Ieri è stata issata la bandiera sull’ultima soletta calpestatile del Curvo, la futura torre PwC progettata da Daniel Libeskind e si sta già pensando alle future costruzioni.
Mentre sono in fase di realizzazione le nuove mini-residenze Libeskind. Con il rafforzamento delle paratie di contenimento e la realizzazione della palificazione su cui si poggeranno le fondamenta delle nuove strutture, si è conclusa la prima fase delle lavorazioni. Ora il cantiere è fermo in attesa del completamento dell’iter urbanistico e della progettazione esecutiva, come ha spiegato il direttore commerciale di CityLife al magazine del quartiere. Comunque nel mese di giugno verrà, con ogni probabilità avviata la commercializzazione del nuovo lotto sempre firmato da Libeskind.
All’interno del nuovo lotto sarà realizzata una piscina per i residenti, il render a disposizione non è quello definitivo.
Altra novità accennata durante la cerimonia per la posa della bandiera sulla cima del Curvo, è quella dell’avvio per la realizzazione delle nuovi torri che dovrebbero sorgere nei lotti lasciati liberi (in parte occupati dal cantiere e da attività ludiche temporanee).
Tra viale Duilio e largo Domodossola saranno realizzate la quarta e la quinta torre, mentre nel lotto di viale Boezio saranno realizzate delle palazzine con una torre di 20/22 piani, avendo dei limiti d’altezza da rispettare. Nel lotto di viale Duilio invece ci sono due opzioni non avendo vincoli così restrittivi: o una torre di 40 piani circa, o due più piccole. Entrambi i lotti sicuramente avranno destinazione terziaria.
Per la realizzazione di questi nuovi edifici, pochi giorni fa (fonte confcommercio di lecco), sono stati contattati ben 7 studi di architettura internazionali, tra cui due italiani, per progettare quella che sarà la quarta torre del complesso. Tra i nomi: BIG; SOM; PLP; Unstudio; Dominique Perrault; Citteri; Ratti.
A Citterio e Ratti in particolare sarebbe stato chiesto di lavorare con BIG.
Qui un vecchio articolo che mostra altri rendering delle torri in progettazione a CityLife.
Grandissimi errori di progettazione! L’asilo in viale Scarampo dove non abita nessuno, le torri tutte a ridosso delle abitazioni in largo domodossola e Boezio! Non si potevano mettere vicino al centro congressi – scarampo dove non darebbero alcun fastidio invece di ammucchiarle tutte assieme a farsi ombra una con l’altra? Che geni!!!
Sono d’accordo su tutto tranne che che sull’asilo: va a servire le migliaia di dipendenti che lavorano o lavoreranno nelle 3 torri
Si ma potevano farlo in posizione diversa! Non in viale Scarampo che e’ trafficato come una autostrada!
not in my backyard, sembrerebbe di capire…
Quando fai scendere un arcittto dalla sua nuvola di forme ideali e le dai u masterplan a gigante a milano, invece di affidarti a renzo piano magari, questo accade.
ma soprattutto… più che “il più grande parco cittadino dopo il parco Sempione” quello che rimane è una chiazza di verde -pure un po’ in pendenza- tra un grattacielo e l’altro
Il centro commerciale e’ gia’ al collasso cosi’ adesso che non e’ neanche popolata la terza torre! Figuriamoci poi con tutto il resto, per non parlare del caos traffico, treni e mini metro! Ma uno studio e’ stato fatto?
(S)PE-(R)CU-LA-ZIO-NE , punto .
I bambini mica giocano sul viale…
Bene le nuove torri per eliminare l’effetto desertificazione delle tre torri isolate attuali con vaste aree non edificate intorno. Il tutto va anche a realizzare una ricucitura urbana immediata con una digressione dalle torri alte già realizzate alle torri leggermente più basse che verranno realizzate fino ai palazzi più bassi del vecchio quartiere lungo il perimetro. Quindi bene non ripetere l’errore fatto a madrid di quelle torri tutte alte in fila un all’altra come i bambini quando vanno in gita, e soprattutto senza la digressione di cui sopra. Citylife, dopo la realizzazione delle nuove torri, sarà un modello da seguire a livello mondiale di armonizzazione urbana nella progettazione di nuovi quartieri ultra moderni caratterizzati da alte torri e inseriti in centro città.
É incomprensibile come da anni resti bloccato il completamento della viabilità dietro il parcheggio sotterraneo in piazza bgiulio Cesare, lato fontana. Cavalletti di plastica regolarmente spostati e abbattuti da chi parcheggia, e una carrggiata, quella alle spalle dei varchi del parcheggio, priva di marciapiede che costringe pedoni e carrozzine a camminare tra le auto in transito.
tutti architetti e urbanisti …vero?