Ancora un mese e l’Expo-Gate, la contrastatissima struttura realizzata come info-point e biglietteria per l’evento del 2015, realizzato dall’architetto Alessandro Scandurra, sarà chiusa definitivamente per essere successivamente rimossa. Si parlava di un suo trasloco ma il Comune ha deciso di rimuoverla da via Luca Beltrami, definitivamente. Criticato da molti per la sua presenza ingombrante, è stato uno dei migliori progetti di un concorso internazionale per uno spazio creato appositamente per Expo-2015.
Dopo la sua rimozione, il Comune dovrà trovare il progetto migliore per ridisegnare piazza Castello e Foro Bonaparte.
Infatti inizierà nei prossimi giorni l’iter di valutazione delle proposte presentate da architetti e ingegneri nell’ambito del Concorso Internazionale di Progettazione per Piazza Castello – Foro Buonaparte, bandito dall’Amministrazione lo scorso maggio con l’obiettivo di dare nuova vita ad uno dei luoghi più amati e visitati di Milano.
La prima fase di selezione, che si è conclusa il 13 settembre, ha visto pervenire una sessantina di proposte progettuali attraverso la piattaforma telematica Concorrimi.it dell’Ordine degli Architetti. Sarà successivamente nominata la Commissione che avrà il compito di selezionare, entro fine mese, le dieci proposte che avranno accesso alla seconda e ultima fase del concorso.
La Commissione sarà composta da 7 membri nominati dal Comune di Milano, di cui due indicati dall’Ordine degli Architetti e uno dall’Ordine degli Ingegneri. Le proposte progettuali saranno sottoposte alla Commissione in forma anonima, in modo da garantire totale imparzialità nella valutazione.
“Insieme al Presidente del Municipio 1 Fabio Arrigoni abbiamo condiviso la scelta di nominare nella Commissione anche rappresentanti del comitato dei residenti di Piazza Castello e del Comitato Buonaparte-Cairoli – sottolinea l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran -. Vogliamo che il percorso che ci porterà a scegliere il miglior progetto che riqualificherà la piazza sia il più partecipato e condiviso possibile anche da chi vive nella zona”.
Il vincitore del concorso riceverà un premio di 25mila euro. Al secondo classificato è riconosciuto un rimborso spese di 8mila euro, al terzo di 6mila euro e a ciascuno dei successivi sette partecipanti di 3mila euro.
Noooooooooooooooo!
Milano tornerà una città di vecchi che guardano al passato.
Mi dispiace che lo tolgono e ché l’arte architettura del contemporaneo in questa città è così poco compresa.
Lo rimpiangero.
Intanto una petizione di milanesi in vacanza ha già chiesto la rimozione della scritta scultura iloveamsterdam di fronte al quartiere dei musei,
E a Parigi lo smantellamento del beauburg, a Madrid l’abbattimento delle nuove torri della Sagrada familia…
A Londra a gran voce per conservare lo stile milanese hanno già minato il millenium bridge e l’abbattimento del london eye. E il ripristino del codice estetico della regina vittoria.
Il nuovo che avanza indietro.
La Sagrada Familia a Madrid? Sei sicuro??? :))))
Comunque Milano non è solo il centro storico. Si può mettere da un’altra parte. Fra Porta Nuova, Citylife, Ex Expo, ecc. non mi sembra proprio che Milano sarà una “città di vecchi” anche senza Expo Gate in largo Cairoli.
A Milano gli spazi vuoti di una certa dimensione sono rarissimi nel centro storico, non abbiamo una Plaça Catalunya o una Trafalgar Square, gli unici spazi un po’ ariosi sono piazza Duomo e piazza Castello / largo Cairoli…
…lasciamoli così come sono, non capisco questo horror vacui per cui qualsiasi spazio vuoto deve essere riempito a tutti i costi… mi ricorda quelle casalinghe che riempiono i mobili del soggiorno di capodimonte finché non c’è più un buco libero.
La struttura è bella ma può sicuramente trovare un altro uso e un’altra collocazione senza drammi.
Lapsus, Barcellona.
Sì va bene tutto.comunque mi dispiacera l’assenza di un segno contemporaneo proprio lì centrale d’avanti al castello.
Non è horror vacui ma mi piace il nuovo inserito e che dialoga col vecchio.
Tanto so che non piace alla maggioranza e nessuno pare lo rimpingera, tutti felici,volevo solo testimoniare una opinione differente.
Comunque purtroppo verranno demoliti e basta. Peccato. Con liperbole e il paradosso volevo mettere in evidenza una certa resistenza del milanese al contemporaneo. Ma non è un dramma. Negare il nuovo sempre è solamente un facile esercizio di tiro al piccione. All’ora spero che Milano possa avere a breve qualche segno forte di contemporaneo artistico.che poi è destino di non essere subito compreso. Lunga vita e prosperità. 😉
Se verranno demoliti sarà un peccato, perché sono davvero belli. Con la fame di strutture che c’è in periferia, si potrebbero recuperare ad esempio come piccolo centro civico o biblioteca di quartiere.
