Milano | Castello – Ecco il vincitore del Concorso per Piazza Castello

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Ieri è stato scelto il progetto vincitore del Concorso Internazionale di Progettazione per Piazza Castello (semi pedonalizzata più di due anni fa, prima di Expo 2015), di via Beltrami e di Largo Cairoli, bandito dall’Amministrazione con l’obiettivo di dare nuova vita ad uno dei luoghi più amati e visitati di Milano. Sono stati esposti nella Sala Viscontea del Castello Sforzesco, i primi 10 progetti, compreso il vincitore, selezionati dalla Commissione sugli oltre 60 pervenuti attraverso la piattaforma telematica Concorrimi.it.

Così è stata letta la proclamazione: “la commissione di gara ritiene che il progetto risolva la ricucitura tra le due aree monumentali di via Dante e piazza Castello in modo equilibrato e efficace per funzionalità e ed efficienza delle scelte tecniche, ponendo particolare attenzione all’identità del luogo”. Tra i punti a favore, secondo i commissari, “l’utilizzo di elementi già presenti nella piazza” che portano a “un risultato coerente e ordinato, con una riorganizzazione dello spazio che favorisce la fruibilità e la flessibilità d’uso dell’area”. Tra i progetti presentati, quello dello studio Genuizzi presenta “una buona fattibilità tecnica ed economica e una facilità di manutenzione delle opere”. Anche se, sottolinea la commissione, “necessita di alcuni approfindimenti sulle scelte di infrastrutture per la mobilità, sul verde e i materiali”.

Il gruppo di progettisti capitanati dall’architetto Emanuele Genuizzi è stato quello che si è aggiudicato il concorso indetto dal Comune nel bando aperto nei mesi scorsi.

Genuizzi Emanuele – progettista (capogruppo) , Strambio De Castillia Vincenzo – progettista, Banal Giovanni – progettista, Ragazzo Enrico – progettista, Carloni Andrea – consulente, Taddei Roberto – consulente.

 

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Il progetto preliminare ridisegna uno spazio mai considerato dal punto di vista monumentale nonostante abbia tutte le carte in regola per esserlo già. Il Monumento equestre a Giuseppe Garibaldi, la prospettiva, i palazzi circostanti, la fontana e il Castello con la torre del Filarete a concludere questa scenografia storica.

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Il bando prevedeva un tetto massimo di spesa per la realizzazione di 12 milioni di euro. Il gruppo vincitore riceverà un premio di 25 mila euro.

Anzitutto il traffico in Largo Cairoli sarà portato tutto su di un lato, verso via Dante, allargando leggermente la carreggiata e spostando entrambi i binari su quel lato (ora i binari formano una specie di “occhio” attorno al monumento di Garibaldi). In pratica, una specie di lingua pedonale che proviene da via Beltrami si allunga verso via Dante inglobando il monumento equestre. Le attuali due uscite della metropolitana che si trovano ai lati del monumento verrebbero chiuse e coperte per lasciare uno spazio completamente pedonale, sino ai piedi del monumento, eliminando anche l’aiuola attuale (non consentirebbe l’allargamento della careggiata e la possibilità alle persone di proseguire in linea e arrivare sul lato pedonale della piazza). Le fermate dei tram in Cairoli sarebbero spostate in Foro Bonaparte, a lato. La pavimentazione nella piazza ellittica sarà realizzata con lo stesso materiale utilizzato per via Dante, cubetti in granito di Cuasso al Monte, da dare una continuità stilistica all’area pedonale e evidenziare la geometria del largo Cairoli.

Via Beltrami (il tratto di via confuso spesso per piazza Castello e che ha ospitato gli Expogate) sarà completamente pedonalizzata e ispirata ad un “parterre” francese, dove al posto dell’asfalto sarà steso uno strato di calcestre, quello che troviamo sul lato opposto in piazza del Cannone e dei viali del parco (questo ci convince poco a dire il vero, perché quando piove molto diventa un po’ fangoso, oppure polveroso se troppo secco, anche se non è poi così male come idea perché guarda alla tradizione di fine Ottocento). Ai lati della via saranno collocati nuovi lampioni, nuove panchine e chioschi in stile, ridisegnati anche questi con richiami alla tradizione ottocentesca ma moderni.

