Partiranno tra fine mese e inizio febbraio i lavori di ricostruzione della scuola primaria di via Ugo Pisa 1, per restituire ai cittadini che vivono in quel territorio (Municipio 6) un servizio essenziale in forma moderna, in linea con gli attuali standard tecnologici ed energetici, e aperto al rinnovamento dei modelli d’interazione con gli alunni.
La nuova scuola, il cui progetto è già stato presentato a insegnanti e genitori, sorgerà su una superficie di 6,440 mq: è strutturata per accogliere 20 classi, consentirà l’abbattimento delle barriere architettoniche, sarà a norma con le più recenti prescrizioni antisismiche e, attraverso l’utilizzo di pannelli solari e fotovoltaici, consentirà il massimo contenimento energetico. L’area non coperta è attrezzata in parte a verde e in parte con spazi dedicati alle attività ginnico-sportive, con un campo polivalente da pallacanestro e pallavolo e la pista per il salto in lungo. Gli spazi saranno accessibili anche dall’esterno, quindi utilizzabili separatamente, nell’ottica di una scuola aperta anche alle esigenze di incontro e di ricreazione dell’intero quartiere. L’edificio è concepito come un organismo architettonico omogeneo, le cui funzioni diversificate saranno visibili plasticamente all’esterno tramite differenti usi cromatici.
“È stato ottenuto un primo risultato importante – interviene Gabriele Rabaiotti, assessore a Casa e Lavori pubblici, che da ex presidente della zona 6 ha seguito da vicino la vicenda – La ricostruzione della scuola non è importante solo per il quartiere, ma anche per le nuove famiglie che hanno cominciato ad abitare, alcuni anni fa, nelle vicine case di via Mengoni, costituendo un servizio fondamentale che dovrà poi essere messo in rete con il nuovo impianto sportivo e con il parco attiguo, nati intorno alla fermata MM di Bisceglie”.
Una storia lunga, quella della rinascita di via Pisa. Nato come prefabbricato leggero negli anni del baby-boom, precisamente nel 1964, il plesso scolastico giunge a fine vita già a termine anni Novanta. Bloccato per mancanza di risorse ogni intervento di manutenzione straordinaria, nel tempo il processo di degrado è avanzato inesorabile fino al gennaio 2012 quando, a seguito di ripetute scosse di terremoto, i vigili del fuoco dichiarano la scuola inagibile. Gli alunni vengono evacuati, l’edificio chiuso. L’abbattimento arriva due anni dopo, nel 2014: da fine maggio di quell’anno, e fino ad oggi, al posto della scuola è rimasto solo un prato.
Il nuovo complesso scolastico sarà costituito da quattro corpi principali, strutturalmente indipendenti tra loro. Il corpo “A” sarà adibito a palestra (con un’area superiore ai 200 mq), con copertura in legno lamellare, concepita sia per soddisfare le necessità di attività sportive delle scuola, sia per ospitare le riunioni con genitori e studenti. I servizi spogliatoi annessi, separati dal resto dell’edificio, consentiranno l’uso autonomo delle strutture sportive da parte delle associazioni che gravitano nel quartiere.
Il corpo “B” è costituito da tre piani fuori terra ed uno interrato, che servirà per i locali tecnici e i depositi scolastici. A piano terra sono organizzate le attività amministrative e i servizi della palestra, mentre ai piani superiori si trovano i laboratori e la sala polifunzionale dimensionata per accogliere le attività creative e relazionali con le famiglie e il quartiere.
I corpi “C” e “D” saranno costituiti da tre piani fuori terra: quelli superiori saranno dedicati alle aule per l’attività didattica, con relativi servizi igienici. Il piano terra del corpo C ospiterà le attività di accoglienza/comunicazione e la biblioteca/mediateca, una grande sala con affaccio sul parco, dove un sistema di panche esterne prospicienti le porte finestre consentirà la lettura all’aperto, mentre i piani superiori saranno dedicati alle aule per l’attività didattica. Al piano terra del corpo “D” sarà invece allestito il servizio mensa.
Il piano di finanziamento per la demolizione e la successiva ricostruzione del plesso rientra nel programma messo a punto dall’Amministrazione e che coinvolge sei scuole (oltre alla ristrutturazione profonda di via Puglie) con la partecipazione economica del ministero dell’Istruzione. Dei 10 milioni stimati come importo complessivo dell’opera, infatti, 5 sono stati stanziati dal ministero. I lavori di ricostruzione dureranno due anni, 18 mesi per l’esecuzione vera e propria cui si aggiungono 6 mesi per i necessari collaudi dell’edificio.
Nooo tu quoque… Chiamiamo Inganni col suo vero nome: Sella Nuova!
Vi linko, sulla base del progetto della rinnovata scuola, il mio co-progetto di laurea.
Ovvero, il bim management e la cantierizzazione della stessa.
Potete consultarla qui : https://issuu.com/AlessandroAngeloCarloRaineri/docs/2014.12.19__aacr__presentation__bim
Sviluppata avendo come relatori il prof. Utica e la dott.a Pinti del Politecnico di Milano.
Sperando restino vive e mantenute dell’assessore Rozza, vi allego ulteriore link in merito alla gestione del progetto della scuola in BIM: http://www.ingenio-web.it/Articolo/2421/Rozza___Comune_di_Milano:_ci_stiamo_preparando_per_utilizzare_il_BIM_in_ogni_opera.html
Ci sarebbe un’altra scuola da far rinascere in via Luca Ghini.
Sul Corriere di oggi c’è lettera in cui dicono che la palestra non ha le dimensioni a norma per fare tornei di basket o di pallavolo.
Se fosse vero è un peccato visto che è progettata ex novo..
Non hai il un link o un’immagine in merito alla lettera a cui fai riferimento?