Oltre 500mila saranno destinati a verde. Balducci: “Il più grande progetto di rigenerazione urbana a Milano e in Italia”.
Si tratta di sette aree, per un totale di circa 1.250.000 metri quadrati, che verranno riqualificate secondo i criteri di uno sviluppo territoriale sostenibile sanciti dal Pgt, con un’edificabilità massima di circa 674.000 metri quadrati, notevolmente ridotta rispetto a quella di oltre un milione di metri quadrati del precedente Pgt; la creazione di nuovi spazi pubblici e di uso pubblico per 590.000 metri quadrati, di cui 525.000 saranno destinati a verde con circa 10 chilometri di nuove piste ciclopedonali; il perseguimento di un processo partecipato di condivisione dei temi di interesse pubblico delle trasformazioni urbanistiche, secondo le linee del percorso di ascolto della cittadinanza già avviato dall’amministrazione comunale del 2013; la risposta al fabbisogno di abitazioni anche per le fasce sociali più deboli, mediante la previsione di insediamenti di edilizia residenziale sociale per circa 156.000 metri quadrati, pari a 2.600 nuovi alloggi.
Grazie alle risorse economiche che si potranno generare attraverso la valorizzazione delle aree, saranno inoltre finanziati specifici interventi di miglioramento e sviluppo del sistema ferroviario in ambito milanese, per assicurare l’incremento della capacità di trasporto pubblico nella regione metropolitana e il miglioramento del rapporto fra ferrovia e città, mediante interventi di riqualificazione delle stazioni esistenti e di realizzazione di nuove stazioni.
L’Accordo genera risorse destinate ad interventi ferroviari pari a 50 milioni di euro, più eventuali ulteriori risorse finanziarie ad esito delle alienazioni delle aree e degli effettivi ricavi (50% delle plusvalenze).
“È l’esito di un lungo processo di negoziazione con Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato – aggiunge Balducci -, in cui l’Amministrazione comunale si è impegnata in questi anni con l’obiettivo di vedere il recupero degli scali ferroviari come elementi di riqualificazione di ampi settori urbani. Da questo momento continueremo a lavorare per far sì che la realizzazione degli interventi sia all’altezza delle aspettative della città e dei suoi cittadini”.
Le previsioni funzionali hanno quale obiettivo di base un mix urbano articolato differente nelle varie localizzazioni, in relazione alle diverse vocazioni funzionali delle aree e alla capacità di accogliere destinazioni specifiche . Nelle zone di Greco-Breda, Lambrate e Rogoredo la funzione prevalente è quella della residenza sociale, con previsione di una percentuale minima destinata a funzioni commerciali e compatibili con la residenza; nella zona di Porta Genova la priorità è data a funzioni connesse alla vocazione presente nel contesto, correlata al sistema della moda e del design, con percentuale inferiore destinata alla residenza; l’area di San Cristoforo riveste invece una funzione ecologica e sociale, rappresentando il terminale, integralmente destinato a parco e funzioni connesse, del sistema lineare del Parco del Naviglio Grande e viene integralmente destinata a parco attrezzato.
In considerazione del carattere strategico delle trasformazioni delle aree, viene stabilito che le urbanizzazioni degli interventi dovranno non solo servire i nuovi insediamenti ma anche superare l’effetto di frattura generato dalla presenza degli scali ferroviari nel contesto urbano. Per questo sono previsti contributi aggiuntivi pari a 80 milioni di euro – suddivisi in 60 milioni per la trasformazione dello Scalo Farini e 20 milioni per Scalo Romana – necessari per la realizzazione di opere di accessibilità e riconnessione delle aree interessate, che finanzieranno anche interventi di mitigazione e riqualificazione paesaggistica, in corrispondenza delle linee ferroviarie che continueranno a passare nei due scali.
Per garantire la qualità del processo progettuale viene inoltre promosso il ricorso a forme di selezione concorsuale orientando lo sviluppo urbanistico verso un approccio progettuale, tecnico e culturale elevato.
Venerdì 25 settembre, suicidio sulla M2. Non ci fosse stata la cara e vecchia porta Genova, col cavolo che la gente arrivava a piedi in centro da Romolo… Così per ‘ricucire le ferite’ (certo per come è lasciata la stazione ora con il beneplacito dell’amministrazione comunale e di trenoord, più che ferita possiamo parlare di cancrena), lasceremo migliaia di pendolari su un marciapiede a Romolo… Ma avremo imitato New York (imitato appunto) e tutti i designer e i signori della moda saranno felici… Tanto loro al lavoro ci arrivano – molto popolarmente – con le loro fuori serie, sicuramente fatte in Italia.