Un nuovo giardino condiviso di quasi 2 ettari in preparazione all’Ortica in via San Faustino.
Il Comune di Milano ha messo online il bando rivolto ad associazioni e soggetti no profit interessati a prenderlo in carico. Il giardino nascerà su un terreno di 17.900 mq di proprietà dell’Università Statale, concesso in comodato d’uso per 5 anni a Milano, Municipio 3. Grazie alla partecipazione dei cittadini l’area verrà strappata al degrado e riqualificata attraverso progetti culturali, di inclusione sociale e ricreativi.
Qui il bando del Comune di Milano.
Scusate, ma questo lotto in foto, tutto sembra tranne che “degradato”.
Usare questo termine ricorda molto la propaganda fascista quando fece le “bonifiche” di aree palustri nel centro Italia. Fa venire i brividi! E bisognerebbe fare attenzione. Ricordo che esiste un tale Gilles Clément, inventore del concetto di terzo paesaggio, che si batte per la salvaguardia della natura lasciata a se stessa, rivalutando il valore estetico del NON-INTERVENTO umano. Quindi i giardini condivisi vanno benissimo, ci mancherebbe.
Ma perchè non puntare:
1. a salvaguardare posti come questi – già ricchi di vita/natura – e lasciarli al loro destino, magari adottando il manifesto del terzo paesaggio (condividendo quello che già c’è cosi’ com’è e come diventerà.
2. a destinare vere zone degradate della città e lasciare che i cittadini volenterosi portino la vita là dove non c’è n’è piu’ traccia alcuna – anche attraverso il verde.
Nel 2017, l’idea che l’uomo debba per forza allungare le proprie mani su ogni centimetro quadrato di terra per farne un giardino a sua immagine e somiglianza è francamente troppo reazionaria e sa di violenza inaudita!! Ripeto che siamo nel 2017 a Milano!
https://paesaggiocritico.com/2013/01/17/il-terzo-paesaggio-di-gilles-clement-pratone-effimero-senza-futuro/
E’ surreale tirar fuori le bonifiche dell’agro pontino (mai sentita nominare la malaria?) per giustificare l’ennesima teoria balzana partorita dalla mente del solito occidentale ben pasciuto.
(perdonami, ma l’assurda battaglia contro i lavori alla Darsena per salvare quattro cespugli cresciuti spontaneamente nelle pozzanghere non l’ho scordata…)
1. Le bonifiche antimalaria sono stata LA scusa per cedere terreno agli speculatori edilizi: mai sentito parlare di specualzione edilizia?? E’ quello che hanno fatto con l’aria EXPO in sostanza. Bonificare in Italia significa stendere il terreno agli immobiliaristi speculatori. Da sempre in Italia si fa cosi’. Certo la malaria fu debellata, pero’ a che prezzo! Non sono un esperto’ di sanità ma forse si potevono scegliere altre strade come la vaccinazione di massa, chissa! No invece il Regime aveva altri scopi, altro che salute pubblica.
2. La Darsena mi piace anche con il progetto che hanno realizzato. Ma mi sarebbe piaciuta di piu’ se avessero ascoltato gli ambientalisti. Avrebbe avuto molto piu’senso salvare l’esistente e intervenire tutt’intorno. Perchè ora è un vascone vuoto con lo spazio per gli sponsor al centro che ci fanno quello che vogliono, invece nel progetto scartato quel vuoto sarebbe stato una piccola oasi urbana nel centro di Milano. Il motto di EXPO era nutrire il pianeta. Bel modo di nutrire il pianeta!!
Ma mi rendo conto che Milano è fatta soprattutto di gente come te, insensibile ai temi ecologici. E quindi difficile cioè impossibile, far arrivare il valore di certe scelte che a te possono sembrare balzane, ma in realtà è buon senso e visione di un futuro diverso dal presente. Detto questo pero’ si orgoglioso di vivere nella città piu’ inquinata d’Europa!