Lodovico di Belgiojoso

Lodovico Barbiano di Belgiojoso (1 dicembre 1909 – 10 aprile 2004) è stato un rinomato architetto e designer italiano proveniente da una famiglia aristocratica della Lombardia.

Insieme a Gian Luigi Banfi, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers, ha completato la sua formazione presso la scuola di Gaetano Moretti a partire dal 1927. Questo periodo di apprendimento ha seguito un approccio tradizionalista all’architettura, con influenze significative da Camillo Boito, ma anche con un aperto atteggiamento verso le correnti architettoniche moderne europee. Nel 1932, insieme ai suoi colleghi Gian Luigi Banfi, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers, ha fondato lo studio di architettura BBPR, che ha subito iniziato a distinguersi nel campo progettuale. Barbiano di Belgiojoso è stato anche direttore degli “Atti del sindacato interprovinciale fascista degli architetti” e ha contribuito con articoli sulla rivista “Quadrante”. Nel 1934 si è sposato con Carolina Cicogna Mozzoni, da cui ha avuto quattro figli. Durante la Seconda Guerra Mondiale, è stato arruolato e successivamente fatto prigioniero nel campo di concentramento di Mauthausen. Dopo la liberazione, ha documentato la sua esperienza in un libro intitolato “Notte, Nebbia, racconto di Gusen”, pubblicato per la prima volta nel 1996. Successivamente, nel 1953, ha ottenuto la libera docenza in Architettura degli Interni presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Nel corso degli anni, ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, inclusi premi nazionali e internazionali, come il premio Antonio Feltrinelli dell’Accademia Nazionale dei Lincei nel 1993.

Lodovico Barbiano di Belgiojoso è deceduto nel 2004, lasciando un’eredità duratura nel mondo dell’architettura e del design.