Veniamo a Piazza Castello che vedrà anche qui il riassetto delle aiuole, ridimensionate e sostituite in parte col calcestre che arriva sino a lambire il fossato del castello, che rimane a verde. Nuove alberature, ben 130 nuovi alberi che riempiranno l’enorme spazio tra le alberature già esistenti e i palazzi dell’esedra della piazza, creando l’effetto delle passeggiate dei giardini alla francese, come si è già detto. Sotto al calcestre si nasconderanno i servizi tecnici, come attacchi elettrici, fibre ottiche e quant’altro possa servire a esposizioni e manifestazioni varie che potranno essere allestite durante l’anno, come la fiera degli Oh Bej Oh Bej. Ai lati, che andranno a concludere l’area pedonale di piazza Castello, verso piazza Cadorna e via Lanza, due grandi aiuole dove ora c’è l’asfalto. Unico punto della piazza che verrebbe piastrellato con lastre di pietra è la parte antistante la torre del Filarete e il passaggio d’ingresso.

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Naturalmente questo è un progetto preliminare che andrà sicuramente rivisitato e ridiscusso ma che tutto sommato, nella sua semplicità potrà piacere. Anche se tra i progetti presentati non ci sono spiaciuti il 4° classificato del gruppo di Astuto Diego Mimmo e il 5° classificato del gruppo di Bonfanti Francesco, entrambi con una fontana al posto del parterre in via Beltrami che ci è piaciuta particolarmente.

Ora si dovrà attendere che il Comune  trovi i soldi per avviare i lavori, che avrebbero all’incirca la durata di due anni. Forse sarebbe stato meglio trovare prima le risorse e poi bandire il concorso, ma a tale proposito potrebbero arrivare in soccorso gli oneri dì urbanizzazione frutto di alcune operazioni immobiliari previste in centro.

Insomma, ci han fatto vedere il dolcetto ma per ora rimane in vetrina. Speriamo per poco!


L’esposizione dei progetti  sarà aperta al pubblico, sempre presso la Sala Viscontea, dal 5 al 21 febbraio 2017, tutti i giorni escluso lunedì dalle 9.00 alle 17.30

Qui trovate i disegni e le relazioni dei 10 finalisti compreso il vincitore.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

47 commenti su “Milano | Castello – Ecco il vincitore del Concorso per Piazza Castello”

  1. Il concetto in sé non è per nulla malvagio, anzi. Si tiene conto della prospettiva e si cerca di dare una sorta di continuità con Via Dante, e quindi col Duomo.
    Si è anche tenuto conto della mobilità, sia TPL che privata.
    A questo punto Largo Cairoli diventa il punto di incontro fra la città storica ottocentesca da un lato (via Dante) e il Parco Sempione dall’altro (via Beltrami col calcestre del parco).
    Forse il calcestre su via Beltrami lascia un po’ perplessi, ma nel complesso è davvero un bel progetto.

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    • chi quotidianamente si reca al Castello per lavoro, evita il più possibile di utilizzare l’entrata da piazza del cannone proprio a causa del calcestre per esempio quando piove (diventa fangoso e macchia di bianco le scarpe),ma sopratutto in estate:i “sassolini” entrano nei sandali! Comunque rovina irrimediabilmente i tacchi delle scarpe delle signore… Bello ma scomodo. 🙁

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    • ma in che modo tiene conto della mobilità privata? forse per i residenti!
      sta piazza andava riaperta per fare defluire le auto in uscita da pontaccio/tivoli/via lanza.
      la via di uscità dal centro è una sola, quella lì e lasciali liberi di andarsene anche verso sinistra (senza sovrapporsi con i mezzi di foro bonaparte) e non solo a destra! mah…

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      • Semplicemente, l’ingresso delle auto in un centro così densamente servito dal TPL dovrebbe essere ridotto il più possibile. Non vanno certo dimenticati i residenti, chi si occupa di scarico merci e quella quota fissa di irriducibili automobilisti (quota riducibile ma non eliminabile, ci sarà sempre qualcuno che non vuole usare i mezzi pubblici per scelta -ed è anche giusto, mica si può obbligare la gente solo sul TPL-).