Non li vedrei male neanche “abbinati” in qualche modo alla Fondazione Feltrinelli, che richiamano molto nella forma.
In teoria il tocco di contemporaneo che dialoga con l’antico che vuoi tu potrebbe venire dal progetto di ristrutturazione complessivo della piazza… speriamo che non si finisca come al solito, annunciando mega concorsi con la grancassa per poi volare basso e scegliere il progetto più economico e più scontato.
Claudio,
Purtroppo il sentiment dei milanesi evidentemente è verso il progetto più conforme al passato. Escluso che possa esserci un segno nuovo contemporaneo vero.
Perché il nuovo che viene accettato dai milanesi indignados è solo quello wannabe del salone furisalone solo quello di tendenza di moda di fasscion architettonico. Guarda le case chalet che costruiscono su modello cortina trapiantato in via senato. Ci manca solo i vetri a specchio anni 80.
Una cosa o è bella o è brutta. Se è considerata brutta non la metti in periferia. L’impostazione non mi piace.
Gli expo gate mi piacevano perché erano onesti e non leccatina da aperitivo o da dehor cafonal chic che piace alla gente che piace. Sono ingombranti e massicci un segno forte e devono dialogare con un altro segno forte preferibilmente antico.
Poi anche sta cosa del cannocchiale me la devono spiegare visto che in tutte le foto comprese quelle qui sopra le due montagne bianche incorniciano la torre centrale del castello mettendola in evidenza, contrastochiaroscuro. Io ci vedevo le cime bianche che si vedono da milano in forma simbolica.
Il vecchio ha vinto. Peccato.
Come la mela di pistoletto. In Duomo bellissima. Riempiva lo spazio vuoto del vascone dando un senso alle prospettive dei palazzi perimetrali di piazza Duomo. Abbandonata in stazione centrale come un pisciatoio per barboni.
Era meglio smantellare.
O piace o non piace . non si mette nel retrobottega.
I cittadini hanno deciso punto.
Con poco coraggio e molto misoneismo.
Mi prendo solo la libertà di esprimere il mio dissenso.
Lunga vita e prosperità.
Ps.
Voglio vedere se Milano in futuro avrà un segno forte di contemporaneo e non arte mummificata.
Meglio che non hanno fatto la beic se no facevano un prefabbricato tipo scuola anni 70.
Paragoni poco pertinenti o poco felici.
Per prima cosa, in nessuno di questi casi abbiamo, come nel caso degli Expo gates, edifici collocati a coprire le facciate di edifici ottocenteschi di buona qualità.e a stringere una piazzetta così piccola da essere denominata “via” (Beltrami).
Al contrario tutte le strutture sono separate dal tessuto urbano circostante da spazi adeguati alla dimensione del nuovo inserto e quindi non turbano l’armonia formale di nessun quartiere o edificio più o meno antico.
Inoltre si tratta di grandi musei, chiese, ponti, cioé di strutture che svolgono funzioni precise che rendevano assolutamente necessario un nuovo edificio e che prima in quel luogo non c’erano.
Questo non è certo il caso delle funzioni ospitate negli expo Gate.
Va precisato poi che la Sagrada Familia (di Barcellona non di Madrid) quando hanno iniziato a costruirla era in periferia e non aveva intorno nulla: anche adesso, de resto, è isolata in mezzo al verde.
Sul Beaubourg va detto che è un’operazione degli anni ’70 che oggi Renzo Piano (è lui stesso a dirlo) non ripeterebbe non così e non in quel luogo. In effetti il “Centro Pompidou” come l’attiguo e coevo “Forum des Halles” è invecchiato molto rapidamente come accade a tutto quello che nasce col presupposto di essere”moderno”.
Lo stesso accadrà per le architetture londinesi citate sempre che, nel caso della brutta ruota panoramica del “London eye” si possa parlare di architettura.
Se il rispetto dello spazio frontale dell opera architettonica è diventata categoria estetica.
Allora il bernini non avrebbe costruitomil colonnato di s.pietro.
La verita e che vince sempre il misoneismo e la paura di rivedere le proprie categorue estetiche.
Quindi lopera d arte secondo te si qualifica nel rispetto delle normative circa la pertinenza del piano regolatore circa le distanze.
Questo si è poco felice.
Per favore evitiamo i sillogismi poiche non piace.punto. d altronde il gusto e soggettivo. Accetto che non piace alla maggioranza. Punto. Ma per favore l analisi da piano regolatore o pseudo geometrica da sezione aurea no ti prego. Senno dovresti dar fucoma tutto il museo del novecento. Per favore. Dai.
Scusami ma allora porta nuova cos’é? Un’operazione neobarocca?
