Nella sua nuova sede milanese che affaccia su piazza Missori, mercoledì 15 giugno Arup Italia (branca italiana della società internazionale che si occupa di progettazione), in concomitanza con la presentazione del progetto ‘Fiume Verde‘ dell’Architetto Stefano Boeri ( link ), ha presentato il concept POST EXPO 2015 – scenari di trasformazione in 4d
Forte di esperienze precedenti, come quella di Londra nell’area di Stratford, dove fu ospitata la cittadella olimpica per i Giochi del 2012, ha messo a punto per il futuro sviluppo di Area Expo un programma concettuale per guidare le possibili trasformazioni dei prossimi 20 anni.
Alla base di questa procedura c’è la flessibilità e l’adattamento delle azioni da mettere in atto a seconda delle condizioni e dell’eventuale mutamento di scenari e obiettivi.
Punto fermo è il ventilato ‘Human Tecnopole‘ attorno al quale lo sviluppo dell’area deve incardinarsi, senza concepire un rigido schema di attuazione, ma adattando le varie fasi alle reali esigenze, tenendo presente le congiunture economiche, gli attori pubblici e privati che saranno nel tempo coinvolti, i risultati delle varie fasi che daranno un’indicazione della autentica vocazione dell’area. Per cui, le attività e le funzioni che andranno alla fine (e lungo tutto il percorso di sviluppo) a insediarsi nell’area che fu dell’Esposizione Universale non sono determinate a priori – col rischio di non vedere attuato il piano, perché non rispondente alle esigenze reali, che mutano nel tempo – ma sono man mano ‘decise’ dall’evoluzione stessa delle fasi insediative di tali attività e funzioni.
E’ un approccio sicuramente innovativo, che tiene conto del fattore tempo come attore dello sviluppo stesso dell’area, per rompere i vecchi schemi ‘deterministici’ della pianificazione urbana, che spesso sono andati incontro a fallimenti, proprio in ragione della loro rigidità.
VIDEO della presentazione