        Va ricordato che se si decide per la riapertura dei Navigli, la cara circonvallazione interna ci saluterà per sempre, e di fatto il problema del traffico da via Pontaccio si risolverà da sé. (E su questo ci sarebbe da aprire un discorso lungo su come alleviare la perdita di quest’asse, ma non è questa la sede.)
        Comunque, il traffico di attraversamento può benissimo evitare quella zona, avendo a disposizione l’asse Elvezia-Melzi d’Eril-Cadorna, molto più ampio di Foro Bonaparte, e per la maggior parte della sua estensione fuori dall’Area C. Non ci fosse stata la demenziale sistemazione attuata davanti alla Triennale, che limita un pochino la capacità, avremmo un asse alternativo perfetto al 100%.

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      • @bravotipo.
        Bella questa cosuderazione e vusione del centro storico di milano come se fosse uno svincolo stradale da mega centro commerciale.
        Forse divevamo chiedere ai geometri dell auchan per un progetto della piazza.

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  2. Il progetto in sé è buono… mi lascia un po perplesso il calcestre in tutta la piazza è le fermate del tram. I binari li farei dalla parte in via beltrami dove erano una volta. E al posto del calcestre un bel pave livellato come in sant ambrogio

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  3. beh si cioè boulevard mhhh antani come se fosse mumble ghiaia slargo
    tutto vuoto lì tutto stretto là
    che tanto a milano nn piove mai passeggini nn ce n’è ottimo per cani che ca****o e per bambini che lanciano pietruzze percorso ciclabile misto nun se po’ senti adatto montainbike ma vala’ architetto!!!!

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  4. Lo sterrato bianco (calcestre?) come nel parcheggio della Moratti in Sant’Ambrogio e alberi quasi dappertutto (quasi, perché in realtà sotto c’è la metro degli anni 60).

    Mi sembra un progetto rassicurante e su misura per il benpensante milanese tipo, ma niente che rimarrà negli annali dell’Architettura degli Spazi Pubblici.

    Comunque è meglio di prima, sempre che lo facciano veramente (chi l’ha detto che gli oneri di Urbanizzazione di opere del Municipio 1 tipo Piazza Cordusio vadano per forza reinvestite nello stesso Municipio? Ci sono zone ben più bisognose….)

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  5. un progetto mediocre per una città che fa della sciatteria, della mediocrità nei progetti (a parte due o tre) e delle revisioni al ribasso il proprio marchio di fabbrica. Fortuna che sarebbe capitale del design, dell’arte e della moda. Ma vergogna agli inetti che la amministrano!

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  6. Mi piace che si annullano le distanze tra largo cairoli e diventi un unico Spazio metafisico tra cairoli e il castello ma…
    Non frequentando la zona in elicottero bisogna proprio vedere come è l’effetto ad altezza occhio tra i filari di alberi a colonna e il tappeto bianco del calcestre…

    Questo progetto è tutto basato sulla distanza prospettica poiché praticamente è un grande vuoto metafisico un Po ottocentesco.

    Non so darmi una opinione definitiva.

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  7. Forse è sfuggito ai più ma verranno realizzate delle collinette in calcestre su piazza castello quindi movimentando il panorama anche avendo una funzione di impedimento del rotolamento dei sassi.
    MI SEMBRA di aver capito una cosa del genere nel video di premiazione.
    Quindi la prospettiva non sarà da deserto salato ma una cosa più arominiosa.
    Spero.
    Ciò detto troppi pochi rendering e informazioni prospettive per valutare.