Dai quella specie di tobleroni erano obiettivamente osceni
È no, il copyright dei tobleroni è della fondazione feltrinelli. Non confondiamo. 😉
Pensavo fosse degli Autogrill, visto che una volta si trovavano solo lì…
😉
Anche le care vecchie gocce di pino e gli after eight.
Era ora! Sono edifici temporanei, e si vede.
Benissimo durante expo, ma la loro rimozione è doverosa; speriamo in un progetto di largo respiro per piazza castello.
Questa non l’accetto. Non esiste. O una cosa è bella o è brutta. Non è che è bella a tempo determinato. 🙂
Però il contesto fa anche la bellezza, se tu mi metti il grattacielo di pelli su piazza duomo sarebbe orrendo, cosi’ come la torre di porta romana oggettivamente stride nel luogo, mentre in porta nuova starebbe bene. Questo in generale senza entrare nello specifico dell’expo gate.
Anche l”‘Expo gate” dell’Esposizione Universale di Parigi del 1899 era nata come struttura temporanea e venne criticata da tutti. Eppure è ancora li e adesso sembra piacere a tutti 🙂
Però a ben vedere l’Expo Gate di Milano 2015 non è la Tour Eiffel, siamo onesti…
È chi lo dice? Gli stessi che dicevano le stesse cose per l’enorme e sgraziato expo gate di Parigi? Quello si che rovinava un intero skyline della città.ironico ma non troppo. La verità è che siamo vecchi e conformisti e il nuovo ci spaventa,.soprattutto quando è messo accanto al vecchio. Allora tiriamo fuori formule preconfezionate estetiche è pseudoculturali.
Come la coerenza con il contesto rovinata da cosa?
È rovinata si perché per coerenza con quello che c’era prima dovevano fare un parcheggio deposito sfaciacarrozze.
E poi all’improvviso tutti si sono accorti che esiste un cannocchiale prospettico.. oibho. Stuprato?
E prima tutte le autostrade in piazza castello?
Certo rispettose della tradizione e storia anni 80. E quella è elegante.
E il cavallo in piazza Duomo? Bello? La prospettiva del Duomo immerso in un vascone con un cavallo?nessun indignato perché non è l’estetica che conta ma non cambiare quello che conosci. E sta lì. Come tutti gli arredi urbani in stile esselunga che sono visti come normali per milano. Zero indignazione.
La verità è che siamo una società invecchiata dentro non capace di concepire che vecchio e nuovo possono è devono dialogare.
E questo è il sintomo dellitalia tutta.
La schizofrenia dei lampioni da autostrada si moderni dimmer&/#@ vanno bene ma il moderno dellexpo gate no. Perché rovina cosa?
Un luogo che i milanesi non ha mai fregato nulla fino allexpo gate. Se no lo avrebbero trattato meglio.
E vai a chiedere a gli indignados se anche minimamente sapevano cosa fosse il cannocchiale prospettico prima di unirsi come pecora al gregge. Figurati.
Schizofrenia totale. Indignazione al metro quadro.
Chioso dicendo che i maggiori sostenitori della preservazione della bellezza del castello e maggiori indignados sono quelli che vogliono riaprire il castello alle automobili. Pensa un Po come preservato il cannocchiale con una bella tangenziale. Questo dice tante cose. Rivelatore.
Ps.
Non c’è l’ho con voi abitatori di uf, ovviamente. Di più con gli indignados sui social. Mi premeva però aprire un dibattito su contemporaneo insieme al vecchio e verità estetica.
Ciao.
Potrebbero essere usati come strutture per uffici pubblici nelle zone terremotate
Ranocchia è improponibile quanto l’Expo Gate. Da rimuovere
L’Expo Gate in sé è anche niente male. Il problema è la collocazione. Alla fine, anche la lunga doppia teoria di bandiere lungo via Dante rovina quello che secondo me è un bell’effetto prospettico per cui dal Castello si riesce a vedere fino in Cordusio. Se non sbaglio ai tempi di Napoleone si era pensato di creare un unica via diritta che permettesse di “vedere” il Duomo dal castello e viceversa. Il poblema ttere a posto bene Cairoli, magari eliminando del tutto il passaggio delle auto.
Il problema non è sto cavolo di cannocchiale.
Cosa vedi dal castello a cordusio?
Uno schifo diparcheggio auto ama, campioncini bianchi0,panettoni di cemento e zona carico e scarico merci?
Il cannocchiale serve per guardare altre cose non per guardare il cannocchiale in sé.
Ho sempre trovato belli gli Expo Gate, ma sono nati come strutture temporanee. Sono contento che al loro posto si farà una grande piazza pedonale, riqualificando tutto a dovere. Si creerà una nuova grande piazza dove spostare eventi, concerti e iniziative, per alleggerire piazza duomo e Darsena.
…si’ ma se cancellate i post siete dei miserabili !!! Allora parlatevi tra voi 3 – 4 sfigati e buona fortuna!