Roma | Appio – Latino – La banchina di via Gallia

Nell’ottobre 2017 è stata avviata la prima sperimentazione romana di “banchina artificiale” a servizio di una fermata del trasporto pubblico.

In via Gallia si è provveduto ad attrezzare una fermata a servizio di numerose linee Atac transitanti in zona, per la precisione 218, 360, 665, 671, con un supporto ancorato al marciapiede che impedisce la sosta delle auto.

L’idea è sicuramente ottima, data anche la pessima indole tutta romana con cui si affronta, o meglio, non si affronta, il gravissimo problema della sosta selvaggia, specie nelle fermare dei mezzi pubblici, con gli utenti del TPL costretti a pericolose gincane tra auto e motorini per poter raggiungere il marciapiede a loro più prossimo.

La notizia però sconvolgente riguardava l’annuncio, dopo un breve periodo di sperimentazione, con cui si manifestava la volontà di estendere questa novità ad altre fermate in città. Presupponendo dopo oltre cinque mesi un riscontro positivo al progetto in questione, ancora non si hanno notizie che riguardano l’attivazione su Roma di altre banchine artificiali.

Viene spontaneo quindi un dubbio: perché slanciarsi in inutili propagande quando non si hanno tempi certi sulla predisposizione dei lavori pubblici?

Data l’elevata irritabilità dell’utente medio del TPL romano, oberato da disagi, scioperi, inefficienze e soprusi quotidiani, non sarebbe meglio tacere piuttosto che innestare inutili speranze fomentando ancor di più gli animi?

 

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

4 commenti su “Roma | Appio – Latino – La banchina di via Gallia”

    • E’ un problema di tono di voce della sezione romana, che anche io trovo molto poco utile e costruttivo, più che di “schieramento politico”. O almeno lo spero che di blog schierati e militanti è pieno il web (e di solito non se li fila nessuno a parte i “simpatizzanti”, ovviamente).

      Qualcuno l’aveva già segnalato mesi fa, spero che ci riflettano perchè la capacità di rimanere “neutri” nel descrivere quel che non funziona (e quel che funziona) è un punto di forza di UF. Che poi a fare i settari o i militanti o gli invasati o i trinariciuti ci pensiamo noi commentatori 🙂

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    • Nessuna connotazione politica. Purtroppo se buona parte dei progetti in città vengono bloccati, si dovrà pur parlare di qualcosa.
      In questo caso, accanto a un’iniziativa lodevole come la banchina a protezione della fermata, non si può non notare come gli annunci fatti su Twitter dagli amministratori competenti (e che essendo pubblici sono visibili a tutti, quindi nessuno si è inventato niente) non facciano poi seguito ad operazioni concrete.

      La vera domanda quindi è: se Urbanfile è un blog che segnala situazioni in città, perché non dovrebbe occuparsi anche di progetti che non vengono portati a compimento? Dove starebbe la connotazione politica in questo?
      Tra l’altro la sezione romana è presente dal 2012 e lo stesso riguardo veniva riservato nel segnalare situazioni di degrado e/o immobilismo sotto altre giunte.

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