    Mi paice moltissimo che venga inglobata la corsia delle auto di piazza cairoli lato beltrami e
    1.diventa pedonale fino a Garibaldi statua
    2.crolla la divisione tra via Dante e largo beltrami riducendo l’effetto muro o diga per i pedoni. Quindi maggiore connessione di una unica lunga passeggiata tra il nuovo cordusio e il castello.
    Privilegia i pedoni in sostanza.

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  8. In estate sarà impossibile non restare abbagliati dal bianco. Quando piove si formeranno brutte pozzanghere e nei giorni secchi tanta polvere ovunque. Non mi sembra una grande idea il calcestre. Il progetto è banale e allo stesso tempo molto furbo perché fatto più per piacere alla giuria (+alberi, costi contenuti, riutilizzo dell’esistente marciapiede in bitume in Beltrami..) che per fare un bel lavoro.

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  9. In sostanza si cancella la monumentalità del castello, con il risultato che il tutto sembrerà l’ingresso a un luna-park di periferia. Il progetto vincitore è perfetto per il suo bando di gara che ha quasi azzerato la libertà progettuale dei concorrenti, non per una città contemporanea che vanta primati economici e culturali. Definirlo “minimalista” sembra una presa in giro. Fosse vero che i soldi verrebbero dirottati in periferia, mi darei pace. Ma vorrei vederli questi progetti per le periferie…
    Questo lavoro poteva restare benissimo in sordina e lasciato in mano al solito ufficio tecnico del comune. Nessuno ne avrebbe parlato male, anzi. Sollecitando invece l’attenzione mediatica con un concorso internazionale inutile, sembra piuttosto un calcio alla capacità di progettare di Milano e all’idea di bellezza che vuole trasmettere. Speriamo ci siano ulteriori aggiornamenti del disegno di massima. Cosi’ è solo brutto. Anzi, triste.

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  10. Vabbè quando uno dei principali vincoli di progetto del bando è “guardate che soldi da spenne nun ce n’avemo” è difficile poi aspettarsi acrobazie alla Gehry o alla Calatrava.

    Mi ha stupito leggere che una delle motivazioni dellla vittoria sarebbe la facilità manutentiva…. su superfici così estese il ghiaino (perché questo è, anche se è più figo in architettese chiamarlo calcestre) necessita di una cura costante per restare in buono stato, e “cura costante” non è esattamente una caratteristica tipica dell’arredo urbano milanese.

    Vedo e prevedo nei miei fondi di caffè che questo sarà uno degli aspetti che più saranno ridimensionati in fase esecutiva (capisco in piazza Castello, ma in via Beltrami non vedo proprio che c’azzecca il ghiaino).

    Mi chiedo poi cosa gli abbia fatto di male l’aiuola ai piedi di Garibaldi e spero proprio che in fase esecutiva si decida di mantenerla.

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    • Dunque, il progetto prevede di dividere la sezione stradale di Foro Bonaparte in due metà: una dedicata ai tram e l’altra alle auto nei due sensi. Di conseguenza in Largo Cairoli ci dovrà essere qualche modifica alla struttura della piazza. Probabilmente, nell’invertire una delle due corsie riservate ai tram con una delle due carreggiate l’aiuola finisce in mezzo alle balle.
      Quindi, secondo me, quell’aiuola viene tolta per far posto a tram da un lato e auto dall’altro.
      Il che è strano, visto che a occhio lo spazio per questa operazione c’è anche con l’aiuola.
      Forse il lato che sarà riservato alle auto occuperà più spazio di ora, oppure è una semplice svista.

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      • se non erro nella pianta si vede bene che la parte di largo cairoli dal lato castello fino alla statua di garibaldi diventa zona pedonale, mentre i due fasci di binari (e anche le automobili presumo) sono convogliate sul lato di via dante.
        praticamente verrebbe eliminata la rotatoria intorno alla statua.

        esulando dalla bontà o meno della proposta, non credo che nel misero budget ci sia possibilità di spostare tutti quei binari..

