Il Palazzo Sole 24 Ore, di Via Monte Rosa 91 (Lotto), è tornato a splendere ieri sera nella serata a lui dedicata nel ciclo di incontri di Identità|Milano, presso Urban Center Milano.
A raccontarlo nei dettagli della progettazione e della realizzazione è stato lo Studio Renzo Piano Building Workshop nella persona dell’Arch. Antoine Chaaya, responsabile dei lavori e l’Ing. Giorgio Ceruti dello Studio Ceruti, partner per la parte ingegneristica.
Palazzo Sole 24 Ore merita di essere raccontato perché precursore dei suoi tempi e a nostro giudizio oggi ingiustamente trascurato.
Un edificio che dopo 20 anni dalla progettazione e costruzione, nasconde in se soluzioni architettoniche che dettano ancora le nuove regole del costruire.
Le difficoltà del cantiere, l’attenzione ai dettagli, il comfort interno e l’illuminazione naturale, la trasparenza visiva degli spazi verso la corte interna, la collina di querce che ormai è diventata un piccolo bosco cittadino, la permeabilità dell’edificio alla città e il rapporto con il quartiere. Tutti aspetti raccontati con passione dall’arch. Chaaya e dall’ing.Ceruti assieme a numerosi aneddoti usati per superare le difficoltà incontrate.
Nel saluto di apertura dell’architetto Federico Faravelli, Local Head of Asset Management di AXA IM – Real Assets, nuova proprietà del palazzo, troviamo tutta la voglia di far conoscere e riscoprire le potenzialità del palazzo con uno sguardo al suo futuro e alle sue potenzialità.
Palazzo Sole 24 Ore è uno dei palazzi che definisce la nuova identità di Milano, un esempio vincente di come un’architettura di pregio possa essere vicina alle persone e al loro benessere.
A breve sul sito www.identitamilano.com sarà disponibile la presentazione dell’Arch. Chaaya.
Identità|Milano prosegue con i suoi incontri fino a fine Giugno, con un calendario consultabile sul sito.
Allora diciamo che esteticamente può piacere. Io ci lavoro da quando è stato aperto e per fortuna tra 2 anni ci trasferiamo.
Le finiture interne non sono mai state completate, energeticamente è un disastro con freddo, caldo e pioggia che entrano dalle colonne degli ascensori che non sono assolutamente isolate.
I bagni sono stati tutti messi di fianco alle scale e agli ascensoni e sono privi di riscaldamento e/o condizionamento.
Gli spazi interni non consentono di lavorare con un minimo di privacy e i vari uffici e sale riunioni non sono isolate acusticamente.
Per non parlare della manutenzione complessiva del palazzo.
Tende esterne spesso rotte, scolorite e che salgono e scendono del tutto a caso (si abbassano quando è buio e magari invece si alzano quando c’è pieno sole). Alcune vetrate esterne credo non siano mai state lavate in tutti questi anni. Muffe sui muri vicino ai garage, dove ci sono regolarmente perdite d’acqua.
Insomma un bel palazzo, ma che oggi dimostra decisamente più anni di quelli che ha. Dire che sia un capolavoro architettonico mi sembra un poco esagerato e credo che dovranno fare grossi lavori per rendere energeticamente accettabile la struttura rispetto agli standard attuali. Peccato perchè esteticamente a me piace molto.