Inarrestabile. Questa è forse la parola più adeguata a descrivere lo stato di profondo degrado che affligge tutte le nuove stazioni della metropolitana B1, nessuna esclusa.
L’apertura di questo nuovo ramo della metro B di Roma ha rappresentato l’arrivo di un’infrastruttura importantissima per decine di migliaia di cittadini, scorrendo in alcuni quartieri tra i più popolosi della Capitale, dall’Africano, passando per Conca D’oro, fino a Val Melaina.
L’opera è relativamente giovane, essendo stata inaugurata nel giugno del 2012 con l’esclusione della stazione Jonio, aperta invece nel 2015.
Gli errori nel concepimento dell’infrastruttura erano già abbastanza chiari in fase progettuale, nel momento in cui si sono ipotizzate delle stazioni estremamente sovradimensionate e dispendiose in manutenzione. La scelta dei materiali, poi, è risultata essere decisamente scadente, tant’è che molti elementi di arredo sono già stati distrutti dalle incursioni vandaliche.
Tra le altre assurdità che stanno caratterizzando i primi anni di vita dell’infrastruttura sicuramente è da evidenziare la miope politica di non predisporre un collegamento sotterraneo con la stazione Nomentana, la mancata costruzione del ponte sull’Aniene per il collegamento con il popoloso quartiere di Sacco Pastore e ultimo, ma non per importanza, il ridicolo cadenzamento con cui viaggiano i treni tra Laurentina e Jonio, a volte anche con frequenze superiori ai 10 minuti in orario di punta, cosa che rende poco appetibile il servizio a chi è ormai assuefatto al trasporto automobilistico.
Detto ciò, quel che è peggio è dover osservare lo stato di queste stazioni a poco più di cinque anni dalla loro apertura.
L’idea è quella di essere finiti in un futuro distopico dove possiamo vedere gli elementi di arredo devastati dalle scritte, sporcizia tra le aiuole del parco, tutti i cilindri argentati a protezione delle colonne ormai rimossi poiché distrutti dai giovani frequentatori dell’area verde e, per concludere, diversi tipi di rifiuti sul tetto della stazione, da un pallone fino ad arrivare ad una carrozzina gettata di sotto senza alcun criterio.
Non resta che sperare in un cambio di rotta o quantomeno in un sistema di vigilanza che riesca a contenere l’orda di cafoni di cui l’area appare infestata.
Piazza Annibaliano nel 2014:
Ma è perfettamente inutile scrivere del degradi di alcune parti di Roma, visto che è tutta la città nella sua interessa a essere sporca e degradata.
Ovviamente sono ironico, anche se la verità è quella che ho detto: un plauso a voi di urbanfile.
Venite a vedere come sono le stazioni della metro di Milano! Questa e’ un sogno a confronto! A Milano siamo immersi nella fogna piu’ pura…o impura dovrei forse dire.