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        • Teoricamente potrebbero fare un lavoro “pulito” aggiungendo un binario accanto a quello esistente lato sul lato che affaccia verso Via Dante. L’unica parte “difficile” è relativa allo spostamento degli scambi nel senso Cusani->Cairoli e viceversa (il percorso dell’1 praticamente). Anche perché riguardando meglio le foto del progetto non mi sembra che vengano spostati tutti gli altri binari.

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  11. L’uso del calcestre richiama molto il progetto precedente nevicata 14, almeno prima della sua effettiva realizzazione (misero birume colorato bianco poi).
    Non sono architetto e non me ne intendo, ma al posto di calcestre, che sembra avere più pregi che difetti, per ricreare una strada sui toni del bianco non sarebbe più semplice “legare” della ghiaia calcarea grigio-bianca con del cemento e realizzare un misto cementato?
    Se è una blasfemia, perdonatemi…non sono un praticante 😉

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    • non so se è una cavolata, ma ci avevo pensato anche io.
      a citylife per esempio il risultato è molto buono: prima c’era lo sterrato ma è stato appunto sostituito (causa usura e pozzanghere) con un composto molto simile al calcestre ma compatto (credo sia ghiaia e bitume chiaro)

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  12. Il progetto vincitore non mi entusiasma. Il calcestre poi non ne parliamo. Però se i sordi nun ce stanno ……..

    Resta solo da sperare che l’altro grande progetto di riqualificazione in Piazza Negrelli venga realizzato come promesso: marciapiedi in marmo iraniano e pavimentazione con i sassolini della lettiera dei gatti utilizzando la sepiolite.

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  13. Poi vorrei aggiungere la poca lungimiranza di queto Maran/Sala e di quelli che lo sostengono politicamente..
    Perchè non trova qualche progetto che mette che so qualche tecnologia innovativa per farsi pagare in parte da qualche sponsor..?
    Tipo nuovi materiali fotovoltaici, oppure qualche meccanismo per sfruttare l’energia del calpestio pedonale..eccc…insomma qualcosa di innovativo che serva a recuperare energia a migliorare il nostro futuro ed esserne ripagati fra 20 anni.
    Invece cosa decidono di fare tornare nell’800 e punto…

    Va bene tutto ma un po’ di impegno a fare innovazione….
    Voglio dire il palazzo di regione lombardia è stato fatto in pochissimo tempo e con il recupero dell’energia, sonde geotermiche, pannelli solari ecc ed è un investimento per il futuro e invece qui non si possono sfruttare nuove tecnologie non si può innovare…

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  14. Insomma, qualunque progetto avesse vinto, sarebbe stato massacrato… i commentanti hanno partecipato al concorso?
    Il progetto richiama molto il vincitore del concorso pre-Expo: il parco circonda completamante il castello e termina con la passeggiata in via Beltrami. Quando non fu utilizzato, tutti lo difesero (giiustamente). Ora però sembra il male assoluto.
    Se il tanto temuto calcetre sarà fatto come a City Life, il progetto potrà essere un successo, ma anche in caso contrario non prevedo le catastrofi annunciate. In Francia è una soluzione molto comune…
    Non ho mai creduto che qui ci fosse spazio per invenzioni architetturali\urbanistiche. E’ già un luogo bello e ricco di elementi, quinidi il progetto di pedonalizzazione deve essere semplice, altrimenti il rischio di ridicolo e inutile è altissimo (vedi energia dal calpestio… dai su, non è questo il luogo!).
    Giudizio personale, il progetto 5° mi piaceva di più. I giochi d’acqua tipo p.za Aulenti sono belli… ma se poi ci affoga dentro un bambaino? E l’acqua inquinata? E se con i tacchi scivolo? E il cane che ci fa la pipì…

    PS: basta con sto provincialismo romanesco “i sordi non ce stanno”, lo trovo insopportabile, anche se fossimo a Roma, fugurati qui a Milano

