Eppur si muove… che dire, da anni si dice che quel lotto di terreno davanti alle Colonne di San Lorenzo, in Corso di Porta Ticinese, presto verrà riqualificato con un intervento di edilizia (residenziale, terziaria e commerciale), ma ogni volta pare una voce lanciata inutilmente. Forse ci siamo per davvero!
Questo terreno è rimasto per più di sessant’anni un lotto residuale per via di uno scellerato piano urbanistico che prevedeva l’abbattimento di tutte le antiche casupole per far posto ad una nuova edilizia razionalista e monumentale, che creasse una piazza davanti alle Colonne Romane. Una parte venne realizzata, quella sul lato dispari del corso, mentre la piazza antistante le antiche vestigia venne abbozzata per essere interrotta grazie (in questo caso) allo scoppio della II Guerra Mondiale che congelò il progetto. Dopo la Guerra a causa anche dei guasti bellici furono abbattute le vecchie case verso l’arco medievale e la via dei Fabbri (oggi sparita su questo lato), ma si proseguì ugualmente col piano e venne realizzato il palazzo di Via Edmondo de Amicis 4, primo tassello di quello che sarebbe dovuta essere una nuova piazza. Probabilmente il piano urbanistico fu congelato alla fine degli anni Cinquanta (assieme alla famosa Racchetta, la strada che da via Larga e via Albricci avrebbe attraversato il centro storico sconvolgendolo), cosi il nostro lotto rimase congelato senza sapere come recuperarlo.
Ci volle la giunta Moratti per sbloccare tutti questi lotti congelati del centro città, così venne edificato il palazzo di via Palla-Torino nel 2015 e il Palazzo dei Gorani nel 2016. Anche i due piccoli lotti di via del Bollo alle Cinque Vie rientravano in questo nuovo piano urbanistico che risanava e liberava dallo stallo questi terreni, ma per ora sono ancora in stand-by.
Su questo lotto, qualche anno fa, venne annunciata la costruzione di un edificio progettato, come abbiamo visto, dello studio d’architettura Degli Esposti Architetti. A questo punto ci chiediamo se sarà ancora questo il progetto in corso o sarà stato modificato? Nel frattempo, come si vede da queste foto, il terreno, dopo esser stato setacciato e sondato dalla Sovrintendenza ai beni Archeologici, pare pronto per trasformarsi in cantiere. Attenderemo nuovamente altre news a riguardo.
Ma il terreno non poteva essere comprato dal comune e farci una piazzeta ? È un posto turistico ,un sacrificio si poteva fare ,magari con L aiuto di quache privato
Beh, ci vogliono i soldi e poi secondo me lì ci sta bene la ricostruzione della cortina edilizia com’era un tempo. Anche per nascondere l’orrore ani Cinquanta lì dietro.
Si concordo il terreno andava comprato visto il contesto storico e non lasciato ad altre speculazioni immobiliari …
Non credo sia corretto definire “speculazione immobiliare” il completare la cortina edilizia in quel punto.
Poi l’edificio progettato può non piacere, ma viste le presistenze in zona non credo che una spelacchiata piazzetta col retro di orribili palazzi sulla sfondo, farebbe molto per migliorare quell’angolo di città.
Poi certo il Comune poteva comprare a peso d’oro il terreno e farci un centro di aggregazione o dei servizi sociali o cose simili. Ma il Comune di questi tempi non ha soldi nemmeno per rappezzare i marciapiedi in modo decente o sistemare i giardini che già ci sono, quindi…
Non concordo, siamo dietro alle antiche colonne di S. Lorenzo…
Se si espropriano km di terreno fra i piu’ fertili della pianeta terra per fare passare poche auto, per motivi molto piu’ nobili dovrebbero aprire la piazza e non ridurla ulteriormente. Solita speculazione mascherata.
Peccato altra ferita in questa citta’
concordo pienamente con UMS
Anche io penso che invece li vada costruito un palazzo che ricrei la cortina di un tempo a patto che sia una costruzione in stile, se non un falso storico (su cui io non avrei assolutamente nulla in contrario) almeno qualcosa che si intoni al contesto.
Quello che ci vorrebbe sarebbe la demolizione di quel palazzone assolutamente fuori luogo per stile e volumi.
In quella’area sussiste un vincolo di legge di non costruzione per zona archeologica ed una sentenza passata in giudicato del Consiglio di Stato che è inappellabile e non puo’ essere riformata nemmeno dal Papa.