questi farabutti della maggioranza invece di andare a ‘sognare’ su inutili capricci urban voluti da una cricca di speculatori e investitori che non gliene frega una bega degli interessi dei cittadini e della qualità della vita che va sempre più a peggiorare grazie anche a questo comune. E non ne sarete risparmiati: la polvere se dovesse essere demolito la respirerete anche voi….
‘Buona Vita’
Ciao,
Scusa, ma buttarla in politica destra-sinistra è in questo caso e secondo me, fuorviante.
Conosco gente di destra che approva grandemente le scelte del sindaco “sinistroide” come lo chiami tu per lo sviluppo cittadino, ma terrebbe lo stadio.
Ci sono poi persone di sinistra che butterebbero giu San Siro anche domani, ma che odiano il sindaco Sala e cosa ha fatto alla città. Parlando dello sviluppo di Milano non saprei proprio dirti a quale santo o parte politica appellarmi. L’ attuale Milano è frutto delle scelte di tanti sindaci a partire da Albertini e Moratti.
Se invece devo esprimere un giudizio personale sono completamente d’accordo con te, io l’avrei tenuto.
Non c’è un solo elettore di centrodestra che approva la scelte del sindaco Sala. Cercate di essere seri, voi elettori PD, e non fatevi prendere in giro per i vostri commenti senza alcun senso.
Paolo ha pienamente ragione: giunta Sala letteralmente vergognosa. E non solo riguardo San Siro, dove ha menato il can per l’aia senza decidere nulla per 6 lunghissimi anni
Come descritto nel post precedente, lei è tanto arrogante e maleducato, ma cade nel ridicolo: MA SE IL VOTO é PASSATO in aula GRAZIE A VOI!
VOI SIETE i migliori alleati di questa giunta, grazie a VOI passano le scelte di questa giunta, che, in mancanza di un voto favorevole su una vicenda così ormai grave e complicata, poteva anche cadere, o traballare seriamente, perlomeno.
Infatti, anche parte dei consiglieri di sinistra si sono dissociati dalle scelte del sindaco e…al contrario!
E poi, come qualunque cittadino di Milano sa, a parte tale “tav” che sarà al massimo di Lodi o di Rodi (garganico) esiste il partito trasversale del cemento e dell’ asfalto a Milano, quello che forse vincerà alle prossime elezioni, promettendo le solite bugie…sicurezza nelle stazioni, parcheggi, bla, bla.
Carissimo Luca, pur avendo pareri ed opinioni diverse, fa piacere dialogare con persone animate da svariati vari motivi. A differenza del sig. Milanese che, credo fortemente sia rivolto a me il suo commento, contiene una offesa. Ognuno si esprime secondo la propria educazione. Io non sono tra i No Tutto, ho vissuto l’era Albertini in 2 mandati, l’era Moratti e l’era Pisapia e domando se questo stravolgere la città non lo hanno fatto loro nella stessa maniera in cui lo sta facendo Sala, forse ci saranno motivi. Non c’è dubbio che molte zone ora siano più valide/ , migliori di anni fa. Ciò che desidero far capire – e capire – sono i rapporti dei servizi per i cittadini e dopo tutta la “svendita” di aree della città al re del mattone, il comune ha incassato soldi. Non capisco perché i prezzi siano più bassi rispetto alla media (regali? Favori? Chi lo sa) per cui ci pensa la procura. Oltre a fare grattacieli su grattacieli non risulta che ci siano centri sportivi come in estate: è stata cocente e le piscine erano tutte chiuse tranne 4 ,!!! E poi i trasporti pubblici? Non mi pare che l’attesa sia di 3 – 5 minuti neanche nelle ore di punta. Strade, parchi e giardini bersagliati da costante abbattimento di alberi ad alto fusto e non ripiantati (specialmente quelli tirati giù per ampliamento strutture o uffici come riportato più volte anche da UF). Avere solo case per ricchi mentre il sindaco da 9 anni aveva promesso case anche per giovani coppie, persone con reddito basso o persone fragili, mi sembra una presa in giro verso chi ha bisogno ed attende invano. Evidentemente non piace a qualcuno il mio pensiero ma il dialogo rispettoso è sempre gradito
Un commento per variare un po’ il tema del dibattito.
Mi capita spesso di vedere persone in tv o altro che su questo tema dicono che San Siro è il simbolo di Milano. Beh non mi sembra proprio, non vedo folle di turisti andare a farsi un selfie a San Siro. Milano ha ben altro come simbolo.
Silvio, San Siro vale il 4% dei visitatori totali legati ai musei di Milano (nel 2019 si parla di 165mila ingressi). Sant’Ambrogio, per dirne una, fa 100 mila ingressi all’anno…
Il fatto è che in questa faccenda della vendita di San Siro, Milan e Inter o il calcio in generale non c’entrano nulla. Il comune ha deciso di alienare un bene pubblico con annesse aree per consentire uno sviluppo immobiliare in grande stile. Il più grande centro commerciale d’Europa, torre uffici, residenze, un hotel e … infine un nuovo stadio. Un po’ quel che si voleva fare con Piazzale Loreto (altro grande centro commerciale) e si è fatto con gli ambiti paesaggistici dei dazi di Porta Volta, lo scalo di Porta Romana e con tante altre aree della città che passano dal pubblico al privato per pochi denari.
La città viene venduta e privatizzata e il suo valore si conta in dividendi dati ai possessori di fondi stranieri.
Di “milanese” ci rimarrà sempre meno.
E’ così, aggiungo solo che al meeting della Leopolda a Firenze CapitanTentenna ha osato dire che sulla questione Meazza “io sono stato coraggioso, ho visto il problema sul tavolo e non mi sono girato dall’altra parte”
Decidetevi……ad inizio articolo si parla di vendita e celere demolizione ( al netto di ricorsi)……poi si cita il 2031…..nel frattempo le squadre dove giocherebbero?…..e le Olimpiadi? La cerimonia di apertura ( e anche di chiusura) a quel punto sarebbe in sito privato…..i due fondi americani chiederanno l’affitto?…. chi lo dovrebbe pagare?