In via Adamello c’è un tratto di pista ciclabile realizzata probabilmente grazie a scomputo dI oneri di urbanizzazione per la costruzione del palazzone a ziggurat di via Adamello 8. Così ora ci troviamo un’inutile pista che unisce via Serio con via Giovanni Lorenzini, ma che termina – come inizia – nel nulla.
Una parte della pista è ora interrotta per i lavori del cantiere di Fondazione Prada; speriamo che una volta ultimati anche questi lavori si rimetta mano alla ciclabile, unendola magari a via Ripamonti e anche a corso Lodi.
Migliorarla e collegarla? Sacrosanto. Ma non inutile: passo di lì almeno una volta alla settimana in BikeSharing e mi risparmia il rischio di essere arrotato dai simpatici furgonisti folli che popolano quelle vie, guidando come pazzi.
Piuttosto sarebbe intelligente chiedere la trasformazione in ciclabile condivisa dell’enorme marciapiede di viale Ortles, privo di pedoni ma utilissimo per evitare di essere asfaltati dai camion pesanti e dalle betoniere che lo percorrono.
bravo Renato S., quello che dico sempre io abbiamo zone con marciapiedi vuoti e la pista ciclabile è stata disegnata sulla carreggiata, mentre si sarebbe potuto condividere il marciapiede pedoni/ciclisti, vedi Via forze armate e Via del regno italico ecc…che hanno marciapiedi senza pedoni e con le piste ciclabili disegnate in carreggiata con auto che sfrecciano a velocità assurde.
Vi informo di un nuovo uso di ciclabile e verde: con l’evidente benedizione di vigili che tengono la testa girata dalla parte opposta, tutta l’area è stata trasformata in un allegro parcheggio di auto e suv con le ruote anteriori sulle radici degli alberi e il posteriore sporgente a occupare la ciclabile.
Basta passare di lì in orario di uffici per avere uno spettacolo davvero desolante.