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  15. Viste le dimensioni, piazza Castello/Cairoli poteva diventare la piazza piu’ importante di Milano insieme a Duomo, ma con una connotazione meno commerciale e molto piu’ intellettuale. Un conto-altare perfetto al bazar caotico dei negozi di Duomo-Sanbabila. Qui ci sono teatri, musei, gallerie d’arte. E dunque un potenziale alto anche per nuove attività commerciali e di ristorazione in sintonia con una nuova agorà culturale. Si sarebbe creato un nuovo spazio per meditazione e socialità allo stesso tempo. Vederla ridotta ad anticamera del parco Sempione mi sembra proprio uno spreco enorme.
    Al calcestre ci si abituerà nel giorno di una mezza stagione. All’idea di una piazza mancata non credo proprio.

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    • Questa osservazione va tenuta in considerazione.
      L agorà è necessaria e vitale per la zona.
      Potrebbe verificarsi la popolazione di largo beltrami in tavolini e caffè alla francese.
      Stile al quale questo progetto è ispirato.

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      • Bello sognare Parigi, ma vedo molto più facile uno dei baracchini esistenti che si riconverte a chiringuito, mettendo fuori quattro tavoli raccogliticci che fa tanto alternativo shabby chic…

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      • Esatto, proprio quello che volevo dire: una piazza dal ritmo lento. Questo sarà invece solo un parterre, cioè una quasi-piazza …ma sarebbe comunque già qualcosa se ci potessimo anche solo avvicinare alle atmosfere dei parterre parigini con vasi, panchine, sedie, chioschetti, come a les Tuileries o ai giardini Luxembourg, che invitino il passeggio ma soprattutto la sosta.

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        • Mi sembra giustissimo. Il punto è che andava scritto chiaro nel bando di concorso e invece non c’era.

          Secondo me il Comune ha bisogno di aiuto da parte dei Cittadini a livello di bando e sulle idee d’impostazione: ha poco senso “coinvolgere” cittadini e “comitati” alla fine, quando la frittata derivante da un bando sbagliato, impreciso o malfatto è stata fatta.

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  16. A me non dispiace. Molto meglio dello stato attuale e comunque potrà essere sempre migliorato. Magari in corso d’opera, magari successivamente. La spesa non eccessiva (però, 12 mln di Euro sembrano comunque tanti per pochi interventi ed una pavimentazione in gran parte in calcestre) permette di sperare che le risorse vengano trovate e l’opera venga realizzata in tempi “brevi”. Un’altra fontana o qualche gioco d’acqua potranno essere realizzati quando e se si troveranno altre risorse. Due sole note:
    1) dai rendering non riesco proprio a capire come verrà organizzato il traffico, comunque pesante, che percorre largo Cairoli. Verosimilmente l’immagine con prospettiva verso Via Dante dovrebbe mostrare una serie di tram ed auto in fila che limitano il passaggio dei pedoni da Via Dante a Largo Cairoli. Verosimilmente l’attraversamento dovrà essere regolato da semafori per ragioni di sicurezza, che però salvo errori, non vedo. 2) Nessuno ha dato una tempistica di massima per inizio, durata e fine lavori.

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    • Si toglie la corsia piazza cairoli lato castello che diventa pedonale.
      La restante corsia adiacente via dante viene allargata, riducendo un po via dante, e su di essa transiteranno sia i tram (sopstando i binari) sia le auto.
      Cosi ho capito io.

      Certo questo è un bene ridurre la divisione che blocca il flusso pedonale duomo- castello e viceversa, avvicinando l attraversamento a piedi.

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    • Di tempi e fondi parla l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran. Tra progetto esecutivo e gare di appalto, i cantieri non partiranno prima di due anni. Inaugurazione se va bene nel 2021.

