In una Real Fonderia Oretea piena di cittadini, professionisti e rappresentanti di associazioni si è svolto l’incontro-dibattito sul futuro (prossimo) del Parco della Favorita.
Il parco, polmone verde alle pendici di Monte Pellegrino è uno tra i più grandi d’Europa
(400 ettari) fu creato nel 1799 da Ferdinando III di Borbone.
L’assessore al verde ed alla vivibilità, Giuseppe Barbera, ha introdotto l’evento, chiamando come esempio di nuovi spazi restituiti alla cittadinanza il Parco Uditore.
Una bella analogia detta durante la conferenza cittadina è stata che il Parco della Favorita sarà per la città come il Teatro Massimo negli anni ‘90, ovvero un monumento urbano spolverato e restituito alla cittadinanza.
Il parco rappresenta la zona B della riserva di Monte Pellegrino, per cui è stato illustrato il Piano d’Uso vigente. Il problema più grande infatti è il vincolo che costituisce la riserva e quindi il non poter effettuare molti interventi (tra cui potatura alberi).
Il Piano d’uso prevede come, naturalmente ovvio, la chiusura la transito veicolare di tutto il parco in modo da restituire ai cittadini verde e spazi per lo sport.
Oltre a ciò si prevede il restauro dei circa 35 manufatti presenti al suo interno e l’utilizzo per servizi.
Infine è stata posta importanza al dibattito.
L’associazione Neu Noi, promotrice del convegno, ha creato un blog per gestire le proposte dei cittadini ,in modo da costruire una visione partecipata del Parco.
Infatti ha posto 5 domande ai cittadini su viabilità, uso del parco, finanziamenti, idee e problematiche varie.
E’ emerso come i cittadini vorrebbero un parco senza auto ma vivo, ovvero pieno di attività, un parco legato e collegato al Monte Pellegrino, il recupero dei percorsi di caccia e della colonia comunale.
L’assessore Barbera proprio facendo esempio del parco Uditore ha affermato che i tempi saranno brevi, e che già da settembre sarà chiuso l’ingresso dalla Palazzina Cinese.
Un parco quindi aperto a tutti, ma non alle automobili.
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