Quella del raddoppio del sottovia di via Portuense è una vicenda talmente assurda da poter essere paragonata a una barzelletta di pessimo gusto.
Il tutto si concretizza una decina di anni fa con un progetto volto ad adeguare e a raddoppiare il vecchio sottopasso carrabile della via Portuense all’altezza della ferrovia per Fiumicino; infatti in quel punto la strada crea un pericoloso restringimento che provoca una congestione nei flussi veicolari in entrata e in uscita.
Il raddoppio, dunque, manifesta una sua importanza sia nell’ottica di un decongestionamento dell’arteria sia per un questione di sicurezza stradale.
Il problema sorge quando dagli scavi emergono, come consuetudine, reperti a causa dei quali scatta il fermo dei lavori.
Si procede per anni tra blocchi e successivi piccoli passi in avanti fino ad oggi, ovvero a quasi dieci anni dall’apertura dei lavori, in cui sembrerebbero (il condizionale è d’obbligo in questi casi) mancare poche settimane alla definitiva apertura dell’infrastruttura.
L’unico nodo ancora da sciogliere è l’immissione dei veicoli che escono dal nuovo parcheggio prima del sottovia, poiché si è costruito una specie di muretto che, complice anche la curva di via Portuense, non permette di poter vedere correttamente le auto che giungono. In questo caso, onde evitare incidenti prevedibilissimi, occorrerà che il municipio studi delle soluzioni per risolvere il problema.