Tanto amato, tanto complicato, a quanto pare, mantenerlo e utilizzarlo. Acquistato da Arexpo dai costruttori bresciani come elemento simbolo di quella che fu l’Esposizione Universale, adesso si rende necessario trovare una soluzione per mantenere la struttura che costa, e molto, e non rende.
Spostarlo sarebbe antieconomico, oltre al fatto che sarebbe di difficile collocazione anche se di ipotesi se ne sono fatte (e ne abbiamo fatte). Purtroppo, forse, per la fretta si è realizzato senza sapere che futuro dare al grande fungone d’acciaio rivestito di legno.
L’Albero della Vita si trova in un luogo lontano e – a parte alcuni casi legati a eventi occasionali – di scarso appeal per una visita. Al momento, tra l’altro, rimane per gran parte in mezzo ad un cantiere (tra smontaggio e costruzioni per il nuovo Human Technopole) , spento e invisibile.
Bel risultato per il simbolo nato come icona di Expo 2015.
Da giorni i tecnici di Arexpo hanno iniziato a togliere le luci e gli effetti (in parte già ridimensionati dopo l’Expo) utilizzati per l’evento di Triennale Experience e ora si rende necessario trovare la soluzione per poter impiegare un allestimento meno costoso, d’effetto e fisso.
Ora l’Albero si riaccenderà a novembre dal 10 al 12 per i mondiali (Cento atleti da 35 Nazioni) di snowboard e freeski per i quali proprio sul cardo, davanti all’Albero, verrà montato un trampolino alto 40 metri (tre più del totem) per 150 di pista davanti ad una giuria che presiederà guardando le gare dal tetto di Palazzo Italia.
Per fortuna c’è l’Open Theatre che rimane una garanzia e che sicuramente l’anno prossimo riaprirà con lo stesso successo di quest’anno.
Non capisco perché sarebbe antieconomico spostarlo.
Una struttura del genere deve essere posizionata da qualche parte nel centro di Milano ( se veramente vogliono lo spazio si trova ) sia per il suo valore simbolico sia per il fatto che avrebbe una forte valenza come attrazione turistica.
Stessa cosa vale per il Cavallo di Leonardo DaVinci abbandonato a se stesso all’ ippodromo. Con tutto il parlare ( film, libri, documentari etc.. ) che si è fatto su Leonardo qualsiasi agenzia privata del turismo sarebbe riuscita a massimizzare Qs fenomeno per attirare turisti creando percorsi ed eventi permanenti su Qs personaggio. La ns giunta…dorme ??
È là maggioranza dei milanesi che contraria a ogni novità che non sia coca e fuffas da film abbronzatissimi.
Perché palazzi a specchio anni 80 ne crescono come funghi mentre nessuno grida allo scandalo.
sala e boeri fanno solo un gran cianciare dello scalo farini
bella pronta la soluzione per albero e cavallo
spazio quanto se ne vuole in città e non fuori(ricordiamo ancora una volta che rho non è milano) costi inglobati nell’urbanizzazione farini …e tanti saluti
Capiamolo una vota per tutte: l’albero della vita non è un monumento, e come simbolo è talmente universale e poco caratterizzante che alla fin dei conti ha trovato il destino che si merita. Una lunga attesa nel dimenticatoio prima di essere smontato, perché purtroppo per i tanti soldi spesi, quel destino dobbiamo augurarli. Alla fine non serve a nulla un traliccio a forma di trombone persino arricchito con lucette colorate e zampilli idrici qua e là. I centri commerciali di mezzo mondo abbondano di strutture simili. Ripensandoci sono sicuro che proprio li’ andrà a finire in uno dei prossimi centro commerciali in progettazione intorno l’area milanese, uno tra l’alto giusto di fronte all’expo. Vogliamo scommettere??
Caro Dado,
Molti dicevano la stessa cosa della torre Eiffel…e guarda un po’ cosa è successo. Lungimiranza … Serve lungimiranza…???
Bah, non credo sia sufficiente la lungimiranza per salvare l’Albero della Vita. Tu pagheresti 15 – 20 Euro per salire in cima a 30 metri (o quanti sono di preciso non lo so) di torre? Te le immagini le file di scolaresche dalla Polonia o dal Cile che venendo in visita a Milano si metterebbero in fila per vedere l’Albero della Vita? Mi sembra un paragone azzardato…A questo punto, vedremo….
Lo hanno gia fatto durante lexpo.
La verita e che la maggoranza dei cittadini e per una citta mummificata dove nulla cambia oppure tutto cambi aper rimanere identico.
Sicuramente l’albero veniva apprezzato dai turistoni – e forse anche dai milanesi – nel contesto di expo.
D’altronde in expo era “accettato” anche il pizzino a 20 iuros.
Comunque, sarei d’accordo per riutilizzare l’albero in città e provare a farlo diventare un qualchecosa da fotografare (sperando ovviamente che non rientri nelle foto delle categorie freaks).
Alleluja.
Ma vedi che ci sarà sempre un trinariciuto.
Le nuove installazioni non sono mai monumenti, ma col tempo possono diventarlo.
Se collocato in un ampio spazio, e utilizzato spesso, diventa un luogo simbolo della città…
vedi Fontane danzanti di Barcellona,
vedi Light Show di Singapore
vedi ruota panoramica a Londra
Io spero che riescano a collocarlo e sfruttarlo!