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  17. passi la tristezza assoluta del macadam (che si è sempre chiamato così, a Milano, per vicinanza storica con il regno unito, ma con l’accento sulla seconda “a” perchè… perchè siamo a Milano. ora si riscopre il termine “calcestre” perchè… perchè boh probabilmente fa figo) in via Beltrami, è veramente pessima l’idea di perdere uno dei pochi interscambi razionali fra metrò e tram rimasti. pensiamo alla posizione attuale delle uscite del metrò e delle fermate del tram e osserviamo dove andrebbero a finire le une e le altre. immaginiamo le persone (invero piuttosto numerose) che oggi possono comodamente scendere dal tram in metrò e viceversa su comodi e ampi marciapiedi, destreggiarsi su quei due salvagenti attraversando la strada su foro Buonaparte per raggiungere le uscite del metrò rimaste. Il mondo ci dimostra che le città possono essere al contempo belle ma pratiche da vivere. perchè complicare la vita agli utenti dei mezzi pubblici?

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    • comodamente mica troppo: i tram sono in curva e leggermente inclinati all’indietro (cioè dalla parte opposta delle porte) e le fermate non sono adeguate alle persone disabili. ma in realtà anche già le persone con qualche difficoltà (anziani, passeggini, ecc ecc) non hanno la vita facile.

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      • questo però è un problema diverso, che questa riqualificazione non affronta, limitandosi a spostare la fermata e a chiudere le scale.
        se si volesse invece affrontare questo problema, bisognerebbe alzare i marciapiedi, rivedere la geometria dei binari se possibile e, eventualmente, provvedere le uscite di ascensore (oltre a considerare che comunque gran parte dei tram non sono a pianale ribassato). il tutto consentirebbe di non perdere l’interscambio e di affrontare direttamente i problemi che citi.

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      • Io comunque continuo a non capire perché non si prenda in considerazione (nemmeno in via teorica) di utilizzare il mezzanino di Cairoli e/o Cordusio per interrare il passaggio tram e lasciare la superficie pulita e libera (col vantaggio di un interscambio ancora migliore e facile).

        Forse sono io troppo affascinato dalle fermate sotterranee dei tram a Vienna, ma se copiamo la calce bianca sui viali da Parigi magari le fermate dei tram da Vienna ci sta… 🙂

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        • Troppo avanti per una giunta che ha già tagliato le frequenze dei festivi e si appresta a fare un mischione di linee in centro per risparmiare qualche euro. Tale idea però funzionerebbe solo per le linee che percorrono interamente Foro Bonaparte (4 e 19), visto che dubito ci starebbe una rampa in via Cusani (percorso dell’1).

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        • nei due casi che hai citato il mezzanino non è abbastanza profondo, e il tunnel del metrò troppo superficiale. In mezzo il tram non ci sta

          Inoltre servirebbero delle rampe di discesa piuttosto lunghe (vedi ad esempio il tunnel tranviario della bicocca) che in questo caso occuperebbero gran parte della sede stradale in avvicinamento (intere vie, nel caso del cordusio), vanificando i benefici di un eventuale interramento.

          l’unica soluzione sarebbe un tunnel tranviario da realizzarsi in profondità, sotto il metrò, con rampe di ingresso poste in zone più ampie e distanti (ad esempio in viale elvezia), come peraltro proposto dal PUM di epoca albertiniana dall’allora assessore goggi. il problema è che una infrastruttura del genere finisce per costare come una metropolitana…

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          • sisi un tunnel del genere è effettivamente irrealizzabile in piazza Castello, anche se intorno al1961 l’ATM ipotizzò una rete di tunnel tranviari all’interno della Cerchia dei Navigli, tra cui uno proprio sotto Piazza Castello. Questo in ossequio al PRG del 1953 che prevedeva l’eliminazione delle tranvie dalle strade del centro. Ovviamante nessuno di questi tunnel ricalcava o si sovrapponeva alla rete metropolitana in costruzione (allora ancora secondo il progetto del 1957).

    • osservando il disegno, sembra che ne rimanga uno, almeno attraverso via beltrami. può essere (sarebbe auspicabile) che più indietro o avanti sia previsto un raddoppio per fare capolinea

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      • Rimangono tutti quelli attualmente presenti per fortuna. I binari su via Beltrami credo che ce li siamo giocati quando hanno costruito la M1 nel 1957.

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